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LA POTENZA DELLA MATERIA E DEL COLORE

Opere di Mario Arlati. Testo Galleria Contini

La bandiera, simbolo di unione tra i popoli, stimola lo spettatore a divenire parte integrante dell’opera, completandola tramite il proprio sguardo.

La materia, il colore e la luce sono alcune delle caratteristiche peculiari dell’opera dell’eclettico artista Mario Arlati che ha trasformato la manipolazione dei materiali “poveri” in un linguaggio personale e profondamente sensibile. I lavori del Maestro sono ormai parte del panorama artistico contemporaneo, nascono dall’arte povera e dall’informale per poi arricchirsi grazie ad un’espressività schietta, solare e spesso ludica.
Milanese di nascita, Arlati trova la sua dimensione ad Ibiza, isola che diviene fonte di costante ispirazione e incessanti stimoli per l’artista capace, attraverso la sua sapiente sperimentazione, di trasformare le atmosfere in opere dal forte impatto emotivo. Ne è un esempio la serie “I Muri”, tele materiche nelle quali la tecnica sembra riprodurre l’aspetto ruvido, grezzo e crepato dei muri sferzati dal vento, corrosi dall’aria salmastra e dal sole, tra i quali la luce sembra filtrare e dai quali la potenza della natura e del colore paiono fluire rendendo la pittura di Arlati intensa ed epatica. La sua produzione artistica si sviluppa attorno alla continua ricerca legata alla metamorfosi della materia che diviene esse stessa soggetto assumendo un profondo valore comunicativo. Ciò è evidente nei suoi Trapos e nelle Incomplete Flags: stracci, tessuti e tele assembrati e macchiati da pigmenti vividi che assumono forme astratte o, nel caso delle “Bandiere” quasi figurative ma sempre incomplete. È nella loro incompletezza che si svela la poetica dell’artista: la bandiera, simbolo di unione tra i popoli stimola lo spettatore a divenire parte integrante dell’opera completandola tramite il proprio sguardo. Per Arlati l’interazione con l’osservatore è fondamentale e ciò lo ha spinto ad intraprendere ambiziosi progetti di arte “pubblica” presentata negli spazi aperti della città come, ad esempio, il progetto “Living Art” del 2014 nel quale l’artista ha trasformato, attraverso la potenza del colore, un complesso abitativo periferico di Mosca in una maestosa opera a cielo aperto. Anche Venezia e Cortina d’Ampezzo lo hanno visto protagonista di tre eventi urbani: Art Light Flags (2018), Blame the Moon (2019) e Art Light Flags in Cortina, (2021) in occasione dei Campionati Mondiali di sci. La necessità di condividere e di unire caratterizzano la poetica dell’artista che evade dagli spazi museali per proiettarsi nelle città allo scopo di creare una sintonia visiva e comunicativa capace di coinvolgere pubblico, arte e ambiente circostante.

 

In apertura: Achille 4 Color, 2016, tecnica mista su stoffa, cm 140×140.
A destra: Incomplete Flag, 2016, Tecnica mista su tela, cm 200×150.

Doppia pagina precedente: a sinistra, Grog, 2016, Tecnica mista su tela, cm 150×100. A destra, Las Noches Azul, 2001, Tecnica mista su tela, cm 240×140.
Sopra: Incomplete Flag, 2017, Tecnica mista su tela, cm 50×50.

Incomplete Flag, 2017, Tecnica mista su tela, cm 50×50.

A sinistra: Trapos Multicolor, 2016, tecnica mista su stoffa, cm 150×100.
Sopra: Incomplete Flag, 2017, Tecnica mista su tela, cm 50×50.

A sinistra: USA Flag Star, 2016, Tecnica mista su stoffa, cm 120×80. Sopra: Italy Flag Incomplete, 2016, Tecnica mista su stoffa, cm 200×190.
Doppia pagina successiva: Incomplete Flag Gilbert Baker 6 colori, 2017, Tecnica mista su stoffa, cm 150×200.

Incomplete Flag, 2017, Tecnica mista su tela, cm 200×150.

UK Flag Wall, 2016, Tecnica mista su tela, cm 200×150.

Incomplete Flag, 2017, Tecnica mista su tela, cm 60×50.

Incomplete Flag, 2017, Tecnica mista su tela, cm 60×50.

Trapos Liberté, 2017, Tecnica mista su stoffa, cm 20×20.

Installazione: Art Light Flags_Hotel Cristallo, Cortina d’Ampezzo, 2021.

Biografia


Mario Arlati nasce a Milano nel 1947. Si forma artisticamente alla Scuola d’Arte del Castello Sforzesco di Milano e, seguendo questo indirizzo, le prime opere sono nel più puro stile figurativo. Negli anni ’70, scopre la sua dimensione ad Ibiza, piccola isola delle Baleari. Da allora, l’artista vive e lavora lì parecchi mesi l’anno e le sue opere sono la chiara testimonianza del coinvolgimento artistico avvenuto. Dal figurativo passa infatti all’informale materico, seguendo le tracce della scuola spagnola. La materia per Arlati rappresenta un’immagine interiore, fatta di sentimenti e di evocazioni che riguardano il paesaggio. La pittura per Arlati è «materia dentro cui si cela altra materia». La materia esiste per mezzo del colore, non si qualifica preventivamente come bella o brutta ma è la materia che si fa bella o brutta in rapporto alle forme che assume. La recente produzione dell’artista presenta come soggetto le bandiere, come nella serie Incomplete Flags, sviluppata a partire da un progetto dell’Unione Europea e dichiarato omaggio alla pittura dell’artista Jasper Johns. Arlati pone una certa enfasi sul termine incomplete, rimarcando il ruolo attivo dello spettatore che è chiamato a completare l’opera con il proprio sguardo e la propria intuizione. L’utilizzo degli stracci macchiati incidentalmente dal pennello dell’artista o riciclati da laboratori di tintoria, è un richiamo alla poetica di Arlati, che molto attinge dall’arte povera. Nel 2014 prende vita il progetto “Living Art”, dove l’artista dipinge letteralmente le facciate dei cinque grattacieli del complesso residenziale Pavshino Living Art Towers nella periferia di Mosca, progettato da Dante O. Benini, per il quale gli verrà assegnato il Premio Speciale L’Arca International nel 2017. Nel 2018, a Venezia, inaugura Muri e Stracci: la materia diventa Arte presso la Fondazione Bevilacqua La Masa. Durante l’inverno dello stesso anno, la sua installazione luminosa Art Light Flags illumina il campanile di San Marco, mentre l’installazione Blame the Moon viene proiettata sullo stesso campanile in occasione del Carnevale dell’anno seguente, per celebrare il cinquantesimo anniversario dello sbarco dell’uomo sulla luna. Nel 2021 in concomitanza con i Campionati Mondiali di sci alpino a Cortina d’Ampezzo, Arlati ha realizzato una video-installazione intitolata Art Light Flags, una sfilata di bandiere simbolo dei valori e dell’unità dei popoli.

GALLERIA D’ARTE CONTINI
Tel. +39 041 52 30 357
venezia@continiarte.com

A destra: Installazione: Blame the Moon-Tutta colpa della Luna_ Venezia 2019

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