di Redazione | @travelglobemag

Una scalinata arcobaleno ha causato le ire del Ministero malese. È successo nel tempio Batu Caves, dove i 272 gradini di cemento, che conducono all’antica grotta in cui si trova una statua della dea della guerra Karttikeya, sono stati dipinti con vivaci colori creando una bella scenografia. Ma c’è chi non ha preso bene la novità.

Batu Caves: la storia del tempio

Le collina che ospita le caverne ha un’età geologica di circa 400 milioni di anni; grotte che furono abitate dalle popolazioni aborigene malesi. Ma l’attuale ruolo nella religione induista risale alla fine del 1800, quando Thamboosamy Pillai, un ricco mercante indiano di stagno, decise di creare nella grotta un tempio dedicato alla dea della guerra. Dal 1892 le grotte sono diventate luogo di celebrazione di una delle più importanti celebrazioni tamil: il Thaipusam. Ancora oggi questo rito si svolge ogni anno, attirando un milione di devoti da tutta la Malesia e da tutto il mondo. Con il passare degli anni il numero dei templi collocati al di fuori e all’interno delle caverne è aumentato, diventando un elaborato complesso religioso. Nel 1920 la scalinata, originarimente in legno, fu sostituita da una più solida in cemento, che oggi è diventata variopinta.

Tuttavia, essendo il tempio considerato patrimonio nazionale, la modifica non è stata accettata di buon grado dal ministero che minaccia di eliminarlo dall’elenco dei templi di importanza per la Malesia. In questo modo rischierebbe di perdere i finanziamenti ministeriali.

Come arrivare

Il sito è raggiungibile dal centro di Kuala Lumpur con taxi o con autobus pubblici, ma anche comodamente in metropolitana scendendo alla stazione Komuter.

Le Batu Caves sono sermpre aperte negli orari diurni e sono accessibili ai visitatori anche nel corso di funzioni religiose, anche durante la più solenne, il Thaipusam. Nel corso di quest’ultimo, rimangono aperte anche nottetempo e la calca che si raduna nel perimetro del luogo di culto può essere importante.