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Itinerari e bellezze di Padova: andar per monumenti e inebriarsi di meraviglia

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Itinerari e bellezze di Padova: andar per monumenti e inebriarsi di meraviglia

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Padova è una città molto particolare, che per la sua incredibile e ricercata bellezza, viene spesso accostata persino a Venezia. Un itinerario tra le sue vie principali permette di scoprire dei veri tesori, oltre a quelli ampiamente conosciuti e apprezzati in tutto il mondo che sono la Cappella degli Scrovegni di Giotto e il Battistero del Duomo, perfettamente conservato. Non si può, inoltre, dimenticare Sant’Antonio che da secoli è amatissimo soprattutto da queste parti e si ritrova nelle reliquie conservate nella Basilica e nei dolci a lui dedicati.

Da non perdere a Padova

La Cappella degli Scrovegni

L’esterno è piuttosto semplice e rischia di non attirare l’attenzione, all’interno però si può scoprire il più grande ciclo di affreschi del mondo. Sotto una volta stellata si notano, tra gli altri, gli episodi della vita di Maria e della vita e morte di Cristo. Giotto vi lavorò due anni, dopo che nel 1303 ricevette l’incarico da Enrico Scrovegni. Quest’ultimo voleva una cappella che fosse dedicata al padre Reginaldo e che ne salvasse l’anima che non era stata particolarmente retta.

Basilica di Sant’Antonio

La struttura che occupa le reliquie del “Santo” come viene semplicemente ricordato qui, è sempre meta di pellegrinaggio, soprattutto il 13 giugno quando si svolge la processione. Al di là della devozione, comunque, nella Basilica è interessante notare i diversi stili dovuti ai vari interventi: la facciata romanica, il deambulatorio gotico con le sette cappelle, le cupole bizantini e i campanili moreschi. Moltissime all’interno le cappelle di pregio, a cominciare da quella di San Giacomo risalente al 1300 e affrescata da Andriolo de Santi, molto famoso all’epoca. Interessante anche la Sala del Capitolo, con un frammento di Crocifissione attribuito a Giotto. Nella piazza antistante, inoltre, spicca il monumento equestre al Gattamelata, statua in bronzo di Donatello, che è stata la prima nel suo genere ad essere svincolata da altri elementi architettonici.

Piazza delle Erbe e della Frutta

Non è difficile immaginare che si tratti dell’area cittadina dedicata al mercato. Nel tempo è stata chiamata Piazza della Biada o Piazza del Vino, mentre sulla scala del Palazzo Ragione si sistemavano i venditori ambulanti ed era anche detta “Scala delle Erbe”. Intorno, pure le altre strade sono profondamente legate alle professioni dell’epoca, tanto che alle spalle si trova Piazza della Frutta.

Palazzo della Ragione

Si affaccia su Piazza delle Erbe e rappresenta il palazzo più imponente di Padova. Il salone al primo piano, per secoli è stato il più grande del mondo. L’interno è rappresentato da un unico ambiente di 80 metri e largo 27, completamente affrescato. Un tempo c’erano gli affreschi di Giotto, che furono annientati dall’incendio del 1420. Nel ciclo pittorico della struttura si trovano motivi astrologici, zodiacali, religiosi e animali a simboleggiare le attività della città e l’intervento dei giudici per risolvere le varie questioni. Nel Salone, poi, non manca la Pietra del Vituperio“, un blocco di porfido nero di su cui i debitori insolventi erano obbligati a spogliarsi e battere per tre volte le natiche prima di essere costretti ad andare lontano dalla città.

Duomo e Battistero

Uno dei luoghi più frequentati dai turisti, dopo la Basilica di Sant’Antonio, è dedicato a Santa Maria Assunta e la sua costruzione risale al 1522 su progetto di Michelangelo Buonarroti. La facciata su cui si aprono i tre portali è incompleta, mentre l’adiacente Battistero ha un ciclo di affreschi tanto incredibile, da essere  considerato il capolavoro di Giusto de’ Menabuoi. Guardando in alto si vedono centinaia di angeli e santi con i loro occhi indagatori, insieme a Cristo Pantocreatore al centro della scena.

Prato della Valle

La piazza in quanto a grandezza, è seconda solo alla Piazza Rossa di Mosca, essendo costituita da un’isola centrale tutta green, detta Isola Memmia, in onore di colui che commissionò i lavori. Intorno spicca un canale di 1,5 km di circonferenza circa, con una doppia fila di statue numerate di personaggi noti del passato. Si raggiunge da 4 viali incrociati con relativi ponti sul canale. Un tempo vi si trovava un grande teatro romano e un circo per le corse dei cavalli, nel Medioevo vi si svolgevano fiere e qui vennero martirizzati due dei quattro patroni della città, Santa Giustina e San Daniele.

Musei Civici

Si raggiungono percorrendo pochi metri dalla Cappella degli Scrovegni, da Piazza Eremitani e comprendono il Museo Archeologico e il Museo d’Arte Medievale e Moderna. Il secondo raccoglie opere dei grandi maestri della pittura italiana nel periodo dal 1300 al 1800 e, tra questi, il Crocifisso di Giotto.

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