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Isole remote dell’Indonesia dove godersi la natura

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Isole remote dell’Indonesia dove godersi la natura

di Francesca Spanò

Indonesia, terra di avventura ed emozioni. Di colori che si intrecciano creando sfumature in contrasto e di tradizioni che si tramandano da secoli rendendo affascinante un Paese compreso tra la punta occidentale di Sumatra e l’estremità orientale di Papua. Se il mare è una delle sue attrazioni maggiori, questo luogo remoto è perfetto da esplorare, valutando che conta ben 17mila isole. Quasi una gara a chi riesce, prima che scada il visto, a visitarne quante più possibile.

Un Paese da scoprire

Negli ultimi anni, i viaggiatori più intrepidi sono andati alla ricerca dei tratti di terra emersa meno noti in una sorta di gara contro il tempo e contro se stessi. Il territorio si allunga tra la Malesia e l’Australia, con una biodiversità unica tra cime cariche di neve, giungla, acque trasparenti e risaie in un vero paradiso in terra. Le sue barriere coralline sono note ai subacquei di tutto il mondo ed è una zona molto amata pure dai surfisti. Il fascino maggiore però è regalato dalla diversità di popoli e culture che vi abitano. Bali registra il top delle visite da parte dei turisti, ma da non perdere sono gli abitanti di Papua che da secoli non cambiano il loro stile di vita, Flores con le sue suggestioni culturali, Giava con il suo artigianato e così continuando in un caleidoscopio di esperienze da conservare nel cuore.

Mezzi di trasporto per spostarsi in Indonesia

In Indonesia si giunge, ovviamente, in aereo ma la rete di tratte interne è in continua espansione e gli orari e le tariffe subiscono dei mutamenti periodici. Vasta la rete di autobus, da quelli lussuosi che si muovono con aria condizionata a grande velocità, fino ai trek, i camion con i sedili di legno che si spostano su strade sterrate. Noleggiare un’auto è piuttosto semplice, così come una motocicletta o, addirittura, un minibus con autista. Per chi vuole soggiornare a Sumatra, Giava, Bali e Nusa Tenggara, esistono dei traghetti che fanno servizio giornaliero diverse volte a settimana.

Andar per spiagge e isole remote

I luoghi più gettonati, per quanto splendidi, a volte non accontentano del tutto il viaggiatore più curioso che è alla ricerca di zone che sulla cartina sono segnalate di rado. L’Indonesia, in questo senso, è perfetta per stimolare la fantasia e la voglia di scoprire. Ci si chiede spesso se abbia ancora spiagge deserte e isole selvagge dove nessuno arriva. In generale, l’isola di Selayar nel sud di Sulawesi può essere una valida alternativa, ma non l’unica.Bisogna ricordare, però, che avvicinandosi ad angoli meno frequentati, diminuiscono sensibilmente sia gli alloggi che i trasporti.

Da Selayar verso il mare cristallino, alla ricerca del paradiso

Di Selayar non si sente parlare molto spesso, nonostante abbia spiagge considerate tra le più belle in assoluto. Scoraggia molto l’accesso burocraticamente lungo e la mancanza di grandi strutture ricettive, così come gli spostamenti interni. Arrivati da queste parti, comunque, non sono risparmiate le scoperte tra basse colline boscose, due coste diverse e praticabili in periodi differenti e fondali unici. Qui, da maggio a settembre si può raggiungere la costa ovest, mentre da ottobre ad aprile, e solo in barca, ci si può avvicinare a quella est. I pochi fortunati che la scelgono possono optare tra barca, snorkeling e vita da spiaggia per i primi mesi dell’anno, mentre da ottobre è più facile andare a caccia di remoti reef.

Info utili

Selayar, o Pulau Selayar sorge in direzione dell’isola di Flores. La città più vicina tra quelle grandi è Makassar, capoluogo di Sulawesi, dalla quale praticamente ci si arriva. Partendo da Jakarta, Bali o Surabaya e atterrando qui, si può poi proseguire in volo verso la piccola destinazione in questione. Vi si può giungere, comunque, anche con una tratta da Kuala Lumpur, in Malesia. Da Makassar si può partire, ancora, via terra, fermandosi al porto di Bira e prendendo un traghetto per Pamatata, sull’isola di Selayar.

La West Coast: isolette minuscole la circondano, vi sorgono diversi villaggi e vi si trova il capoluogo dell’isola, Benteng. Per chi pratica immersioni o snorkeling, è una vera scoperta ma una prima difficoltà potrebbe essere la lingua visto che la mancanza di turismo, non ha fatto in modo che molti locali parlino l’inglese. Il cibo è solo locale e i taxi non esistono, così come negozi o agenzie di viaggio. Nei ristoranti il menù è scritto in lingua tipica. Per dormire si trova un bungalow che può ospitare pochissime persone, mentre gli alberghi e una guesthouse sono solo a Benteng. Si tratta quasi sempre di hotel senza pretese, in una zona dove non è facile comunicare con lo stesso idioma. Da qui, però, è un attimo spostarsi vero le piccole isole con delle spiagge indimenticabili. Tra queste ci sono Pulau Pasi e le isole al largo dell’estrema punta meridionale di Selayar, ma per visitarle al meglio meglio portarsi attrezzatura per lo snorkeling e il cibo per il pranzo. Subito dopo si dovrà arrivare in auto al più vicino punto di imbarco e poi informarsi per un natante per lo spostamento, non dimenticando che il fenomeno delle maree può influenzare l’orario di partenza.

Palau Pasi

La più veloce da raggiungere dalla costa occidentale di Selayar, con imbarco dal villaggio a sud-ovest dall’aeroporto di Padang Harbour. Sul lato orientale si possono visitare i villaggi di pescatori, mentre su quello occidentale ci sono le spiagge e si arriva in meno di 40 minuti. Una caletta che merita e la prima che si incontra è Pantai Liang Kareta con la sabbia bianca tra le rocce e l’acqua color turchese e piatta. In barca, verso la costa occidentale di Palau Pasi, bellissimi i tratti di costa a nord di Liang Kareta.

Palau Bahuluang

A sud-ovest di Selayar è davvero un angolo remoto e selvaggio, quasi totalmente sconosciuto. Si trova a quattro miglia a nord-ovest di Apatana in un piccolo villaggio di pescatori. Da Benteng si raggiunge Apatana in auto in un’ora e mezza , tra paesaggio verdeggiante e da qui basta aspettare la marea favorevole per salpare. Il mare incantevole inizia a mostrarsi nell’estremità settentrionale di Bahuluang e poi è tutto un susseguirsi di spiagge da vedere.

La East Coast: si nota subito per le sue rocce e la presenza di foreste e se le strade mancano, arrivare via mare non è sempre facilissimo. Da Bira il traghetto si ferma a Pamatata, l’unica vera zona abitata.

Consigli di viaggio

Selayar è un microcosmo indimenticabile, ma bisogna fare attenzione. Il rischio di contrarre la malaria è poco elevato in spiaggia, ma le cose cambiano se ci si sposta verso l’interno. Nelle zone collinose esistono grandi pitoni che difficilmente si incontrano lungo la costa, ma in questo caso occhi aperti per le razze e i serpenti di mare. Sempre meglio, dunque, indossare almeno le scarpette quando si entra in acqua.

Quando andare nel sud di Sulawesi

Per quanto riguarda il clima, se le temperature sono più o meno costanti è vero che da maggio a settembre e, soprattutto luglio e agosto, piove di meno.

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