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A Scampia nasce Chikù, il primo ristorante italo-rom

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A Scampia nasce Chikù, il primo ristorante italo-rom

chiku

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Un progetto che vince le differenze culturali, che abbatte le barriere e le distanze e che regala un attimo di speranza, in un mondo dove gli uomini sono sempre più lontani.  A Scampia nasce il primo ristorante italo-rom e si chiama Chikù. L’iniziativa è della Kumpania, la prima impresa sociale che unisce donne delle due etnie, con l’obiettivo di puntare sulla multiculturalità.

La gastronomia e la cucina contro ogni forma di razzismo. La nascita del team ha già un anno e fa parte dell’associazione “Chi rom…e chi no”, già vincitrice di due premi di innovazione sociale.

Non solo cibo però, ma anche attività pedagogiche. Un vero e proprio percorso per incontrare nuove culture e scoprire che non vanno guardate con sospetto, ma conosciute. In un cammino di auto-sostenibilità davvero lodevole. I piatti sono legati alle specialità italiane e napoletane, con qualche incursione romanì. In generale, le pietanze sono aperte a varie contaminazioni, per ottenere sapori unici.

Il progetto è stato sostenuto da Unicredit Foundation in collaborazione con Fondazione con il Sud e Fondazione Peppino Vismara.

Come nasce l’idea

A Napoli come in molte altre regioni italiane, da oltre venti anni esistono comunità rom e l’unico luogo dove si possono trovare dei punti di incontro, è la tavola. Anche perché molti ingredienti e alimenti coincidono. Le donne rom, per esempio, friggono la carne con burro e pancetta o preparano le torte salate o, ancora, amano la zucca.

Il locale si trova sopra l’Auditorium di Scampia e all’interno l’attenzione per le materie prime è sempre massima. L’offerta è ampia e oltre alla ristorazione diurna e serale, si possono prevedere aperitivi, feste, cerimonie e persino corsi di cucina e cibo per l’infanzia. Ancora, pranzi domenicali, presentazioni di libri, seminari e tavole rotonde.
Presso il ristorante è possibile trovare anche uno sportello legale per la tutela dei diritti dell’infanzia, contro le discriminazioni sociali, etniche e di genere.

© TravelGlobe RIPRODUZIONE RISERVATA

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