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Si tramanda a Bersabea questa credenza che sospesa in cielo esista un’altra Bersabea, dove si librano le virtù e i sentimenti più elevati della città, e che se la Bersabea terrena prenderà a modello quella celeste diventerà una cosa sola con essa. Turchia – Hasankeyf Italia – Basilicata, villaggio abbandonato di Craco Spagna - Lanzarote ph.Bruno Zanzottera©
Si tramanda a Bersabea questa credenza che sospesa in cielo esista un’altra Bersabea, dove si librano le virtù e i sentimenti più elevati della città, e che se la Bersabea terrena prenderà a modello quella celeste diventerà una cosa sola con essa. Turchia – Hasankeyf Italia – Basilicata, villaggio abbandonato di Craco Spagna - Lanzarote ph.Bruno Zanzottera©

ITALO CALVINO. LE CITTÀ INVISIBILI

Foto Bruno Zanzottera. Testo Marta Ghelma

Cartoline dal futuro (delle città)

“Quello che sta a cuore al mio Marco Polo è scoprire le ragioni segrete che hanno portato gli uomini a vivere nelle città, ragioni che potranno valere al di là di tutte le crisi. Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni d’un linguaggio; le città sono luoghi di scambio, come spiegano tutti i libri di storia dell’economia, ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi”.

Il 2023 segna il centenario della nascita di Italo Calvino, uno dei narratori italiani più importanti del secondo Novecento.

Pubblicato nel 1972, “Le città invisibili” è tra i suoi romanzi più celebri. La narrazione si basa sul dialogo fra Marco Polo e l’imperatore Kublai Khan che domanda all’esploratore di descrivergli le città del suo immenso impero.

L’immaginario letterario di Calvino è il punto di partenza di questa reinterpretazione artistica, un viaggio a ritroso nella memoria che si muove in uno spazio geografico mentale fatto di ricordi, dejà-vu, impressioni e immagini istantanee che appaiono e scompaiono come frammenti invisibili ma non per questo meno reali.

I fotomontaggi e le parole sono cartoline spedite dal futuro dove il dialogo visionario tra due viaggiatori, il fotografo e la giornalista, si trasforma in una meditazione distopica sulle città, il passato che ritorna presente, la globalizzazione delle diversità e le altre contraddizioni di una società contemporanea in cui oltre la metà della popolazione mondiale di otto miliardi di abitanti vive in ambienti urbani, megalopoli sempre più gigantesche dove (come già profetizzato da Calvino) è l’essenza dell’essere umano a diventare sempre più invisibile.

Al di là di sei fiumi e tre catene di montagne sorge Zora, la città che chi l’ha vista una volta non può più dimenticare…. Ma inutilmente mi sono messo in viaggio per visitare la città: obbligata a restare immobile e uguale a sé stessa per essere meglio ricordata. Zora languì, si disfece e scomparve. La Terra l’ha dimenticata. Italia – Lazio, villaggio abbandonato di Monterano Italia - Etna. ©Bruno Zanzottera
Al di là di sei fiumi e tre catene di montagne sorge Zora, la città che chi l’ha vista una volta non può più dimenticare…. Ma inutilmente mi sono messo in viaggio per visitare la città: obbligata a restare immobile e uguale a sé stessa per essere meglio ricordata. Zora languì, si disfece e scomparve. La Terra l’ha dimenticata. Italia – Lazio, villaggio abbandonato di Monterano Italia - Etna. ph.Bruno Zanzottera©
Venne il giorno in cui i miei viaggi mi portarono a Pirra. Appena vi misi piede tutto quello che immaginavo era dimenticato; Pirra era diventata ciò che è Pirra; e io credevo d’aver sempre saputo che il mare non è in vista della città, nascosto da una duna della costa bassa e ondulata….. Oman - Deserto di Al Wihibah Italia – Borca di Cadore ©Bruno Zanzottera
Venne il giorno in cui i miei viaggi mi portarono a Pirra. Appena vi misi piede tutto quello che immaginavo era dimenticato; Pirra era diventata ciò che è Pirra; e io credevo d’aver sempre saputo che il mare non è in vista della città, nascosto da una duna della costa bassa e ondulata….. Oman - Deserto di Al Wihibah Italia – Borca di Cadore ph. Bruno Zanzottera©

“Anche le città credono d’essere opera della mente o del caso, ma né l’una né l’altro bastano a tener su le loro mura. D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.”.

Inutilmente, magnanimo Kublai, tenterò di descriverti la città di Zaira dagli alti bastioni…. Una descrizione di Zaira quale è oggi dovrebbe contenere tutto il passato di Zaira. Ma la città non dice il suo passato, lo contiene come le linee di una mano…. Seychelles Uzbekistan – Tashkent ph.Bruno Zanzottera©
Gli antichi costruirono Valdrada sulle rive d’un lago con case tutte verande una sopra l’altra e vie che affacciano sull’acqua i parapetti e le balaustre. Turchia – Myra India – Gujarat ph.Bruno Zanzottera©
Gli antichi costruirono Valdrada sulle rive d’un lago con case tutte verande una sopra l’altra e vie che affacciano sull’acqua i parapetti e le balaustre. Turchia – Myra India – Gujarat ph.Bruno Zanzottera©
Dopo aver marciato sette giorni attraverso boscaglie, chi va a Bauci non riesce a vederla ed è arrivato. I sottili trampoli che s’alzano dal suolo a gran distanza l’uno dall’altro e si perdono sopra le nubi sostengono la città. Svizzera – Crans Montana Italia – Bosco di La Verna. ph Bruno Zamzottera©
Dopo aver marciato sette giorni attraverso boscaglie, chi va a Bauci non riesce a vederla ed è arrivato. I sottili trampoli che s’alzano dal suolo a gran distanza l’uno dall’altro e si perdono sopra le nubi sostengono la città. Svizzera – Crans Montana Italia – Bosco di La Verna. ph Bruno Zamzottera©
A Maurilia, il viaggiatore è invitato a visitare la città e nello stesso tempo a osservare certe vecchie cartoline illustrate che la rappresentano com’era prima…. Per non deludere gli abitanti occorre che il viaggiatore lodi la città nelle cartoline e la preferisca a quella presente …. riconoscendo che la magnificenza e la prosperità di Maurilia diventata metropoli, non ripagano d’una certa grazia perduta, la quale può tuttavia essere goduta soltanto adesso nelle vecchie cartoline…. e che comunque la metropoli ha questa attrattiva in più, che attraverso ciò che è diventata si può ripensare con nostalgia a quella che era. Turchia – Isole dei Principi Rep. Aut. del Kurdistan irakeno – Erbil. ph. Bruno Zanzottera©
Così viaggiando nel territorio di Ersilia incontri le rovine abbandonate, senza le mura che non durano, senza le ossa dei morti che il vento fa rotolare: ragnatele di rapporti intricati che cercano una forma. Italia – Roma, Parco degli Acquedotti Italia – Napoli, catacombe di San Gaudioso. ph Bruno Zanzottera©
Così viaggiando nel territorio di Ersilia incontri le rovine abbandonate, senza le mura che non durano, senza le ossa dei morti che il vento fa rotolare: ragnatele di rapporti intricati che cercano una forma. Italia – Roma, Parco degli Acquedotti Italia – Napoli, catacombe di San Gaudioso. ph Bruno Zanzottera©
L’oracolo fu interpretato così: oggi Marozia è una città dove tutti corrono in cunicoli di piombo come branchi di topi….. Succede pure che, rasentando i muri di Marozia, quando meno t’aspetti vedi aprirsi uno spiraglio e apparire una città diversa, che dopo un istante è già sparita. Italia – Sardegna miniera di Orbai Rep. Dem. Del Congo – Pigmei Grecia – il musicista Psarantonis. ph Bruno Zanzottera©
L’oracolo fu interpretato così: oggi Marozia è una città dove tutti corrono in cunicoli di piombo come branchi di topi….. Succede pure che, rasentando i muri di Marozia, quando meno t’aspetti vedi aprirsi uno spiraglio e apparire una città diversa, che dopo un istante è già sparita. Italia – Sardegna miniera di Orbai Rep. Dem. Del Congo – Pigmei Grecia – il musicista Psarantonis. ph Bruno Zanzottera©
Al centro di Fedora, metropoli di pietra grigia, sta un palazzo di metallo con una sfera di vetro in ogni stanza. Guardando dentro ogni sfera si vede una città azzurra che è il modello d’un altra Fedora. Italia – Chiese rupestri della gravina di Matera Turchia – Istanbul . ph Bruno Zanzottera©
Al centro di Fedora, metropoli di pietra grigia, sta un palazzo di metallo con una sfera di vetro in ogni stanza. Guardando dentro ogni sfera si vede una città azzurra che è il modello d’un altra Fedora. Italia – Chiese rupestri della gravina di Matera Turchia – Istanbul . ph Bruno Zanzottera©
Dèi di due specie proteggono la città di Leandra. Gli uni e gli altri sono così piccoli che non si vedono e così numerosi che non si possono contare. Gli uni stanno sulle porte delle case…. gli altri stanno in cucina, si nascondono di preferenza sotto le pentole, o nella cappa del camino. Italia – Villaggio Asproni in Sardegna Benin – Feticcio voudou a Ouidah. ph Bruno Zanzottera©
Dèi di due specie proteggono la città di Leandra. Gli uni e gli altri sono così piccoli che non si vedono e così numerosi che non si possono contare. Gli uni stanno sulle porte delle case…. gli altri stanno in cucina, si nascondono di preferenza sotto le pentole, o nella cappa del camino. Italia – Villaggio Asproni in Sardegna Benin – Feticcio voudou a Ouidah. ph Bruno Zanzottera©
Clarice, città gloriosa, ha una storia travagliata. Più volte decadde e rifiorì, sempre tenendo la prima Clarice come modello ineguagliabile d’ogni splendore, al cui confronto lo stato presente della città non manca di suscitare nuovi sospiri a ogni volgere di stelle. Irlanda del Nord – Belfast, museo del Titanic Guinea – Albero carbonizzato nel Fouta Djalon. ph Bruno Zanzottera©
Clarice, città gloriosa, ha una storia travagliata. Più volte decadde e rifiorì, sempre tenendo la prima Clarice come modello ineguagliabile d’ogni splendore, al cui confronto lo stato presente della città non manca di suscitare nuovi sospiri a ogni volgere di stelle. Irlanda del Nord – Belfast, museo del Titanic Guinea – Albero carbonizzato nel Fouta Djalon. ph Bruno Zanzottera©
Chiamati a dettare le norme di Perinzia gli astronomi stabilirono il luogo e il giorno secondo la posizione delle stelle…. Nelle vie e nelle piazze di Perinzia oggi incontri storpi, nani, gobbi, obesi, donne con la barba. Gli astronomi si trovano di fronte a una difficile scelta: o ammettere che i loro calcoli sono sbagliati…. o rivelare che l’ordine degli déi è proprio quello che si rispecchia nella città dei mostri. Egitto – Lebbrosario del Cairo Senegal – Saint Louis. ph Bruno Zanzottera©
Chiamati a dettare le norme di Perinzia gli astronomi stabilirono il luogo e il giorno secondo la posizione delle stelle…. Nelle vie e nelle piazze di Perinzia oggi incontri storpi, nani, gobbi, obesi, donne con la barba. Gli astronomi si trovano di fronte a una difficile scelta: o ammettere che i loro calcoli sono sbagliati…. o rivelare che l’ordine degli déi è proprio quello che si rispecchia nella città dei mostri. Egitto – Lebbrosario del Cairo Senegal – Saint Louis. ph Bruno Zanzottera©
Mai nei miei viaggi m’ero spinto fino ad Adelma. Era l’imbrunire quando vi sbarcai. Sulla banchina il marinaio che prese al volo la cima e la legò alla bitta somigliava a uno che era stato soldato con me, ed era morto. Era l’ora del mercato del pesce all’ingrosso….. Ero appena arrivato ad Adelma e già ero uno di loro, ro passato dalla loro parte , confuso in quel fluttuare di occhi, di rughe, di smorfie. Pensai ‘ Forse Adelma è la città cui si arriva morendo e in cui ognuno Canada – Quebec, relitto lungo il fiume San Lorenzo Algeria – Mercato del pesce di Algeri. ph Bruno Zanzottera©
Mai nei miei viaggi m’ero spinto fino ad Adelma. Era l’imbrunire quando vi sbarcai. Sulla banchina il marinaio che prese al volo la cima e la legò alla bitta somigliava a uno che era stato soldato con me, ed era morto. Era l’ora del mercato del pesce all’ingrosso….. Ero appena arrivato ad Adelma e già ero uno di loro, ro passato dalla loro parte , confuso in quel fluttuare di occhi, di rughe, di smorfie. Pensai ‘ Forse Adelma è la città cui si arriva morendo e in cui ognuno Canada – Quebec, relitto lungo il fiume San Lorenzo Algeria – Mercato del pesce di Algeri. ph Bruno Zanzottera©
Finalmente il viaggio ci conduce alla città di Tamara. Ci si addentra per vie fitte d’insegne che sporgono dai muri. L’occhio non vede cose ma figure di cose che significano altre cose…. Nella forma che il caso e il vento danno alle nuvole l’uomo è già intento a riconoscere figure: un veliero, una mano, un elefante…. Italia – Rocca Calascio Pakistan – Pitture rupestri lungo la via della Seta Sudafrica – Pitture rupstri nel Waterberg. ph bruno Zanzottera©
Finalmente il viaggio ci conduce alla città di Tamara. Ci si addentra per vie fitte d’insegne che sporgono dai muri. L’occhio non vede cose ma figure di cose che significano altre cose…. Nella forma che il caso e il vento danno alle nuvole l’uomo è già intento a riconoscere figure: un veliero, una mano, un elefante…. Italia – Rocca Calascio Pakistan – Pitture rupestri lungo la via della Seta Sudafrica – Pitture rupstri nel Waterberg. ph bruno Zanzottera©
Di là, dopo sei giorni e sette notti, l’uomo arriva a Zobeide... Questo si racconta della sua fondazione: uomini di nazioni diverse ebbero un sogno uguale, videro una donna correre di notte per una città sconosciuta, da dietro, coi capelli lunghi, ed era nuda… questa fu la città di Zobeide in cui si stabilirono aspettando che una notte si ripetesse quella scena. Nessuno di loro né nel sonno né da sveglio vide mai più la donna. Irlanda – Castello di Dunguaire Lettonia – Cerimonia del solstizio d’estate. ph Bruno Zanzottera©
Di là, dopo sei giorni e sette notti, l’uomo arriva a Zobeide... Questo si racconta della sua fondazione: uomini di nazioni diverse ebbero un sogno uguale, videro una donna correre di notte per una città sconosciuta, da dietro, coi capelli lunghi, ed era nuda… questa fu la città di Zobeide in cui si stabilirono aspettando che una notte si ripetesse quella scena. Nessuno di loro né nel sonno né da sveglio vide mai più la donna. Irlanda – Castello di Dunguaire Lettonia – Cerimonia del solstizio d’estate. ph Bruno Zanzottera©
A Cloe, grande città, le persone che passano per le vie non si conoscono. Al vedersi immaginano mille cose uno dell’altro, gli incontri che potrebbero avvenire tra loro, le conversazioni, le sorprese, le carezze, i morsi. Ma nessuno saluta nessuno, gli sguardi si incrociano per un secondo e poi si sfuggono, cercano altri sguardi, non si fermano. Martinica - Monumento in ricordo della tratta degli schiavi all’Anse Canard. ph Bruno Zanzottera©
A Cloe, grande città, le persone che passano per le vie non si conoscono. Al vedersi immaginano mille cose uno dell’altro, gli incontri che potrebbero avvenire tra loro, le conversazioni, le sorprese, le carezze, i morsi. Ma nessuno saluta nessuno, gli sguardi si incrociano per un secondo e poi si sfuggono, cercano altri sguardi, non si fermano. Martinica - Monumento in ricordo della tratta degli schiavi all’Anse Canard. ph Bruno Zanzottera©

THE END – AVVISO DI GIACENZA
(Contenuto: Postcards From The Future)

 

“Alle volte mi pare che la tua voce mi giunga da lontano, mentre sono prigioniero d’un presente vistoso e invivibile, in cui tutte le forme di convivenza umana sono giunte a un estremo del loro ciclo e non si può immaginare quali nuove forme prenderanno. E ascolto dalla tua voce le ragioni invisibili di cui le città vivevano, e per cui forse, dopo morte, rivivranno”.

C’è un momento in cui realizzi lo sfacelo dell’impero, il nostro pianeta ricoperto da città che pesano sulla Terra e sugli uomini,
e così inizi a sognare città-aquiloni come Lalage, alla quale la luna ha dato il più raro privilegio, quello di crescere in leggerezza. Ciò che fin qui abbiamo voluto mostrare, in un dialogo (im)possibile tra le immagini e le parole, ha il potere degli emblemi che, per citare Italo Calvino, “una volta visti, non si possono dimenticare né confondere”. Le nostre domande, attualizzate e (liberamente) ispirate al romanzo Le città invisibili, sono lasciate in sospeso per rivolgersi direttamente al pubblico e stimolare una riflessione, individuale e collettiva, sul futuro delle città contemporanee. Il risultato finale è un tappeto in cui, come nella calviniana Eudossia, si può finalmente contemplare la vera forma della città e ognuno può trovare, nascosta tra gli arabeschi, una risposta, il racconto della sua vita, le svolte del destino.

Marta Ghelma

Sanremo Porta San Giuseppe, uno degli ingressi alla Pigna, il quartiere vecchio di Sanremo. Calvino lo descrive nel romanzo “Il sentiero dei nidi di ragno” e in altri racconti. ph Bruno Zanzottera©
Sanremo Porta San Giuseppe, uno degli ingressi alla Pigna, il quartiere vecchio di Sanremo. Calvino lo descrive nel romanzo “Il sentiero dei nidi di ragno” e in altri racconti. ph Bruno Zanzottera©
Sanremo. Uno scorcio serale della Pigna il quartiere vecchio di Sanremo. Calvino lo descrive nel romanzo “Il sentiero dei nidi di ragno” e in altri racconti. ph Bruno Zanzottera

La Sanremo di Calvino

«Mi chiamo Italo Calvino. Sono nato a Sanremo. Sono tanto nato a Sanremo che sono nato in America» si legge nella pubblicazione del 2012 “Sono nato in America…Interviste 1951-1985”. E in effetti, per un curioso dato anagrafico, Italo Calvino nacque il 15 ottobre del 1923 a Santiago de las Vegas, sull’isola di Cuba, dove il padre Mario insieme alla moglie Eva Mameli dirigeva la Stazione Agronomica Sperimentale. Al ritorno della famiglia in Italia lo scrittore visse a Sanremo dai due fino ai ventidue anni lasciando traccia della sua vita nella città ligure nella biografia ma ancora di più nei suoi tanti scritti, racconti e romanzi dove per sua stessa ammissione in un’intervista alla critica letteraria Maria Corti: «San Remo continua a saltar fuori nei miei libri, nei più vari scorci e prospettive, soprattutto vista dall’alto».

Sanremo. Panoramica sui pescherecci e le case antistanti il porto di Sanremo, descritti da Calvino in alcuni suoi racconti. ph Bruno Zanzottera©

In occasione del centenario di Calvino, il comune di Sanremo ha installato 38 pannelli tematici che compongono un itinerario sulle orme dello scrittore. Tra le tappe delle geografie calviniane da non perdere, in città ci sono Villa Meridiana, la casa di famiglia dal 1925 e fino al 1978, quando i fratelli Italo e Floriano alla morte della madre decisero di venderla (oggi è una residenza privata), la storica pasticceria Baudino che ispirò il divertente racconto “Furto in pasticceria”, la Pigna ovvero la vecchia Sanremo protagonista del celebre romanzo “Il sentiero dei nidi di ragno” e dove, presso i giardini Regina Elena, si trova anche l’enorme ficus che ricorda da vicino le avventure di Cosimo Piovasco di Rondò a Ombrosa, il protagonista del libro cult “Il barone rampante”. E poi l’ex Liceo classico G.D. Cassini, con la targa commemorativa a lui dedicata, il Cinema Centrale da lui amato e citato nel saggio autobiografico “Autobiografia di uno spettatore”, il Lungomare Italo Calvino con la fortezza di Santa Tecla e il molo fonti d’ispirazione per pagine e pagine e la celebre panchina, sulla passeggiata Imperatrice, frequentata dal giovane scrittore e dai suoi compagni di liceo, tra i quali il futuro fondatore del quotidiano “La Repubblica” e “L’Espresso” Eugenio Scalfari

Sanremo. La storica foto che ritrae Italo Calvino, Eugenio Scalfari ed altri compagni di scuola su una panchina sul lungomare di Sanremo. ph Bruno Zanzottera©
Sanremo. Lettura dei Racconti di Italo Calvino nel giardino della villa che fu dei nonni di Italo Calvino. ph Bruno Zanzottera
Sanremo. Lettura dei Racconti di Italo Calvino nel giardino della villa che fu dei nonni di Italo Calvino. ph Bruno Zanzottera
Sanremo. Targa dedicata a Calvino in P.za Nota sui muri del Liceo Cassini frequentato da Italo Calvino, oggi istituto Cristoforo Colombo. ph Bruno Zanzottera©
Sanremo. Targa dedicata a Calvino in P.za Nota sui muri del Liceo Cassini frequentato da Italo Calvino, oggi istituto Cristoforo Colombo. ph Bruno Zanzottera©

Se la Biblioteca civica custodisce l’opera omnia di Italo, comprese alcune importanti prime edizioni, la mostra per immagini “Calvino e le sue radici” e il Fondo Mario Calvino ed Eva Mameli Calvino donato nel 1979 da Italo e Floriano, con oltre 12.000 pubblicazioni tra libri, opuscoli, riviste, foto d’epoca e documenti sull’attività scientifica collezionata dai due coniugi nei campi dell’agronomia e della botanica, appena fuori dal centro cittadino, “La strada di San Giovanni” (dall’omonimo racconto) è un percorso a piedi che sale sulle colline di Sanremo attraverso le mulattiere seguendo il tragitto del beudo (il tradizionale canale di irrigazione degli orti) fino al podere di San Giovanni, dove Mario Calvino coltivava i suoi orti.

Oggi, in questi e altri luoghi della rinomata località della Riviera dei Fiori, a cent’anni di distanza si può ancora percepire l’anima di uno degli scrittori più influenti della letteratura italiana del ‘900, una “voce” sempre attuale che resiste al tempo.

Marta Ghelma

Sanremo. L’assessore alla cultura del comune di Sanremo Silvana Ormea fotografata nella sala della biblioteca civica dove si trova il Fondo Calvino, un fondo di documenti e disegni di botanica appartenuti della famiglia dei genitori di Calvino. ph Bruno Zanzottera©
Sanremo. L’assessore alla cultura del comune di Sanremo Silvana Ormea fotografata nella sala della biblioteca civica dove si trova il Fondo Calvino, un fondo di documenti e disegni di botanica appartenuti della famiglia dei genitori di Calvino. ph Bruno Zanzottera©
Sanremo. Uno dei ficus della Pigna il quartiere vecchio di Sanremo. Questi ficus hanno ispirato il romanzo ‘Il barone rampante. ph Bruno Zanzottera©
Sanremo. Uno dei ficus della Pigna il quartiere vecchio di Sanremo. Questi ficus hanno ispirato il romanzo ‘Il barone rampante. ph Bruno Zanzottera©

Il progetto Le Città Invisibili, Postcards from the future prevede la realizzazione di:

• Una mostra fotografica di 40 immagini. Ogni immagine rappresenta una città abbinata a uno stralcio del racconto di Calvino.
• Un testo che dialogherà con le immagini sulle varie problematiche del futuro delle metropoli in contrapposizione alle vaste aree del pianeta sempre più inospitali e complicate per la vita umana, e che darà spazio alle interpretazioni del pubblico con domande lasciate volutamente senza risposta.
• Un libro catalogo di formato 20×30 cm e un cofanetto con le cartoline delle città che avranno sul retro gli stralci dei racconti di Calvino.
• Il formato delle immagini, il progetto espositivo e la realizzazione del libro catalogo saranno studiati in base agli spazi da utilizzare per la mostra, al numero di copie da stampare e al budget a disposizione per l’allestimento.


Il progetto ‘Le città invisibili, postcards from the future’ sarà inoltre in mostra a Castiglione della Pescaia, dove lo scrittore fu una presenza per diversi anni e dove è sepolto, nei mesi di giugno e luglio. Al forte di Santa Tecla a Sanremo, dove lo scrittore visse gli anni della sua giovinezza. Nei mesi di agosto e settembre nel borgo di Osnago, dove lo scrittore e drammaturgo Gian Luca Favetto porterà un progetto di teatro di comunità ispirato al testo di Calvino, nella seconda metà di maggio.

Sanremo. Il busto di Mario Calvino, padre di Italo all’ingresso del Centro di Ricerca Orticultura e Florovivaismo di cui fu direttore. ph Bruno Zanzottera©
Sanremo. Barbara Ruffoni direttrice del Centro di Ricerca Orticultura e Florovivaismo che fu diretto da Mario Calvino padre di Italo, fotografata nel giardino del centro con una trevesia palmata piantata da Mario Calvino padre di Italo. ph Bruno Zanzottera©
Sanremo. Barbara Ruffoni direttrice del Centro di Ricerca Orticultura e Florovivaismo che fu diretto da Mario Calvino padre di Italo, fotografata nel giardino del centro con una trevesia palmata piantata da Mario Calvino padre di Italo. ph Bruno Zanzottera©

Marta Ghelma
Nata a Borgosesia il 19/08/1978. Residente a Borgosesia (VC). Giornalista e scrittrice da oltre 20 anni. È specializzata in reportage di viaggio, culturali e sociali. La laurea in Filosofia e un interesse particolare per l’esplorazione dei mondi interiori l’hanno portata spesso a viaggiare “fuori” per scoprire che cosa si nasconde “dentro” ai luoghi e alle persone. Nel corso della sua carriera ha pubblicato innumerevoli reportage giornalistici sulle principali riviste italiane ed estere. Tra le sue collaborazioni: Africa, Alpha Magazine, Bell’Europa, Bell’Italia, Brigitte, Credere, Donna Moderna, Elle, Famiglia Cristiana, Focus, Geo, Gioia, Il Messaggero, In Viaggio, Io Donna, Itinerari e Luoghi, La Repubblica, La Stampa, Marcopolo, Meridiani, Neos, Oggi, Panorama, Playboy, Radiotelevisione svizzera, Stern, The Travel News, Touring Club Italiano, Traveller, Vanity Fair, Vogue e la Scuola Holden di Torino, dove ha tenuto dei corsi di travel writing.

Bruno Zanzottera
Nato a Monza l’11/12/1957. Residente a Osnago (LC). Fotoreporter, videoreporter, giornalista. Fotografo professionista da oltre 30 anni. È specializzato in reportage sociali, culturali, etnografici e geografici. L’Africa è il suo più importante luogo d’azione, dove ha realizzato molti dei suoi lavori. Nel corso della carriera ha pubblicato innumerevoli reportage fotogiornalistici sulle principali riviste di tutto il mondo. Tra queste: National Geographic Magazine, GEO France, GEO International, GEO Italia, Airone, Itinerari e Luoghi, Le Figaro Magazine, VSD, Internazionale, D-La Repubblica, Sette, Corriere della Sera, La Stampa, Meridiani, Panorama, Panorama Travel, Focus, Focus Storia, OGGI, Rolling Stone, ELLE, Spiegel, Brigitte, Days Japan, La Vie, Pèlerin, Sunday Times. Nel 2007 ha creato l’agenzia fotografica Parallelozero con i colleghi Alessandro Gandolfi, Sergio Ramazzotti e Davide Scagliola. Principali progetti editoriali: 2011: Genti di Terre Estreme, dieci anni di viaggi per incontrare e fotografare popoli che vivono in condizioni geograficamente difficili. 2012: con il foto-giornalista Davide Scagliola, Il Muro della Vergogna e 35 anni di solitudine tra i Saharawi del Sahara Occidentale. Progetto multimediale con documentario, mostra e libro fotografico. 2014/2015: il viaggio delle perle di vetro da Venezia all’Africa. Reportage fotografico, documentario e mostra multimediale (documentario, fotografie, testi e antiche collane veneziane). 2015: Abandonation: un anno di viaggi alla ricerca dei villaggi abbandonati in Italia. 2016/2017: Mothers, con la giornalista Marta Ghelma, sulle problematiche della maternità nel mondo. 2016/2017: progetto fotografico sulle condizioni degli insegnanti delle scuole nella valle Himalayana dello Zanskar, in India. Tra il 2015 e il 2021: progetto fotografico su Hasankeyf luogo-simbolo della politica di Erdogan che calpesta una volta di più il popolo curdo. 2020: reportage su vari aspetti del COVID all’interno del progetto Covidiaries dell’agenzia Parallelozero. 2021: progetto su Dante per i 700 anni dalla sua morte. 2021/2022: ha lavorato sulla figura di Pier Paolo Pasolini per il centenario della sua nascita. Dal 2017 lavora al progetto sulla vita degli ultimi nomadi del pianeta con l’antropologa Elena Dak. Il primo lavoro è stato realizzato in India tra l’etnia Rabari; il secondo in Italia, al seguito di una famiglia di giovani pastori veneti. Nel 2022 ha iniziato il lavoro sui nomadi Kuchi in Afghanistan.

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