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Sicilia non convenzionale: quattro destinazioni che (forse) non conosci

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Sicilia non convenzionale: quattro destinazioni che (forse) non conosci

di Redazione | @travelglobemag

L’eredità arabo-normanna, lo stile Liberty, le chiese barocche e un trionfo di paesaggi molto diversi tra loro come vulcani, gole di acqua gelida risalenti a 300mila anni fa e spiagge incantevoli. Chiunque conosce la bellezza della Sicilia e sa anche che per scoprine ogni peculiarità, bisognerebbe tornare in vacanza più volte. Un luogo intriso di storia e meraviglia, con un potenziale alto persino poco sfruttato, ma ecco che, a volte, stupisce, con gioielli nascosti che da soli valgono il tour.

Il Castello (e il Giardino) incantato di Sciacca

Le mura di questa fortezza sono assai bizzarre e sembrano osservare le falde del monte Kronio,oggi Monte San Calogero, e il paesaggio circostante. Non lontano da Agrigento, infatti, a difendere il castello ci pensano migliaia di teste che si intrufolano tra gli ulivi e i mandorli della zona, perfettamente scolpite nella roccia. Sono state realizzate dall’artista locale Filippo Bentivegna, detto “Filippu di li testi” e hanno davvero peculiarità uniche. Un vero museo a cielo aperto in un terreno che l’uomo acquistò al ritorno da un viaggio in America, proprio per dare libero sfogo alla sua creatività. Vi ha lavorato per mezzo secolo, isolandosi da quel mondo da cui si sentiva discriminato e le teste si trovano ovunque, dai sassi agli alberi. Il giardino è aperto alle visite.

La Grotta delle Trabacche a Ragusa

Nel ragusano, tra muretti a secco e macchia mediterranea si trova una piccola catacomba realizzata intorno al IV secolo d.C in una zona calcarea. Monumentale e antichissima, testimonia come venivano ricordati i morti nell’antichità ed è quindi un ritrovamento molto importante per gli studiosi. Di recente, è diventata set di una puntata de Il Commissario Montalbano (il cane di terracotta) e quindi una piccola attrazione turistica.

Grotta Mangiapane in provincia di Trapani

Sorge sulla strada che collega Castellammare e San Vito Lo Capo ed è nota soprattutto perché a Natale ospita il Presepe Vivente. In questo periodo, infatti, viene esaltata al massimo nella sua peculiarità di essere rimasta ferma nel tempo, come se permettesse un passaggio in un’altra epoca con la sua cavità naturale alta 70 metri e profonda 50, nel territorio di Custonaci. Fa parte di un complesso di grotte preistoriche, le Grotte di Scurati, che dal 1819 ai primi anni del secolo successivo hanno accolto al loro interno un piccolo borgo di case.

Gli ipogei di Agrigento

Nei sotterranei della città c’è un vero mondo a parte. Del resto la sua millenaria storia lo indica e questo vero e proprio patrimonio locale è formato da cavità artificiali con strutture cunicolari scavate dall’uomo, in periodi diversi. La roccia è quella utilizzata per costruire i monumenti cittadini e visitandoli i notano cavità, pozzi e grandi aree ottenute nella calcarenite giallastra al di sotto dell’antico centro di Akragas. I lavori risalgono al 480 a.C., quando in città giunsero numerosi schiavi cartaginesi impiegati nei lavori più massacranti, quali appunto il taglio delle pietre e la costruzione dei condotti sotterranei. Alcuni, però, potrebbero appartenere a epoche precedenti.

Info utili

Il modo ideale per visitare la Sicilia è in auto e per raggiungerla comodamente basta consultare la lista traghetti in partenza da Salerno per Messina e decidere quando partire.

© TravelGlobe RIPRODUZIONE RISERVATA

Photo Credit: wikipedia

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