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Argentina: turismo in crescita, tra monumenti e paesaggi Patrimonio Unesco

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Argentina: turismo in crescita, tra monumenti e paesaggi Patrimonio Unesco

 

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Panorami che lasciano senza fiato, attrazioni culturali che nessun altro luogo del mondo può vantare e poi città affascinanti, testimonianze del passato, misteri della natura e colori accesi da sembrare quasi irreali. L’Argentina è un Paese unico, che resta nel cuore ed è impossibile da dimenticare. Non è un caso che l’Unesco ne abbia scelto diversi scorci e monumenti, per inserirli tra i Patrimoni Mondiali dell’Umanità.

Le icone dell’Argentina: meraviglie senza tempo

Parco Nazionale Iguazù: risale al 1934 e dal 1984 è Patrimonio Naturale dell’Umanità. Lo spettacolo naturale creato dalle sue cascate, è tra i più incredibili del globo e ha una grandezza di 67.000 ettari con numeri spettacolari su tutti i fronti. 2.000 specie di piante lo abitano, 400 sono le specie di uccelli presenti e la fauna esotica è interessante, a partire dall’ yaguarté, il felino più grande del continente americano.

Ischigualasto e Talampaya: viene chiamato anche Valle della Luna, il Parco Provinciale Ischigualasto e insieme al Parco Nazionale Talamapya, si trova nella regione di Cuyo. Sono stati inclusi tra i Patrimoni nell’anno 2000. Il primo è uno dei più importanti giacimenti paleontologi del modo, con resti di invertebrati che hanno abitato la zona circa 180 milioni di anni fa. La vera attrazione, però, resta il panorama di rocce e colori pieni di sfumature. Il percorso si può seguire in auto o in moto, ma sempre in compagnia di guide autorizzate. Il Timpalaya, invece, è un deserto rosso, nell’antica terra dei dinosauri e dove gli uomini hanno lasciato segni del loro passaggio con una serie di petroglifi.

 

Parco Nazionale Los Glaciares: a sudovest della provincia di Santa Cruz, si notano subito delle enormi pareti ghiacciate che fanno parte del Campo di Ghiaccio Patagonico. Parliamo della terza massa di ghiaccio per estensione della terra, dopo Polo Sud e Polo Nord. Patrimonio Mondiale dal 1981, ha ben 350 ghiacciai, il più vasto dei quali è l’Upsala. Il più famoso, però, resta il Perito Moreno.

Missioni Gesuitiche-Guaranì: nel Litorale argentino convivono i guaranì e gli uomini d’oltre mare, i gesuiti. Una convivenza speciale che l’Unesco ha scelto nel 1984. Queste missioni si sono stabilite nel territorio nella prima metà del secolo XVII e fanno parte profondamente della storia del luogo.

Manzana e Estancias Jesuiticas: dal 2000 è Patrimonio Unesco, l’importante opera che i gesuiti hanno sviluppato nell’America Latina tra il XVII e XVIII secolo. Accolgono all’interno edifici religiosi e secolari diventati monumenti storici e costruiti tra il Seicento e il Settecento.

Quebrada de Humahuaca: antica terra degli indios omaguancas, la Quebrada si estende per 170 km e comprende piccoli paesi, bianche cappelle e arti millenarie in una zona davvero magica.

Penisola Valdés: dal 1999 è Patrimonio Unesco e questo angolo di Patagonia rappresenta uno dei più grandi parchi naturali del mondo. Preserva al suo interno una svariata avifauna e durante la seconda metà dell’anno, diventa l’habitat della balena franca australe. Non mancano, inoltre, pinguini, elefanti, lupi marini, delfini e diverse specie di uccelli.

Grotta delle Mani del Alto Rio Pinturas: si trova nelle profondità della Valle dell’Alto Rio Pinturas, a sud della località di Perito Moreno e rappresenta il meglio dell’arte rupestre della Patagonia. Riporta a un periodo compreso tra 13mila e 9.500 a.C.

Tango: rappresenta un patrimonio nella categoria culturale delle manifestazioni tangibili ed espressioni popolari. Dal 2009 l’Unesco ha incluso il Tango fra i tesori da preservare in Argentina.

Qhapaq Nan: in lingua quechua significa “cammino principale” e ha riguardato una rete stradale che si estese per oltre 30mila chilometri unendo importanti centri amministrativi, produttivi e rituali. La sua costruzione è precedente all’epoca dell’Impero Inca.

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