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Napoli Sotterranea: tra cunicoli dove si snoda la vera storia della città

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Napoli Sotterranea: tra cunicoli dove si snoda la vera storia della città

napoli sotterranea

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Ciò che gli occhi non vedono quotidianamente, spesso nasconde una storia affascinante. Tutta da scoprire. Accade, ad esempio, per Napoli Sotterranea, negli anni sempre più visitata e di sicuro particolare. Una vera tappa obbligatoria, soprattutto per chi non ha paura degli spazi chiusi. Narra di storia e patrimonio culturale unici nel suo genere. Ma che cosa rappresentava nello specifico? Era una grande opera di ingegneria civile che è stata a lungo abbandonata e poi finalmente ripresa, fino ad essere fruibile grazie ai membri dell’omonima Associazione. Quest’ultima si occupa, senza particolari finanziamenti, della valorizzazione non solo di quest’area partenopea.

L’escursione parte dalla consapevolezza che si intraprende in pochi minuti un viaggio lungo 2400 anni, dall’epoca greca praticamente ad oggi. Tra cunicoli e cisterne si arriva a 40 metri di profondità e si notano subito i resti dell’antico acquedotto greco-romano. Qui, nella Seconda Guerra Mondiale, furono costruiti dei rifugi antiaerei. Si incontrano, poi, il Museo della Guerra, gli Orti Ipogei, la Stazione Sismica “Arianna” e i resti del Teatro greco-romano, a cui si accede da una proprietà privata.

Cosa indossare, come preparasi al tour

Un giro di questo tipo deve essere affrontato con abbigliamento a cipolla e, ovviamente, scarpe comode. Una felpa va indossata per sicurezza pure nei mesi estivi, perché le temperature giù potrebbero essere basse. In questo che è un percorso autorizzato non si corrono rischi di nessun tipo, per via di standard elevati mantenuti tutto l’anno. Si entra dal cuore del centro storico,  in Piazza San Gaetano n.68.

Che cosa nasconde il sottosuolo napoletano

Gli scavi sotterranei hanno riportato alla luce dei manufatti di circa 5mila anni fa, della fine circa dell’età preistorica. Nel III secolo a.C, poi, i Greci aprirono le prime cave sotterranee per estrarre i blocchi di tufo. Servivano per templi e palazzi di Neapolis. In più, nacquero gli ipogei funerari ed iniziò l’epoca romana. Fu allora che sorsero varie gallerie e una rete complessa di acquedotti. All’inizio del XX secolo si abbandonò la rete per l’approvvigionamento idrico e solo da pochi lustri sono visitabili questi spazi dal lungo passato.

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