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Kiribati, il paradiso che rischia di scomparire

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Kiribati, il paradiso che rischia di scomparire

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Un paradiso che rischia di scomparire sotto il mare, cancellando per sempre non solo un’incredibile vegetazione, ma anche le tradizioni secolari e affascinanti dei locali. Kiribati è uno splendido atollo in mezzo all’Oceano Pacifico ed esattamente come i paesaggi di cartolina, è un trionfo di spiagge color “borotalco” e natura incontaminata. Tuttavia, l’innalzamento del livello delle acque, causato dal riscaldamento globale, rischia di lasciare solo il ricordo di questo splendido Paese.

Kiribati: quanti anni ancora?

Il calcolo degli esperti è che potrebbe non arrivare alla fine del secolo, quindi finita la pandemia sarà il caso di correre a visitarlo per poter dire di averlo visto. I suoi 110mila abitanti rischieranno, dunque, fra una manciata di anni di essere forzatamente trasferiti e, purtroppo, l’uomo non sarà in grado di impedire questa eventuale catastrofe.

Un Paese poco popolato

Kiribati, oltre a non contare su una vasta densità abitativa, è anche particolarmente grande con le sue 33 isole sparse su un’area di quattromila chilometri da est a ovest e duemila da nord a sud. Ogni anno, anche se in modo impercettibile, il riscaldamento globale sta segnando dei danni irreversibili e le acque si innalzano ricoprendo pian piano il territorio. Un altro problema molto serio per la popolazione è il fatto che, questa situazione, sta causando anche la mancanza di scorte di acqua potabile. La 33esima isola di Kiribati (si pronuncia “kìribas”), Banaba, è un’isola corallina ricca di fosfati che è stata sfruttata a fondo dal Regno Unito quando era un suo dominio coloniale ed, infatti, il suo presidente, Anote Tong, ritiene che i paesi industrializzati siano uno dei motivi per i quali il Paese stia andando verso la scomparsa.

Quale soluzione per gli abitanti?

Si chiamano I-Kiribati e presto potrebbero essere costretti a cercare una nuova sistemazione. Lo scioglimento dei ghiacciai sta peggiorando la situazione dell’innalzamento dei mari ed entro il 2100 gran parte del territorio del paese potrebbe essere sommerso. Si stima che di recente il livello dell’Oceano Pacifico sia aumentato in media di un paio di millimetri l’anno. Già nel 2012, il presidente parlò dell’acquisto di un terreno di circa 25 chilometri quadrati a Viti Levu, l’isola principale delle Isole Fiji, per sentirsi al sicuro. Queste ultime però, per problemi politici interni, non sembrano d’accordo ad assimilare la popolazione e il problema resta.

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