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Marcel Duchamp. Dada e Neo-Dada in mostra ad Ascona.

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Marcel Duchamp. Dada e Neo-Dada in mostra ad Ascona.

di Federico Klausner | @fekl

Per festeggiare il 100° anniversario del movimento Dada, fondato a Zurigo nell’ormai leggendario Cabaret Voltaire, il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona presenta la mostra Marcel Duchamp. Dada e Neo-Dada, organizzata in stretta collaborazione con lo Staatliches Museum di Schwerin / Ludwigslust / Güstrow che, per l’occasione, ha deciso di prestare le opere della sua prestigiosa collezione.

 

La Mostra Marcel Duchamp. Dada e Neo-Dada

Nel 1916, reagendo agli eventi della prima guerra mondiale, i dadaisti attaccarono i falsi valori del progresso borghese, le certezze e i sistemi costituiti, rompendo con ogni schema razionale. Anche in campo artistico, si adoperarono a demolire i canoni vigenti, sovvertendo le norme gerarchiche tra le arti e annullando le barriere fino ad allora esistenti tra letteratura, teatro, musica e belle arti. La rassegna presenta innanzitutto una selezione delle più importanti o emblematiche opere di Marcel Duchamp, artista che ha avuto una grande influenza sull’arte d’avanguardia tra le due guerre, fino a diventare il precursore e l’ispiratore di gran parte dei movimenti artistici moderni: dalla Pop art all’arte concettuale, da Fluxus, alla Net e Mail art. Centro della mostra è la sua famosa manipolazione della Gioconda di Leonardo da Vinci con barba e baffi, tra i ready-made più divertenti e demolitori della produzione di Duchamp, trasformata in un ritratto dadaista, che è passato alla storia. Si aggiungono così altre opere altrettanto significative, dal celebre Nu descendant un escalier (1911/1937) ai primi ready-made come Il pettine (1916/1964), ai più tardi come i Tabliers de la blanchisseuse (Grembiuli della lavandaia) del 1959.

 

Gli artisti Fluxus

Accanto a queste opere si alternano i lavori degli artisti di Fluxus, un movimento cosiddetto neo dadaista costituitosi nel 1962 ma già operante sul finire degli anni 1950, anche grazie all’intermediazione di Duchamp. La mostra riunisce 12 adepti del gruppo: dal suo promotore George Maciunas, qui rappresentato con la serigrafia Stomac Anatomy Apron, a Nam June Paik, Ben Patterson, Dick Higgins, Philip Corner, Daniel Spörri, Ben Vautier, ecc. Come già per Duchamp, per gli esponenti di Fluxus il senso dell’umorismo e il gioco diventano strategie artistiche imprescindibili per intaccare schemi visivi e di pensiero “gerarchici”, consolidati dalla cultura e dal luogo comune. I loro lavori sconfinano in campi diversi del comune operare artistico e si contaminano grazie all’eclettica fusione di più codici artistici. Caratteristiche che si manifestano in modo particolarmente evidente in Al Hansen (pioniere della performance e dell’happening art), nella sua nota serie di collages ispirati all’immagine di Venere, come la Streichholz Venus del 1992, composta da fiammiferi, o la Zoo Venus del 1995, realizzata con un assemblaggio di animaletti in plastica. Così il Fluxus Altar di Geoffrey Hendricks associa alle sue immagini di cielo, apparentemente romantiche, oggetti e mobili installati nello spazio circostante, a segnare quanta distanza ci separa dal passato. Anche le famose boîtes di Duchamp sono riprese in nuove varianti, nell’assemblaggio collettivo della Fluxus Virus Box (1992), nella scatola Autoritratto (1986) di Emmett Williams e nelle Optimistic Box di Robert Filliou, a indicare quanto il pensiero e l’agire di Duchamp siano ancora vivi e attuali nel nostro presente.

 

Marianne Werefkin

A completare la visita al secondo piano del museo la mostra permanente delle opere di Marianne Werefkin appartenenti alla collezione della Fondazione omonima, ospite stabile del Museo. La collezione – con circa 90 dipinti e 170 libretti di schizzi, nonché vari disegni e numerosi documenti scritti – è di gran lunga la più importante di questa straordinaria figura femminile, donna coltissima e poliglotta, pittrice e scrittrice, artista d’avanguardia legata al Blaue Reiter e tra i fautori del rinnovamento artistico del primo Novecento.

 

Dove: Museo Comunale d’Arte Moderna, via Borgo 34, Ascona. tel.+41 (0)91 759 81 40.

Quando: fino al 26/6/16.

Orari: Martedì – sabato: 10.00 – 12.00 / 14.00 – 17.00. Domenica: 10.30 – 12.30. Lunedì chiuso.

Ingresso: Intero 10 CHF, ridotto 7. Fino a 18 anni gratuito. Si può pagare in euro.

Info: sito del museo

 

 

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