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Mappa letteraria di Milano: una citazione per ogni via. Scopri la tua

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Mappa letteraria di Milano: una citazione per ogni via. Scopri la tua

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di redazione | @travelglobemag

Durante l’ultima edizione di BookCity è stata presentata la Mappa Letteraria di Milano, un modo per scoprire nuovi aspetti della città attraverso le epoche.

Un’iniziativa che si affianca a quella già esistente dei reading nei parchi per incentivare le persone a muoversi in città alla ricerca di itinerari culturali con l’obiettivo di rendere la città un luogo sempre più culturalmente vivibile.

Mappa letteraria di Milano: come funziona

Ci sono tante epoche e tante versioni di Milano: la mappa offre il modo per scoprirle tutte e per conoscere il tessuto urbano di una città che in pochi secoli si è completamente trasformata. Dà anche la possibilità di sensibilizzare i cittadini verso il territorio, in modo che ne abbiano una maggiore cura.

Per aggiornare la mappa gli utenti devono mandare all’associazione, via mail o con un messaggio sulla loro pagina Facebook, la foto del brano che riguarda un preciso luogo di Milano, che poi verrà trascritto.

Come funziona? Basta cliccare sui libri colorati per leggere la citazione. La mappa si può ingrandire e il quadrato in alto a destra permette di allargare la mappa e cercare la singola via.

Qual è il genere letterario preferito a Milano?

Secondo la mappa il genere preferito dai milanesi è il noir: si trova Dario Crapanzano con il detective degli anni Cinquanta Arrigoni o Giorgio Scerbanenco con I milanesi ammazzano al sabato e, ancora, “La casa di ringhiera” di via Arquà, abitata dal tappezziere-poliziotto collezionista di delitti feroci uscito dalla mente di Francesco Recami.

Le citazioni trovate vicino alla nostra redazione

A Melis piaceva quel caffè trattoria privo persino d’insegna, i muri bianchi e le sedie metalliche con le finestre dalle quali si vedeva soltanto la massicciata della ferrovia, con l’erba ancora verde (o già verde? si chiese: tra marcite e fontanili, con i campi di Lombardia non si era mai sicuri di niente) e i pioppi tremuli, in fondo a una strada chiusa che imboccavano i soli residenti e i pochi iniziati. Hans Tuzzi, Il maestro della testa sfondata (2002).

“Bivi Immacolata, in viale Corsica,” rispose il ragazzo. La gatta lanciò un obliquo sguardo verdastro, da drago, scivolò sul tappeto e uscì decisa dalla stanza. Per un attimo Melis non capì, poi la luce fu: B.V: Immacolata, Beata Vergine Immacolata. Bene. Hans Tuzzi, Il maestro della testa sfondata (2002).

 

Ph in apertura di Emanuela Ricci

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