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L’anno di Dante: le ceneri del Sommo Poeta

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L’anno di Dante: le ceneri del Sommo Poeta

Testo e foto di Bruno Zanzottera

Sono andato a trovare Alberto Casiraghy, che conosco e ammiro da moltissimi anni, un giorno dello scorso inverno mentre stavo facendo la mia ricerca a tema dantesco per l’anniversario dei 700 anni dalla morte.

Alberto è un artista totale e un editore più unico che raro. Con la sua casa editrice il Pulcino Elefante, nata nel 1982, ha creato e stampato migliaia di piccoli libri d’arte, tutti rigorosamente realizzati a mano grazie ad un’antica macchina tipografica Nebiolo che lui stesso definisce ‘il dinosauro’, che troneggia in una piccola stanza della sua casa-tempio, circondata da cassetti strapieni di simboli e caratteri mobili.

Nel corso degli anni, sono entrati nella scuderia dei realizzatori dei libretti poeti e artisti di fama, così come molti altri sconosciuti ai più. La casa di Alberto, in un piccolo paese della provincia di Lecco, è un laboratorio di incontri e di idee, una factory-farm nel totale senso del termine, con tanto di gatti e galline. Nel 1992 Alberto conobbe Alda Merini e dalla loro amicizia nacque un sodalizio artistico che vide la creazione di oltre 1.000 libretti.

Un giorno Alberto e Alda stavano dissertando sul mistero delle ossa di Dante, scomparse e successivamente ritrovate in maniera del tutto fortuita. Forse Alda pensava che le ossa si fossero trasformate in cenere. A quel punto Alberto raccolse della cenere dalla stufa che ancora usa per riscaldare la casa e disse “Eccole le ceneri di Dante”. Nacque in questo modo il libretto di Alda e Alberto dedicato a sommo Poeta.

Recentemente il comune di Milano ha acquistato 10.441 libri unici che sono parte della collezione di Alberto Casiraghy per collocarli alla Casa Museo Boschi Di Stefano.

© TravelGlobe RIPRODUZIONE RISERVATA 

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