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In bici nel Roero: tra vigneti e castelli partendo da Canale

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In bici nel Roero: tra vigneti e castelli partendo da Canale

di Federica Giuliani | Instagram 

Quarantuno chilometri per un percorso che vuole omaggiare la tappa di Canale del 104esimo Giro d’Italia. Un’occasione per andare alla scoperta del Roero in bici e scoprirne gli aspetti più gustosi.

Promotrice di questo speciale tour è l’Enoteca Regionale del Roero con il quale intende far riscoprire in chiave slow un territorio già Patrimonio Unesco, ma che ha ancora molto di inedito da offrire.

Tutti in sella: l’itinerario

Un percorso ad anello – consultabile su BikeSquare – che parte e si conclude a Canale presso l’Enoteca Regionale del Roero e attraversa le colline dove si potranno conoscere produttori, enoteche e ristoranti d’eccellenza. Da Canale si procede pedalando verso Govone per visitare il Castello Reale, si va poi a Priocca per un’esperienza interattiva presso il Museo Mondodelvino e fare una tappa, se lo si desidera, in uno dei migliori ristoranti stellati della zona, Il Centro, per gustare il suo celebre fritto misto alla piemontese.

Magliano Alfieri, invece, offre il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari e della Cultura del Gesso. Da lì si procede in direzione Castagnito Alto, passando attraverso la “Strada del Barbera”, che celebra il vino anche attraverso il progetto “Arte e Paesaggio”: ne sono evidente prova alcuni steli d’autore, ideati sulla base di disegni dello scultore Riccardo Cordero per rappresentare in maniera astratta l’impegno del lavoro nel vigneto e in cantina. Tappa successiva: Guarene. Il suo castello recentemente restaurato può essere visitato previa prenotazione, perché è ormai un hotel di lusso.

Dal Santuario della Madonna dei Boschi a Vezza d’Alba, invece, si può godere di uno splendido panorama sulle valli sottostanti. A Vezza d’Alba si trova anche un antico Torrione, il “Torion” come si dice da queste parti, che è stato acquistato tempo fa dalla famiglia dei viticoltori locali Ceretto, con l’idea di farne un progetto artistico e turistico in grado di replicare la Cappella del Barolo di La Morra.

Per il rientro a Canale si può prenotare un aperitivo con vini e prodotti tipici presso l’Enoteca Regionale del Roero dove ci si può concedere anche un pranzo presso il ristorante una stella Michelin di Davide Palluda, uno dei più celebri interpreti dei sapori di queste terre.

Il percorso cicloturistico sarà proposto al pubblico – su prenotazione all’Enoteca Regionale del Roero, inviando una mail a info@enotecadelroero.it, durante la primavera-estate 2021.

Le specialità enogastronomiche di Canale

Un breve compendio per districarsi tra le tante specialità locali:

  • Tartufo bianco, che nella vicina Alba ha il suo “quartier generale” con la Fiera internazionale in autunno.
  • Pesche di Canale, con la loro buccia spessa, la polpa soda e un sapore caratteristico sono da inizio Novecento un prodotto tipico piemontese.
  • Castagna della Madonna, particolarmente apprezzata per la sua precoce maturazione, è fra gli esemplari di castagna più antichi d’Europa.
  • Prosciutto arrosto, frutto di una tradizione secolare iniziata dai “Filipin”, salumieri del paese che trovarono un modo gustoso per conservare le cosce di maiale, arrostendole e insaporendole con una miscela di erbe aromatiche. Si bagnano poi con vino Arneis e si avvolgono in una retina di vitello prima di essere cotte nel forno a legna. Il risultato è un prosciutto dal colore rosa intenso, morbido e saporito.
  • La Douchesse. Si tratta di un pasticcino al cioccolato con nocciole, mandorle e liquore, la cui ricetta segreta è custodita da inizio Novecento dalla pasticceria Sacchero (via Roma 39), dove venne inventato e dove ancora viene prodotto in maniera artigianale.
  • I vini: con oltre 370 ettari destinati alla coltivazione della vite, che ne fanno il comune più vitato della zona, Canale può essere considerata la capitale vinicola del Roero. I vigneti in cui nascono i vini della denominazione Roero devono rispondere, da disciplinare, a una serie di requisiti, tali da conferire alle uve e ai vini derivati alcune specifiche caratteristiche di qualità: devono trovarsi su terreni collinari, con suoli di tipo argilloso, calcareo e sabbioso, che danno un’impronta caratteristica alle uve. A rappresentare meglio la produzione sono il Roero, vino rosso ottenuto da uve nebbiolo per un minimo del 95%, e il Roero Arneis, vino bianco ottenuto da uve Arneis, per un minimo del 95%, che si trova anche spumantizzato.

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