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Cadaveri eccellenti: così è, se vi pare, l’eterna giovinezza

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Cadaveri eccellenti: così è, se vi pare, l’eterna giovinezza

di Devis Bellucci | @devisbellucci

L’hanno chiamato [i]Orto dei Fuggiaschi[/i] ed è forse l’angolo più toccante di Pompei. Un prato fra i muretti, le case in rovina, un velo di cenere e pomici. Distese sull’erba ci sono tredici statue di uomini e donne atterriti, o meglio i calchi dei loro corpi. Quelle pose contorte raccontano la tragedia causata dal Vesuvio in eruzione. Sono morti così, sepolti dai lapilli, e la loro angoscia è rimasta cristallizzata nel gesso. Anche questa è eternità, nonostante sia frutto di sfortunate coincidenze. Altrove, invece, si è cercato di [b]dare al corpo una lunga vita tramite imbalsamazione[/b]. Oggi i risultati di queste pratiche, non sempre condotte col consenso (preventivo) del diretto interessato, sono esposti nei musei, nelle chiese e più di rado in una tomba monumentale. Qui il leader di qualche rivoluzione, stanco, saggio e disilluso, riposa nella speranza che almeno le proprie idee sopravvivano per sempre.

[b]PRODIGI DELLA MEDICINA[/b]

È il caso di [b]Lenin[/b], morto nel 1924. Il suo corpo è esposto nell’omonimo Mausoleo, in un angolo della Piazza Rossa a Mosca. Un sapiente processo d’imbalsamazione, unito a un’adeguata e periodica manutenzione della salma, rendono l’eroe russo praticamente intatto. Lenin pare addormentato e in ottima salute, tanto che qualcuno pensa che si tratti di una statua di cera. Stessa sorte per il leader vietnamita [url”Ho Chi Minh”]http://travelglobe.it/Detail_News_Display?ID=81113&typeb=0&Viaggio-nei-sotterranei-di-ho-chi-minh-i-tunnel-aperti-al-turismo[/url], deceduto nel 1969. Il suo corpo integro riposa in piazza Ba Dình ad Hanoi, all’interno di un austero mausoleo di granito grigio. Spesso c’è una lunga fila per entrare, tanti sono i fedelissimi che desiderano rendergli omaggio. Leggendaria la tecnica d’imbalsamazione praticata dal dottor Alfredo Salafia, vissuto a cavallo tra ‘800 e ‘900. Il suo misterioso balsamo, iniettato nel corpo del defunto, lo rendeva incorruttibile. Fra i casi trattati, il più celebre è la piccola [b]Rosalia Lombardo[/b], nata a Palermo nel 1918 e morta due anni dopo di polmonite. Oggi la bambina riposa nella sua città, all’interno delle Catacombe dei Cappuccini. Grazie al suo viso intatto, Rosalia ha meritato il soprannome di [i]Bella addormentata[/i]. Anche se parlando di mummie è immediato pensare all’antico Egitto, pochi sanno che in realtà molti dei corpi meglio conservati al mondo si trovano in Cina. Pare anzi che le conoscenze degli antichi Cinesi riguardo all’imbalsamazione dei corpi fossero ben superiori a quelle egiziane. Non si può che essere d’accordo ammirando [b]Lady Dai[/b], principessa della dinastia Han, morta 2100 anni fa ed esposta al Museo Provinciale di Hunan. Pelle, tessuti e organi interni della nobildonna sono conservati perfettamente.

[b]MONACI E SANTI[/b]

Microclima o prodigio? Sta di fatto che nella fede popolare l’incorruttibilità del corpo è spesso condizione sufficiente per elevare il soggetto agli onori degli altari. Non condizione necessaria, si badi bene, dato che i corpi di molti beati condividono il destino di quelli, per così dire, comuni. È tuttavia straordinario il caso di [b]Santa Bernadette[/b], la veggente francese i cui incontri con la Vergine Maria hanno reso Lourdes nota in tutto il mondo. La santa morì nel 1879 e la sua salma venne sepolta senza imbalsamazione. Riesumata per ben tre volte a distanza di tempo, fu ritrovata intatta. Oggi il corpo di Santa Bernadette è esposto in una bara di vetro nella cappella di Saint Gildard a Nevers, in Francia. In [url”Giappone”]http://travelglobe.it/Detail_News_Display?ID=81272&typeb=0&L-isola-fantasma-di-Hashima-giappone-insolito[/url] ci sono invece monaci che arrivano ad auto-mummificarsi quando sono ancora in vita. La pratica che seguono questi [b]religiosi di Dewa Sanzan[/b], sulle montagne dell’Honshu, richiede una grande disciplina basata sulla meditazione e su un regime alimentare piuttosto rigido. Dopo circa nove anni sopraggiunge la morte e, con essa, la possibile incorruttibilità del corpo. In realtà sono pochi i monaci mummificati, che cioè hanno raggiunto pienamente l’obiettivo. I loro corpi sono esposti in teche nei templi di Churenji e Dainichibo, nella zona del Monte Yudono. Circa 8000 mummie tra frati, sacerdoti e gente comune sono conservate nella già citata cripta dei Cappuccini di Palermo. Se una visita al complesso vi sembra troppo inquietante, date un’occhiata alle sequenze iniziali del film [i]Cadaveri eccellenti[/i] di Francesco Rosi, girate proprio qui.

[b]ETERNI PER CASO[/b]

Parecchi corpi di uomini e donne vissuti nel passato sono scivolati nell’eterna giovinezza grazie a questioni fortuite. È il caso di Juanita, la principessa di ghiaccio, una ragazza offerta in sacrificio agli dèi sul Nevado Ampado, in Perù. Il gelo della montagna ha conservato il suo corpo per 500 anni, fino al 1995, quando l’eruzione di un vicino vulcano ha sciolto le nevi perenni riportandolo alla luce. Juanita è oggi esposta nel Museo Santury di Arequipa. Si è conservato nel ghiaccio anche il corpo di Oetzi, o Mummia del Similaun, ritrovato nel 1991 sulle Alpi tra Italia e Austria. Inizialmente scambiato per un escursionista morto in età recente, [b]Oetzi[/b] risale invece a più di 5000 anni fa. Dopo un’iniziale contesa tra Italia e Austria, la Mummia di Similaun è oggi conservata nel Museo Archeologico dell’Alto Adige a Bolzano. Se non amate né il ghiaccio, né il clima secco, un’ottima strategia per proteggersi dagli oltraggi del tempo è farsi seppellire nella torba. All’[b]Uomo di Tollund e alla Donna di Elling[/b], esposti al Museo di Silkeborg in [url”Danimarca”]http://travelglobe.it/Detail_News_Display?ID=79296&typeb=0&Cosa-fare-alle-Isole-Faroe-in-attesa-dell-eclissi[/url], è andata bene. Molti dettagli dei loro corpi – palpebre, capelli, addirittura l’espressione del volto – sono sorprendentemente incorrotti a 2300 anni dalla morte. Forse il colore della loro pelle, scurita dalla torba, non è il massimo, ma si tratta di un ragionevole compromesso per avere in cambio uno sprazzo d’immortalità.

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