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Washoku: l’armonia del cibo giapponese in una parola e in una mostra

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Washoku: l’armonia del cibo giapponese in una parola e in una mostra

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di Federica Giuliani | @traveltotaste

Il termine washoku indica l’armonia del cibo tradizionale giapponese. In una sola parola sono contenuti amore e profondo rispetto per il cibo, che è un insieme di spiritualità, equilibrio, socialità, territorialità ed estetica. La cucina del Sol Levante si è guadagnata nel 2013 il titolo di Patrimonio Unesco ed è sempre più apprezzata anche in Occidente.

Washoku: menu tradizionale

Un pasto tradizionale in Giappone prevede miso, spesso sotto forma di zuppa, e riso accompagnato da carne o pesce e verdura. Può sembrare un modo banale di alimentarsi, ma ogni boccone sa sprigionare tanta intensità quanto equilibrio di sapori. Tra i cardini della gastronomia locale ci sono i sapori di casa, proprio come in Italia e il sushi, che si consuma più che altro al ristorante, non è certo il piatto più rappresentativo del Paese. Cucinare è una pratica sociale che si fonda su conoscenze, competenze e pratiche antiche, che riguardano sia la scelta degli ingredienti che la lavorazione.

La mostra a Roma

La filosofia che sta alle radici del washoku ha ispirato la mostra, a ingresso gratuito, allestita presso l’Istituto giapponese di Cultura di Roma da titolo “Washoku – la colorata vita alimentare dei giapponesi”. L’esposizione racconta de cibo quotidiano ma anche di quello delle festività, l’estetica dei piatti e della composizione di un menu: aspetti fondamentali di questa cultura. Inoltre, il simbolismo e l’iconografia legati all’alimentazione ricorrono in moltissime opere artistiche: durante il raccolto del riso, ad esempio, si consumano soprattutto cibi di colore giallo o coperti con farina di soia, in modo che abbiano lo stesso colore dorato delle spighe di riso. Accompagnare il pasto con il daikon essiccato, in grado di assorbire molta acqua, è un augurio di campi sempre bene irrigati. Durante il Capodanno, invece, è usanza mangiare cibi rossi, colore in grado di allontanare la cattiva sorte.

La mostra è approdata a Roma dopo essere stata al centro del Padiglione Giappone all’EXPO di Milano 2015 e sarà visitabile fino al 19 aprile 2017.

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