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Il giro d’Europa in 5 eccellenze artigianali

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Il giro d’Europa in 5 eccellenze artigianali

di Federica Giuliani

L'[b]artigianato[/b] è una ricchezza da salvaguardare, anche se con la globalizzazione si sta perdendo sempre di più. Conoscere i luoghi attraverso gli oggetti fatti a mano può però aiutare a comprendere meglio una cultura e ad apprezzarne le peculiarità. Per questo, vi porto a fare un giro in Europa attraverso cinque oggetti.

[b]LONDRA – CAPPELLI[/b]

Impossibile nominare Londra senza pensare ai cappelli. Per i londinesi sono una vera istituzione, basti sapere che i bookmaker scommettono sul colore di quello che la regina indosserà all’edizione annuale della Royal Ascot. L’evento ippico è tra i più importanti al mondo ma è anche uno degli appuntamenti più glam.
Il più noto copricapo maschile inglese è certamente la bombetta: di feltro rigido e bombato, normalmente di colore nero. Nacque nel 1860 affermandosi subito come cappello formale anche se il cilindro, nella storia, è sempre stato considerato il più elegante.
[b]Un paio di indirizzi?[/b] Da [url”La Belle au Bois”]http://www.piersatkinson.com/[/url] trovate colori e allegria, cristalli e velette ma anche cerchietti fashion.
Da [url”Rachel Trevor Morgan”]http://www.racheltrevormorgan.com/ [/url], invece, l’eleganza è di casa. Ha disegnato molti cappelli per la regina e i prezzi vanno dalle 200 alle 2000 sterline.

[b]PARIGI – OMBRELLI[/b]

Un elegante gentiluomo che cammina con un ombrello al braccio con alle spalle la Tour Eiffel è forse un romantico cliché cinematografico. Eppure Parigi ha una tradizione in questo campo dell’artigianato. Sarà perché è spesso bagnata dalla pioggia?
Spesso vengono usati legni rari e stoffe preziose come lino e cotone, trattate in maniera adeguata per diventare impermeabili, naturalmente.
Questo accade, ad esempio, alla Parasolerie Heurtault: i pezzi in vendita non sono forse alla portata di tutti i portafogli, ma passare a rifarsi gli occhi non costa nulla.

[b]DELFT – CERAMICHE[/b]

La ceramica di Delft, città situata nell’Olanda meridionale, è famosa in tutto il mondo. Nata nel Seicento, all’inizio aveva decorazioni esclusivamente in blu, ma oggi vengono utilizzati anche altri colori. La sua origine è da far risalire all’importazione di porcellana cinese da parte della Compagnia Olandese delle Indie Orientali agli inizi del XVII secolo, che venne imitata utilizzando, come primi motivi ornamentali, soggetti tipicamente olandesi come fiori e animali.
Da sapere che ogni articolo originale deve recare il marchio di fabbrica, le iniziali del decoratore, l’anno (indicato in lettere) e il numero di serie.

[b]FIRENZE – SETA[/b]

L’arte della seta era una delle sette Arti Maggiori delle corporazioni di arti e mestieri di Firenze, nate nel 1336.
I setaioli erano sia commercianti che tessitori e mano a mano che l’interesse per il prodotto cresceva, la produzione si fece sempre più variegata e ricca. Gli allevamenti locali di bachi da seta comparvero verso la fine del Trecento, ma il culmine della creazione si raggiunse nel Quattrocento con l’arrivo delle stoffe damascate e i broccati intessuti con fili d’oro e d’argento, che divennero presto famosi in tutta Europa. Alcune fasi della lavorazione erano quasi esclusivamente un compito femminile come la filatura e il ricamo. Il modo di dire “a occhio e croce” deriva dal linguaggio utilizzato dalle lavoranti dell’Arte della Seta che, nel caso di rottura di uno dei fili della trama durante la tessitura, dovevano fermare il telaio e aggiustarlo “a occhio”, ripassando più volte su e giù con l’ago e il filo “a croce” sull’ordito.
Presso l'[url”Antico Setificio Fiorentino”]http://anticosetificiofiorentino.com/[/url] è possibile ancora oggi trovare i lussuosi tessuti della tradizione locale.

[b]PROVENZA – LEGNO DI OLIVO[/b]

Tra campi di lavanda e sapone di Marsiglia, esiste un altro prodotto artigianale provenzale molto noto: il legno di olivo, da cui si ricavano pregevoli oggetti per la casa e la cucina.
L’olivo fu il primo albero coltivato dall’uomo oltre 6000 anni fa. Il commercio di Greci, Fenici ed Etruschi ne ha garantì la diffusione in tutti i paesi del Mediterraneo, ma fu l’impero romano a incentivarne la coltura. Molto resistente e liscio al tatto, si rivela adatto alla creazione di splendidi oggetti, utili o meno.

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