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Rossini Art Site: un parco per la scultura

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Rossini Art Site: un parco per la scultura

di Federico Klausner | @fekl

A poco più di 30 km da Milano, nel verde della Brianza, c’è un luogo magico e inaspettato: il Rossini art site. Aperto nel 2015, appena un mese prima della scomparsa del suo fondatore, l’industriale e mecenate Alberto Rossini, è ancora poco conosciuto, per scelta, a dispetto della importanza delle opere esposte.

Un parco di sculture

Il Rossini Art Site è un parco di sculture di 10 ettari, adagiato tra i colli briantei, nel cuore verde del parco della Valle del Lambro. Proprio la sua posizione suggestiva e il panorama che si schiude sulle Alpi con vedute incredibili e mutevoli, l’hanno reso il luogo ideale scelto da Alberto Rossini per ospitare la sua collezione di arte del Secondo Novecento, tra cui sono spiccano opere di artisti di fama internazionale come Pietro Consagra, Bruno Munari, Giò Pomodoro, Fausto Melotti, Andrea Cascella e Grazia Varisco, per citarne alcuni.

Uno spazio flessibile

Rossini Art Site riflette in molti aspetti il desiderio del suo fondatore di creare uno spazio flessibile e accogliente. Un luogo in cui un pubblico vasto ed eterogeneo è invitato a sperimentare un’esperienza non convenzionale dell’arte moderna e contemporanea, senza rinunciare all’aspetto ludico di una giornata all’aperto, immersi nella natura di un luogo incantevole e pacifico, con la sua flora e la sua fauna, strettamente autoctona tra cui sorge la prestigiosa collezione di sculture. Fulcro del luogo è il pavilion di accesso al parco, progettato dallo studio SITE e dall’architetto newyorchese James Wines, esponente della Green Architecture, maestro di design ambientale e dell’architettura organica, che ha dato vita a Briosco a un progetto in grado di dialogare perfettamente con il territorio circostante, integrando arte, ambiente e architettura in un unico concetto.

La collezione permanente Rossini

All’interno del parco le opere si possono raggruppare in più sezioni.

L’età dell’oro della scultura italiana

Un piccolo, ma molto significativo, nucleo di opere esposte all’interno del Rossini Art Site è costituito dalle sculture di quegli autori che, per primi in Italia, intrapresero la rivoluzione dell’astrazione in scultura. Ovvero coloro che dall’immediato dopoguerra alla metà degli anni Sessanta ruppero la tradizione della figurazione per avvicinarsi alle ricerche che i pionieri dell’astrattismo stavano portando avanti in pittura già a partire dagli anni ‘10.  Fanno parte di questo gruppo, artisti come Mario Negri, Lorenzo Pepe, Andrea Cascella, Francesco Somaini, Giò Pomodoro, Quinto Ghermandi tutti presenti nelle più importanti collezioni pubbliche italiane.

I maestri dell’Astrattismo Concreto

Il cuore della Collezione Rossini è rappresentato dai rivoluzionari protagonisti del panorama artistico italiano della seconda metà del Novecento. Il Movimento Arte Concreta, l’Informale e, più in generale, quello che viene definito Astrattismo Europeo furono certamente le correnti più seguite e amate da Alberto Rossini, che, oltre a raccogliere una collezione veramente significativa di opere di questi movimenti, divenne amico e mecenate di molti dei protagonisti. Tra loro possiamo elencare Turcato, Consagra, Leoncillo, Munari, Melotti presenti con rare opere su larga scala, dal valore storico e poetico inestimabile.

Il Nouveau Réalisme

Con questo termine si fa riferimento a quella corrente che si diffuse agli inizi degli Anni ‘60 sotto l’egida del critico d’arte Pierre Restany, amico di Rossini e frequentatore della sua casa. All’interno di questo gruppo compatto, che restò tale per soli tre intensi anni, ogni membro sviluppò un vocabolario proprio governato però da principi condivisi, in contrapposizione con i risvolti lirici e psicologici che l’arte astratta, materica e gestuale aveva ormai assunto. Per rivelare questa nuova oggettività, i Nouveaux Réalistes estrapolano oggetti banali dal loro contesto quotidiano e spingono lo spettatore ad osservare e riscoprire oggetti che, altrimenti, andrebbero persi nel flusso quotidiano di stimoli visivi. E se Spoerri dà vita a nuovi personaggi combinando oggetti incongruenti, Arman si serve della tecnica delle “accumulazioni”, tramite cui crea mucchi e composizioni di oggetti legati alla quotidianità; César invece comprime automobili: simbolo per eccellenza della produzione seriale. Oltre alle opere di questi tre artisti, il movimento dei novo-realisti è rappresentato all’interno della collezione anche da Tinguely, con le sue opere mobili, e da Dietman.

Arte e Industria

Sull’onda della passione di Albero Rossini per l’arte contemporanea, per molti anni l’azienda di famiglia ha individuato nell’arte uno strumento efficace di comunicazione interna ed esterna della propria identità, basata sulla sperimentazione e sull’innovazione tecnologica. L’investimento in arte si pone quindi non solo come puro sostegno economico alla realizzazione di importanti opere, come ad esempio nel caso dello scultore Hidetoshi Nagasawa, ma anche come vera e propria realtà produttiva: sono infatti parecchi gli artisti amici di Alberto Rossini invitati nel corso degli anni a realizzare le proprie opere con la strumentazione e le competenze dell’azienda meccanica di famiglia, molte delle quelli sono valse premi e importanti riconoscimenti. Tra essi Pietro Consagra, César, Erik Dietman, Dennis Oppenheim, oltre all’architetto Massimiliano Fuksas, affiancato nella realizzazione della maquette per la Casa della Pace, esposta per la prima volta alla Biennale di Venezia del 2000 con lo scopo di rappresentare in scala ridotta l’edificio Peres Peace House, successivamente realizzato a Tel Aviv.

I giovani e le residenze d’artista

Alberto Rossini non ha fatto mancare il suo sostegno ad artisti più giovani, di cui apprezzava la poetica. Eerano spesso invitati in residenza presso il Rossini Art Site e da questi progetti nascevano opere site specific come la “Segreta” di Antonio Ievolella o le “Anfore” di Franz Sthaeler. La tradizione viene ora continuata dai figli, che tengono vivo il parco invitando artisti affermati ed emergenti a studiare performance e progetti site-specific, come nel caso dei recenti interventi di Chara Mu, intitolati “Esercizi di fuga”.

 

Informazioni utili

Rossini Art Site, Via Col del Frejus, 3. 20836 Briosco (MB). T +39 335 537 8472.
Come arrivare: Da Milano 46 min (32,9 km) tramite Strada Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga.
Aperture 2018: Stagione: dal 1° aprile al 1° novembre. Da maggio a settembre: da mercoledì a domenica ore 10.30-20.00. Da ottobre a novembre: da mercoledì a domenica ore 10.30-18.00. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura. Si ricorda che Rossini Art Site potrebbe essere chiuso in caso di maltempo o in occasione di eventi privati. Si consiglia di consultare il sito internet o di contattare la segreteria per organizzare al meglio la vostra visita.
Ingressi: Intero 9 €. Riduzioni 6/5/4 €
Info: Rossini Art Site.

 

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