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Museo Karel Zeman: a Praga, la mostra del genio che stupì Spielberg

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Museo Karel Zeman: a Praga, la mostra del genio che stupì Spielberg

karel zaman

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Ha anticipato i tempi ed ha creato degli effetti speciali con tecniche di animazione che ad inizio del Novecento erano semplicemente impensabili. [b]Karel Zeman[/b] era un giocherellone, un creativo, ma anche un genio e oggi [b]Praga[/b] ne celebra la grandiosità con l’omonimo [url”Museo”]http://www.muzeumkarlazemana.cz/en[/url], dove i visitatori possono scoprire i trucchi utilizzati e provarne direttamente alcuni. Tra le altre cose, inoltre, è possibile anche prendere parte a cortometraggi a tema di pochi minuti, sfruttando proprio le ambientazioni e le scoperte dell’artista locale.

Il [b]regista e animatore slovacco[/b] ha lasciato senza parole pure [b]Steven Spielberg[/b], quando ha avuto modo di studiarlo da vicino, grazie alla sua capacità di fondere insieme il disegno animato e le riprese dal vivo in uno stile unico e personale. Ha iniziato fondamentalmente riadattando i romanzi di Jules Verne e in Italia viene ricordato soprattutto per aver lavorato a La diabolica invenzione e Il barone di Münchhausen.

L’esposizione prende vita con una serie di sue foto che ne mostrano la vera anima, lontano dall’aspetto serioso che cercava di avere nella vita di tutti i giorni. Nel tempo cominciò a collezionare prestigiosi premi, molti dei quali vinti in America e dopo aver iniziato sin da bambino a studiare le marionette ed essersi concesso di girare il mondo in gioventù iniziò a farsi conoscere con Sogno di Natale. Tra le sue tecniche più note quella che utilizzava dei piccoli pupazzi di vetro ripresi migliaia di volte, in differenti movimenti. Usava la carta stagnola per simulare i sottomarini e i fili metallici per spostare i fantocci scelti per l’animazione e otto anni prima dello sbarco sulla luna, aveva già creato una pellicola su tale argomento.

In patria e anche fuori, è considerato uno degli eredi di Georges Méliès e cineasti come l’americano Terry Gilliam sono stati influenzati direttamente da lui. La particolarità del [b]Museo Karel Zeman[/b] è l’approccio ludico riservato ai visitatori. Essi, infatti, possono provare a scattare foto, lavorare con videocamere, diventare protagonisti di effetti speciali divertenti che lui utilizzò nei film.

Le singole sale del museo sono concepite come studi cinematografici, e ci sono piccoli palcoscenici con fondali ancora utilizzabili. Possono salire su una macchina volante o camminare attorno alla luna o, ancora, comandare un sottomarino. Senza dimenticare che si tratta di un complesso interattivo dove non mancano documenti inediti del regista.

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