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Marocco: alla ricerca della Kasbah più bella

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Marocco: alla ricerca della Kasbah più bella

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Un’abitazione fortificata che apparteneva tradizionalmente a una sola famiglia: che sia in rovina o ancora fiera e superba nella sua bellezza, la Kasbah resta un vero simbolo in Marocco. Una sorta di mini castello con mura difensive, torri, decori a tema berbero e una precisa organizzazione interna.

Divisa in diversi cortili che rappresentano il felice sbocco degli ambienti interni, tale struttura è stata a suo tempo realizzata con paglia e fango eppure resiste integrandosi perfettamente con l’ambiente circostante.

Dal passato al presente

Attualmente molte delle costruzioni, che richiedono periodica manutenzione, sono state convertite in hotel. Altre, invece, si ergono a centinaia come coriandoli in un territorio di sabbia, palme e moderni palazzi. La realizzazione di buona parte di esse risale al periodo che va dal 1600 in poi. La più famosa e imponente che il Paese conosca è quella di Ksar Ait Ben Haddou. Super frequentata e set di film noti come Il Gladiatore, si presenta come un grappolo di case rossastre e Kasbah dalle complicate decorazioni. Tra il dedalo di vicoli circostanti, si può visitarne qualcuna e poi proseguire tra negozietti di souvenir.

La Kasbah di Chefchaouen vanta imponenti mura e non manca una Grande Moschea con il suo fantastico minareto ottagonale. La Kasbah Telouet, invece, si trova nell’omonimo villaggio ed è detta anche Palazzo del Glaoui. Oggi è in rovina e risale al XIX secolo, circondata dallo splendido panorama dei monti innevati dell’Atlante. Vicino vi si trovavano delle miniere di sale e le vie carovaniere provenienti dal deserto passavano da qui.

Il passo del Tizi n’Test si nota subito alla fine di una arteria che attraversa l’Alto Atlante fra Asni e Taroudannt. La prima Kasbah che si incrocia in zona è quella di Agadir n’Gouj, di proprietà privata. A una decina di km, ecco l’ottocentesca Kasbah di Tagoundaft, sistemata su un impervio roccione. Ben più affascinante, la Kasbah Tamnougalt, lungo la valle di Draa, non lontano da Agdz intorno  un palmeto. Risulta affascinante anche perché abbandonata e quasi misteriosa. Oggi viene usata spesso come ricovero per animali abbandonati, ma chi vuole vederla può perdersi tra i vicoli che legano gli edifici.

Da Rabat a Tangeri

La Kasbah di Rabat ha un ingresso principale preceduto da un’ampia scalinata, presso la porta degli Oudaia, eretta nel tardo XII secolo. Chi raggiunge Tangeri, può iniziare il giro da place de la Kasbah, con una vista sulle coste del Marocco e della Spagna. La kasbah, era il centro amministrativo fin dall’epoca romana. Già residenza dei sultani, negli anni Venti divenne teatro delle gesta di ricchi stranieri che qui amavano l’atmosfera di illegalità e droga. Nel seicentesco palazzo del sultano, c’è il Museo della Kasbah suddiviso nella sezione etnografica con belle ceramiche di Fès e Meknes e in quella archeologica ci sono mosaici e oggetti rinvenuti a Volubilis.

Altri gioielli architettonici

La Kasbah Amridil si incontra nell’oasi di Skoura, tra un palmeto e un fiume. L’immagine idilliaca è completata dalla struttura perfettamente conservata e questo la rende indicata per iniziare da qui la visita delle varie Kasbah. In questo caso, però, è necessaria la guida per non perdere alcun dettaglio, di quella che è stata pure location di diversi film. A Ouarzazate, infine, c’è la Kasbah Taourit frequentata tanto dai locali ma molto spoglia. Di sicuro, però, merita una visita perché è maestosa.

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