Cerca
Close this search box.
Valpolicella: itinerario tra vigneti e ville

DatA

Valpolicella: itinerario tra vigneti e ville

di redazione | @travelglobemag

La natura rigogliosa fa da scenografia alle belle ville, alle antiche pievi, ai villaggi di pietra. La Valpolicella è così: sinceramente generosa. E lo dimostra già dal nome, che deriva dal latino e significa “valli dalle molte cantine”.

Il vino, infatti, racconta questa terra da tempo immemore ed è proprio a lui che deve la sua fama. Tuttavia, una visita a questo luogo, che veglia su Verona e giace tra i monti della Lessinia, merita anche per il suo patrimonio storico.

Ecco quindi un percorso lungo la SP4 che, naturalmente, finirà con un buon bicchiere di Amarone.

Valpolicella da vedere

  • Pieve di San Giorgio: uno dei più importanti monumenti di età romanica del territorio veronese. Situata in cima a una collina, si raggiunge abbandonando la SP4 per addentrarsi tra i vigneti intorno a Sant’Ambrogio. San Giorgio Ingannapoltron, che tradotto dal dialetto veronese, significa “inganna il pigro”, è il soprannome dato dai pellegrini che, vedendo il borgo dalla pianura, avevano l’illusione di raggiungerlo facilmente mentre la strada ripida rendeva la salita molto faticosa. L’edificio attuale della Pieve di San Giorgio risale all’VIII secolo, ma fu realizzato sui resti di edifici più antichi.
  • Pieve di San Floriano: fu edificata, come testimoniato da due cippi funebri di grandi dimensioni, sopra un cimitero pagano. Le origini della chiesa attuale sembrano risalire al XII secolo, ma in realtà si hanno sue notizie già dall’anno 905. Una struttura a tre navate, con la facciata in tufo a conci regolari mentre spiccano elementi longobardi sui muri della chiesa.
  • Molina: piccolo e antico borgo della Lessinia, situato poco sopra il paese di Fumane, si trova in una zona da sempre ricca d’acqua. Lo si capisce già dal suo nome, che si riferisce ai tanti mulini che un tempo servivano per sfruttare l’energia idrica.  Il vicino Parco delle Cascate, inoltre, offre un paesaggio unico fatto di sorgenti, laghetti, boschi e, naturalmente, cascate.
  • Ponte di Veja: maestoso arco naturale di roccia, formatosi in seguito alla caduta, in epoca preistorica, della parte interna di una grande grotta carsica. Si trova a 600 metri slm nel parco naturale regionale della Lessinia e si dice che abbia ispirato Dante Alighieri nella descrizione delle Malebolge dell’Inferno.

Valpolicella da bere

L’Amarone, rosso veneto identificativo della Valpolicella, è uno dei vigneti più pregiati. La produzione limitata e artigianale, infatti, ne fa un vino speciale ma non tutti sanno che nacque per errore nella Cantina Sociale Valpolicella dove una bottiglia di Recioto lasciato fermentare troppo a lungo si trasformò in “Recioto andato in amaro”, che divenne subito un ottimo Amarone.

Per assaggiare i vini della Valpolicella regalatevi una degustazione in cantina o sedete al tavolo di un’osteria per accompagnarli ai sapori della valle. I piatti tipici sono la polenta e gli gnocchi, la pasta e fasoi (pasta e fagioli) alla pissota con l’olio, le pappardelle coi fegatini o il risotto col tastasal, sorta di ragù di carne suina, senza dimenticare le radecèle, un’erba mangereccia, lo stracotto all’Amarone e la pearà, salsa tipica veneta, con il bollito.

Per una degustazione guidata, partecipate alla Serego Alighieri Experience: in una dimora storica da sogno, assaggerete i 3 vini più rappresentativi della Valpolicella, Amarone, Recioto e Classico Superiore. Emozioni indimenticabili per un’esperienza che regala un mix perfetto tra arte, storia ed eccellenza vinicola.

© TravelGlobe RIPRODUZIONE RISERVATA

POTREBBE INTERESSARTI

Articoli
Correlati