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Helen Zughaib e l’arte che invita all’umanità

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Helen Zughaib e l’arte che invita all’umanità

Syrian Migration Series #22, gouache on board, 12 x 18” 2017

di Federica Giuliani | @traveltotaste

Helen Zughaib, una delle artiste arabo-americane più celebri al mondo, ha opere esposte in luoghi iconici come la Casa Bianca e la Banca Mondiale. I suoi variopinti lavori raccontano le migrazioni mediorientali e, in particolare, con The Syrian Migration Series invita a essere più umani.

Helen Zughaib, dal Libano a Washington

Figlia di madre americana e padre di origini siriane, aveva otto anni quando si vide costretta a lasciare il Libano a causa della guerra arabo-israeliana. Partendo, il padre disse che sarebbero stati via una settimana, ma Helen non potè tornare per 35 anni. Studiò in Francia prima di trasferirsi negli Stati Uniti per studiare arti visive e dello spettacolo presso la Syracuse University di New York.

Negli anni non ha mai scordato le scene viste prima di partire, con le code di persone costrette a partire in fila verso l’aeroporto. E così si è sviluppata nella sua mente l’idea di rappresentare quell’umanità che si è trovata a dover abbandonare improvvisamente tutto per ricrearsi una nuova vita altrove.

Per Helen Zughaib la migrazione forzata, così come i tanti ritorni in patria, è stata fondamentale per sviluppare l’empatia e approfondire l’umanità, che mette nelle sue opere. I suoi dipinti, infatti, descrivono principalmente la vita in Medio Oriente con lo scopo di cambiare le prospettive e le percezioni occidentali.

L’arte può creare emozioni e modi di vedere dalla prospettiva di qualcun altro.

Un modo per affrontare gli stereotipi e utilizzare la bellezza per stimolare una riflessione. “L’arte può creare emozioni e stimolare la compassione. Penso che l’arte alla fine possa unire” dice Helen “Crea quello spazio per la comprensione e per il dialogo.

The Syrian Migration Series

Syrian Migration Series

The Syrian Migration Series inizia raccontando le rivolte della Primavera Araba e le sue conseguenze, continuando con la guerra civile siriana e lo sfollamento di milioni di persone con la successiva crisi dei rifugiati, che continua a colpire il mondo arabo, l’Europa e gli Stati Uniti.

Syrian Migration Series #14, gouache on board, 12 x 18” 2016

Dipinge le persone, soprattutto donne e bambini, concentrandosi sul pregiudizio e gli stereotipi negativi che questa ondata di rifugiati, principalmente siriani, in cerca di sicurezza, ha portato in gran parte dei paesi dell’Europa occidentale e dell’America. Vuole attirare l’attenzione sulla difficile situazione dei bambini che fuggono dai loro Paesi in guerra, cercando un luogo sicuro dove crescere senza abbandonare la speranza, un giorno, di tornare a casa propria. Perché la nostalgia non abbandona nessun migrante.

Syrian Migration Series #16, gouache on board, 12 x 18” 2018

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