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Bhutan: il segreto della felicità

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Bhutan: il segreto della felicità

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di Federica Giuliani | @traveltotaste

Il Bhutan è un piccolo regno himalayano conosciuto per la splendida natura e per la FIL, la felicità interna lorda su cui si calcola lo stato di benessere del popolo. Accedervi non è semplice e piuttosto costoso, ma il segreto di felicità del Paese incuriosisce tutti, perfino i fumatori che in Bhutan non hanno vita facile, visto il divieto di accendere una sigaretta su tutto il territorio nazionale.

Su cosa è basata la FIL?

I criteri che determinano la felicità interna lorda sono la qualità dell’aria, la salute dei cittadini, l’istruzione e la ricchezza dei rapporti sociali. Nonostante, infatti, sia uno dei Paesi più poveri dell’Asia risulta essere il più felice del continente e l’ottavo al mondo. Il Bhutan, tuttavia, non intende non evolversi a livello tecnologico, ma investire maggiori energie nel migliorare l’istruzione, la tutela della natura e favorire lo sviluppo della comunità locali.

Il segreto della felicità in Bhutan

Di fede buddista, il Paese si basa su principi che portino all’elevazione dell’individuo, come dice il Dalai Lama “Sono convinto che il fine della nostra vita è quello di superare la sofferenza e di raggiungere la felicità. Per felicità però non intendo solamente il piacere effimero che deriva esclusivamente dai piaceri materiali. Penso ad una felicità duratura che si raggiunge da una completa trasformazione della mente e che può essere ottenuta coltivando la compassione, la pazienza e la saggezza.

Così, uno degli esercizi per trasformare la propria mente pare essere quello di pensare alla morte giornalmente, per almeno cinque volte. In pratica, meditando su un fatto doloroso e spaventoso come la fine della vita si è maggiormente portati, dopo, a concentrarsi sugli aspetti positivi della propria esistenza e a creare pensieri felici. I bhutanesi sanno che la morte è parte della vita e ignorare questa verità non può che portare disagio e infelicità. Pensare alla morte, insomma, non deve intristire ma insegnare a cogliere l’attimo e a vedere cose che normalmente ignoreremmo. In Bhutan quando qualcuno muore, si osservano 49 giorni di lutto durante i quali si svolgono complicati rituali che servono a elaborare il lutto, ma senza deprimersi. In Occidente, invece, si ha paura della tristezza e invece di affrontarla e accettarla si tende a farla tacere con medicine o altri dannosi espedienti.

Meditazione, accettazione e credere nella reincarnazione, concludendo, sono il segreto di un Paese felice. Perché non provare?

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