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Girl with the Pebble Earing 2019. (Da: la ragazza con l'orecchino di perla, quadro di Jan Vermeer). Portsmouth, England., 2018 Made in collaboration with Tony Brooks
La ragazza con l'orecchino di ciottolo 2019 (da Jan Vermeer). Portsmouth, England., 2018. Realizzato in collaborazione con Tony Brooks

JUSTIN BATEMAN IL PICASSO DEI CIOTTOLI

Testi e opere di Justin Bateman

Presentiamo in queste pagine il lavoro di Justin Bateman, un land artist capace di riprodurre con dei semplici ciottoli celebri quadri dei maestri del passato. E lasciare le sue opere vivere nell’ambiente dove sono state create.

La Creazione di Adamo 2019. Portsmouth, England. Lavoro realizzato in collaborazione con l'amico Tony Brooks.
La Creazione di Adamo 2019. Portsmouth, England. Lavoro realizzato in collaborazione con l'amico Tony Brooks.
La Creazione di Adamo 2019. Portsmouth, England. Lavoro realizzato in collaborazione con l'amico Tony Brooks.
La Creazione di Adamo 2019. Portsmouth, England. Lavoro realizzato in collaborazione con l'amico Tony Brooks.

Mi chiamo Justin Bateman, sono un land artist di 45 anni , in precedenza docente universitario. Vengo dal Regno Unito e attualmente vivo tra Chiang Mai in Thailandia e Bali, in Indonesia. Poco più che ventenne mi sono formato alla Central Saint Martins di Londra. Mi sono specializzato in pittura e scultura, le prime influenze sono state Andy Goldsworthy, Gordon Matta Clark e Philip Guston. Dopo aver completato la mia laurea ho insegnato all’Università di Portsmouth e al Fareham College (Regno Unito). Ho trascorso gli ultimi 5 anni viaggiando e realizzando opere d’arte spontanee, impermanenti e site specific . I lavori sono stati ben accolti a livello internazionale, apparendo su My Modern Met, ITV, iPodcast, Bored Panda, Metro (Russia), Channel 3 (Thailandia) e giornali di  tutto il mondo. Quest’anno la mia opera è stata presentata all’International Art Expo di Dubai. Il mio lavoro abbraccia un’ampia varietà di culture. C’è un largo spettro di soggetti da background spirituali e politici, a filosofi e membri della comunità locale. La semplicità dell’opera la rende accessibile indipendentemente da fattori socio-economico o di classe, non sono richieste nè procedure né materiali esoterici.

La nascita di Venere 2019 Koh Chang
La nascita di Venere 2019 Koh Chang
La nascita di Venere sulla spiaggia di Koh Chang. 2019

Il mio lavoro esplora la natura curiosa dell’esistenza umana, la nostra ricerca di significato che ci posiziona da qualche parte tra caos e ordine. Siamo curiosità cosmiche forgiate in una fornace di stelle; un puzzle in carbonio che in qualche modo incarna il mistico. Quando ho iniziato a viaggiare, ho rinunciato a tutto ciò che possedevo. vendendo la mia auto e gli oggetti personali. Sono stato spinto a entrare in ciò di cui avevo più paura: la Libertà! Fu relativamente facile privarmi dei miei beni fisici, essere libero dagli oggetti. Dichiarare le proprie nozioni, idee, credenze e presupposti sul mondo è molto più impegnativo. Tuttavia, questo sembra essenziale nell’evoluzione della coscienza e prendo ispirazione dai miei soggetti nei loro insegnamenti, stili di vita ed esempi.

Ciottoli raccolti per comporre le opere
Ciottoli raccolti per comporre le opere

Utilizzo solo pietre trovate, forgiate naturalmente dall’abrasione e dallo sfregamento Non c’è un ciottolo uniforme  e questo è ciò che rende unico ogni mosaico. Uso tutti i tipi di pietra. Storicamente ci sono state regole severe sulla pratica del mosaico. Intorno al 200 a.C. i mosaici casuali in pietra furono sostituiti da materiali tagliati in forma cubica o regolare, nella pratica musiva questo è chiamato ‘tessera’. Il materiale d’uso comune divenne il marmo, per la sua durata e finitura lucida, quando lucidato. Il mio lavoro parodia deliberatamente questa forma di nobile Arte.

Stona Lisa 2019. Portsmouth, England. In collaborazione con l'amico Tony Brooks
Stona Lisa 2019. Portsmouth, England. In collaborazione con l'amico Tony Brooks
Stona Lisa 2019. Portsmouth, England. In collaborazione con l'amico Tony Brooks
Stona Lisa 2019. Portsmouth, England. In collaborazione con l'amico Tony Brooks

L’opera è impermanente, registrata dall’obiettivo della macchina fotografica prima di essere distrutta. Ogni pezzo esplora la nostra evoluzione neuroarcheologica, la simbiosi dell’uomo e del suo ambiente, sottomettendosi alla propria natura effimera. Ogni vita è una tela nella mostra della storia umana; narrazioni intrecciate insieme dalla casualità e dalla divinità, la nostra ricerca di significato che ci posiziona da qualche parte tra caos e ordine. Certo, l’arte è una follia…. È l’apparenza di qualcosa, questo è tutto.

“Per fingere, in realtà faccio la cosa …  Perciò sto solo fingendo di fingere”.
Jaques Derrida.

Cherubino 2021. Chiang Mai, Thailand
Cherubino 2021. Chiang Mai, Thailand
Elton Rocks 2019. Bali, Indonesia
Elton Rocks 2019. Bali, Indonesia
San Matteo e l'Angelo 2020. Chiang Mai, Thailand.

Non pretendo di essere illuminato o informato come nessuno dei miei soggetti. Faccio arte per evocare momentaneamente qualcosa di valore trascendentale; permettendo alle mie mani di conversare con i miei antenati in una lingua sconosciuta. Il significato che ha è interamente conferito dallo spettatore. Questa è l’arte come dialogo einfluenzato attraverso la sua ricezione, una domanda senza assumere una risposta – semplicemente una raccolta di risposte senza qualificazione. Senza avanzare troppo nella semiotica, l’opera sembra simboleggiare qualcosa di più della somma delle sue parti. Sono come dei francobolli su lettere che non sono state inviate, vignette di un momento nel tempo, ma sento che sto romanzando tutto mentre parlo!

Cherubino 2021. Chiang Mai, Thailand
Cherubino 2021. Chiang Mai, Thailand
Queen Elisabeth II

È più facile discutere il lavoro in modo più ampio forse, in termini di collettivo. Ogni vita è una tela nella mostra della storia umana; narrazioni idiosincratiche intrecciate tra il caso e la divinità. Abbandonando la tessera uniforme, l’opera potrebbe essere descritta come l’equivalente scultoreo della pittura rupestre.  L’opera viene smantellata al completamento, un processo che riflette l’entropia della vita mentre le pietre ritornano al loro innato disordine. Dopotutto, la bellezza è effimera, anche se la sua impressione può durare una vita.

Realizzazione del Re IX. 2021

A volte vedo le pietre come antichi vasi, ognuno con un progetto unico che ne determina il destino. Forse era su una punta di freccia prima di formare l’occhio destro del Messia o uno zigomo di un contadino locale. Ci sono così tante metafore per pietre e sentieri, cerco di evitarle. Preferisco le nozioni di algoritmi evolutivi quando i ciottoli diventano pixel registrati da una singola apertura. I pixel sembrano risiedere alla periferia della nostra dimensione, quasi sulla lente della percezione stessa.

A volte suggerisco che l’opera sia una riflessione esoterica sulla condizione umana, un puzzle mal tagliato assemblato usando il terreno su cui camminiamo. Il semplice processo lo rende accessibile a chiunque, indipendentemente dal background socio-economico o dalla classe. Si intende che le mie opere d’arte – dovrebbero farlo – aprire le porte piuttosto che chiuderle, rimuovendo le pareti che separano l’arte dalla vita di tutti i giorni.

Detto questo, ho realizzato solo pochi pezzi permanenti. Ne faccio uno ogni anno per collezionisti privati…. Se vuoi saperne di più, puoi visitare il mio sito web all’indirizzo:

http://www.justinbateman.org

O Instagram: http://www.instagram.com/pebblepicassos

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