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Bergantino, il paese delle giostre

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Bergantino, il paese delle giostre

museo della giostra

di Devis Bellucci | @devisbellucci

D’inverno queste terre, fatte di pioppeti e campi senza fine, diventano ombre rade nella nebbia. Il Po scorre lento tra argini che paiono mura e spezzano un orizzonte piatto, malinconico, che abbraccia vecchie cascine e chiese tutte uguali, nelle loro facciate dai colori caldi. Eppure, proprio quando l’inverno ingrigisce la pianura, la gente di qui libera la propria fantasia e si mette al lavoro nei laboratori. Bisogna creare infatti nuovi sogni prima che arrivi la bella stagione: astronavi, cavalli a dondolo, treni e castelli, per incantare i bambini e regalare emozioni ai giovani. Perché in quest’angolo anonimo dell’alto Polesine, al confine tra le province di Mantova e Rovigo, si nascondono gli architetti del Paese dei Balocchi. Pertanto, la prossima che salite su una giostra sappiate che potrebbero averla pensata e prodotta loro, gli artigiani della minuscola Bergantino.

Bergantino e il Distretto Veneto della Giostra

Durante il boom degli anni ’70 e ’80, a Bergantino chi non era impegnato a costruire giostre le portava in giro nelle fiere, tirandosi dietro un caravan o una roulotte. Oggi sono poche decine le famiglie di fieranti – e non chiamateli giostrai! – che continuano a viaggiare per nove mesi all’anno. Il Distretto Industriale della Giostra rimane invece una realtà fiorente, che raggruppa una settantina di imprese spesso di carattere familiare. Oltre cinquecento artigiani creano le attrazioni destinate ai più importanti parchi di divertimento in Italia e nel mondo, da Mirabilandia a Legoland. C’è un po’ di Bergantino addirittura nel mitico Luna Park di Coney Island a Brooklyn.

Mi costruisco una giostra perché chi sale paga in contanti. Deve aver detto così il pragmatico Umberto Favalli negli anni ’20 del secolo scorso, quando lavorava a Bergantino come meccanico di biciclette. I clienti erano tutti contadini, in grado di pagare solo a raccolto avvenuto, pertanto il signor Umberto si vedeva costretto ad arrotondare vendendo nelle fiere torte e biscotti preparati dalla moglie. Fu così che a Poggio Rusco, nel Mantovano, vide per la prima volta una splendida autopista in legno. A colpirlo non furono tanto le sottigliezze ingegneristiche dell’attrazione, quanto la gente in fila per salire, tutti coi soldi in mano. Insomma, chi faceva il giro in giostra pagava subito e non alla fine dell’anno. Tornato a Bergantino, si confrontò con un amico anche lui meccanico e insieme costruirono un’autopista da portare in giro per le fiere. Fu un successo. Di lì a poco alcuni compaesani li imitarono, mentre altri aprirono officine ex novo per realizzare le giostre e curarne la manutenzione. Tra i progettisti va ricordato il signor Albino Protti, appassionato di volo, che nel 1951 brevettò la prima giostra ad aerei volanti, usando anche pezzi di materiale bellico del conflitto appena concluso. È una giostra del tutto simile a quelle che ancora oggi si trovano nei nostri Luna Park.

Il Museo della Giostra e dello Spettacolo Popolare

L’anima e la storia recente di Bergantino rivivono in questo splendido Museo, dedicato al mondo dello spettacolo viaggiante e della cultura popolare di piazza. Inaugurato nel 1999 e arricchito di recente con nuovi spazi espositivi e contenuti multimediali, il Museo racconta per immagini e tramite affascinanti scenografie la storia della giostra e degli spettacolisti itineranti nel territorio polesano, dai pionieri del primo ‘900 fino ai parchi di divertimento attuali. A disposizione c’è anche una biblioteca con un ricco catalogo. Si possono ammirare manufatti artistici, burattini, stampe d’epoca, modellini di giostre funzionanti: un coinvolgente viaggio per grandi e piccini in ciò che potremmo chiamare la fabbrica dei sogni. Visitandola, l’ammirazione per le moderne tecnologie computerizzate si mescola con la nostalgia di un’infanzia comune, quando bastava la promessa di uno zucchero filato, un palloncino e un giro in giostra per tenerci svegli la notte, aspettando la festa del giorno dopo.

Info: Museo della giostra

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