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La festa dell’avocado in Nuova Caledonia: tradizioni speciali in un angolo di paradiso

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La festa dell’avocado in Nuova Caledonia: tradizioni speciali in un angolo di paradiso

di Francesca Spanò | @francynefertiti

C’è un luogo dove i colori sono più vivi, le vacanze assolutamente indimenticabili e le tradizioni speciali. Lontano dall’Italia, in un angolo di paradiso, si trova la Nuova Caledonia che anche quest’anno si prepara a rievocare una delle sue celebrazioni più importanti: la Festa dell’avocado. Si svolge a Maré, dal 10 al 13 maggio ed è un appuntamento imperdibile, sia per i locali che per i turisti che vogliono volare dall’altro lato del mondo.

Verso le Isole della Lealtà

Table d’hôte – Host’s table

Per chi cerca pace, relax e un luogo fuori dal caos quotidiano, le Isole della Lealtà sono un must durante un viaggio in questa destinazione, in quel tratto di Pacifico dove regnano le bellissime Ouvea, Lifou e Maré. Il loro aspetto lussureggiante, si completa con un giro a «La Grande Terre » e all’Isola dei Pini, in un arcipelago che evoca sogni solo ad essere nominato.

Ouvea, in particolare, è nota per le sue distese di sabbia fine a perdita d’occhio, mentre le baie di Lifou hanno una cornice speciale: i pini colonna. Chi vuole staccare la spina da tutto e da tutti, infine, deve puntare a Maré.

Festa dell’avocado: quando, dove e come

Le date sono quelle dal 10 al 13 maggio, per una kermesse che in questo 2018 giunge alla sue 25esima edizione. La popolazione che è molto calorosa e fa sentire il turista a casa, è formata da diverse tribù che trovano un attimo di grande collaborazione proprio per organizzare un evento che resta non turistico. Anzi, nel tempo, ha mantenuto il suo aspetto autentico. L’avocado fu festeggiato le prime volte negli anni Novanta nel nord di Marè e, piano piano, è diventato sempre più acclamato con un incontro atteso e curato nei dettagli.

Curiosità

Il numero dei partecipanti non può mai superare i 200 ed è una occasione unica per scoprire l’aspetto più rurale della Nuova Caledonia, legato proprio a tale coltivazione. L’avocado qui si produce dal 1953 e per chi vuole entrare al meglio nell’atmosfera del momento, è possibile dormire dalle tribù che qui vivono tutto l’anno.

Tra sapori, colori e profumi

Il visitatore entra in un micromondo fatto di cibo e meraviglie e dalla cucina arrivano le ricette tipiche preparate dai marinai, per l’occasione trasformati in ottimi cuochi. Non manca, ovviamente, la degustazione di 50 specie di avocado a cominciare da l’avocat beurre, fino ai diversi prodotti locali esposti sulle bancarelle tra frutta esotica, pesce, miele e artigianato locale. Tutto per deliziare gli “amici”, come vengono chiamati qui i turisti. Le donne possono imparare dalle anziane del luogo l’arte della tessitura e dell’intreccio di cestini con le foglie di pandano o di cocco, mentre nell’aria risuonano canzoni e sullo sfondo danzatori seguono il ritmo della musica.

Il pranzo del venerdì

Si tratta del momento cruciale, con un buffet ricco composto da insalate di avocado, vari tipi di bougna, piatto tipico locale, e tanti dolci. Nell’angolo bar, gestito dalla moglie del capo tribù, viene servito il famoso milkshake a base di avocado, la cui ricetta è segreta con una base di miele. Il sabato, invece, si possono praticare una serie di attività: dallo snorkelling lungo la barriera corallina, al giro a bordo di una barca o una battuta di pesca o, ancora, un tour nei principali siti di Marè (il buco dell’osso, il guerriero, l’acquario naturale, la spiaggia di Wabao, le grotte di Padawa, la chiesa di La Roche) oppure alla volta di Eoce a Roh, Pawaguam a Nece e Ascicen a nord di Nece. Quest’ultima è organizzata da Papa Jo’on, uno dei «guardiani della foresta », narratore di vecchie leggende e miti.

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