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L’arte del manifesto giapponese

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L’arte del manifesto giapponese

In clima di settimana del design abbiamo ricevuto questo splendido libro, il più completo, finora mai realizzato, sul graphic design giapponese. Davanti agli occhi dei grafici scorre costantemente un flusso di ogni tipo di eventi e di situazioni naturali e sociali. Sono visioni dell’ambiente, alterazioni biologiche, paesaggi, distruzioni, scoperte scientifiche, rappresentazioni teatrali, sfilate di moda, concerti, mostre, avvenimenti sportivi, promozioni culturali e commerciali, pianificazioni urbanistiche, congressi, nuovi font tipografici. Vale a dire quanto trascorre davanti allo sguardo di tutti, continuamente durante la giornata, con gli strumenti di comunicazione di massa

©Nagai Kazumasa
©Nagai Kazumasa
©Nagai Kazumasa
©Nagai Kazumasa

I grafici li registrano, li interpretano, li ricreano e li comunicano in mille modi con il loro lavoro e i loro strumenti: libri, periodici, illustrazioni, pieghevoli, biglietti, iscrizioni, decorazioni sui materiali e oggetti più vari, per non parlare di ogni tipo di video o dei canali e dei siti della rete. Difficile dire quale tra questi linguaggi sia quello dominante. Il manifesto però ancor oggi sembra godere di una posizione privilegiata in Giappone, nonostante l’avanzatissimo livello di sviluppo raggiunto dal paese nel campo tecnologico e informatico. Attraverso la presente, vasta selezione di artisti e di opere, questo volume copre una settantina di splendidi anni della storia del manifesto giapponese, una forma d’arte di pari dignità delle altre II volume – che risulta il più completo sull’argomento finora mai pubblicato vuole colmare una lacuna sulla storia del graphic design giapponese, quella relativa ai primi due decenni del nuovo millennio, raccontando da un lato il passato, con l’opera dei grandi maestri, e dall’altro esplorando nuovi nomi e tendenze.

Il volume comprende 85 grafici e 756 poster. È il volume più completo sull’argomento, mai pubblicato finora. Si ritiene che i manifesti contemporanei giapponesi siano iniziati a metà degli anni ’50, dopo la Seconda guerra mondiale e dopo un periodo di depressione, post-militarismo e post-autarchia. La nuova modalità espressiva, in quegli anni, venne alimentata da stimoli provenienti dall’estero, ma reinterpreta anche temi e colori della tradizione, portandoli nella modernità. Dal dopoguerra, il Giappone ha visto una rapida evoluzione nelle arti: pittura, architettura, scultura, grafica, teatro, musica e cinema. Influenze, assimilazioni, trasformazioni, nuovi processi creativi hanno dato origine a una grande quantità di movimenti culturali e artistici. In questo dedalo di forme espressive, la grafica è diventata uno strumento prezioso per tracciare e seguire il filo della creatività nazionale. Dalla “nascita” della grafica giapponese arrivando a Tokyo 2020, questo volume intende dare una visione ampia delle tendenze, dei cambiamenti estetici e della storia del design grafico in Giappone.

©Tanaka Ikko

Lrarte del manifesto giapponese di Gian Carlo Calza
con la  collaborazione  di Elisabetta Scantamburlo

SKIRA, settembre 2021
Edizione italiana e inglese, 21×29./, 520 pagine 850 colori e b/n,  cartonato
ISBN 978-88-572-4577-5I, -4578-2 E
Prezzo €55

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