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Il Giorno dei Morti in Messico è in technicolor

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Il Giorno dei Morti in Messico è in technicolor

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di Federica Giuliani

Non chiamiamolo Halloween, termine più tipicamente americano, e parliamo di Giorno dei Morti e Dia de los Muertos, come si dice in Messico. Questa tradizione si distingue dalle altre nel mondo per l’allegria e i colori che l’accompagnano.

Storia della tradizione

Per i mesoamericani antichi l’aldilà più o meno piacevole veniva conquistato non in base al comportamento in vita, ma secondo il tipo di morte.
Nel paradiso di Tláloc, dio della pioggia, giungevano coloro che morivano per cause dovute all’acqua: ad esempio per annegamento o malattie come l’edema. Era un luogo di pace e abbondanza. Nell’Omeyocan, paradiso del sole – regolato da Huitzilopochtli, il dio della guerra – arrivavano i morti in combattimento, i prigionieri sacrificati e le donne che morivano durante il parto. Era un posto di godimento permanente, nel quale si festeggiava il sole accompagnati con musica, canti e balli. Il Mictlán, infine, era destinato alle morti naturali. Un posto buio, senza finestre, dal quale era impossibile uscire. La strada per arrivare al Mictlán era tortuosa e il defunto doveva portare in offerta al dio fiaccole, profumo, cotone, fili colorati e coperte. Chi riusciva a raggiungere Mictlán veniva ricompensato con quattro frecce e quattro fiaccole legate con filo di cotone.

Ai bambini era destinato un luogo speciale, chiamato Chichihuacuauhco, dove si trovava un albero dai cui rami gocciolava latte. Le ricorrenze in onore dei morti erano e sono tuttora molto importanti. Le celebrazioni un tempo si svolgevano nei mesi luglio e agosto, ma con l’arrivo degli Spagnoli in America nel XVI secolo, si mescolarono riti e tradizioni dando vita al Giorno dei Morti.

Come si celebra il Giorno dei Morti?

Gli altari si vestono a festa con decorazioni vistose e colorate. Nello Yucatan, in particolare, ai defunti – che si crede tornino sulla terra tra l’1 e il 2 novembre – viene offerta una cena delle anime: teschi di zucchero, dolci di zucca e papaya, il pane dei morti a base di semi di anice, mezcal e acqua.

A Ocotepec, nello Stato di Oaxaca, è abitudine decorare le tombe illuminandole con candele, in modo da indicare la strada alle anime. Molto scenografiche sono le cerimonie organizzate nei cenotes, che per i Maya rappresentavano l’ingresso nel Mondo dei Morti. Nelle grotte illuminate da candele si dedicano ai defunti ricchi banchetti profumati d’incenso.

Infine, in tutto il Messico si svolgono concorsi per le più belle raffigurazioni de La Catrina – la Santa Morte – che ha origini incerte. La sua veste può avere colori differenti, in base al motivo per cui la si invoca: rossa per l’amore; verde per il lavoro, gialla per i soldi e così via. Nei giorni di festa lo scheletro viene addobbato con indumenti ancora più sgargianti: paillettes, piume e cappelli per renderla meno spaventosa.

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