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Ritorno alle British Virgin Islands, terra dimenticata dal tempo

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Ritorno alle British Virgin Islands, terra dimenticata dal tempo

di redazione | @travelglobemag

Il passaggio degli uragani Irma e Maria lo scorso anno ha messo in ginocchio le isole caraibiche, ma le tante dimostrazioni di affetto hanno fatto sì che molte zone abbiano ricominciato a vivere.

È capitato così alle British Virgin Islands che, grazie alla campagna Seeds of Love, hanno potuto ripristinare la vegetazione autoctona, impedendo l’erosione del terreno e proteggendo l’ecosistema.

Il progetto è nato dall’unione di due iniziative adottate rispettivamente dal governo di St. Vincent and the Grenadines, il quale ha offerto il proprio supporto donando 3.000 piante da frutto, e dalla direttrice dell’agenzia che rappresenta la destinazione in Germania, Gabi Romberg, la quale ha promosso una raccolta fondi sui mercati di lingua tedesca per acquistare delle palme da cocco che verranno ripiantate sulle spiagge delle British Virgin Islands. L’Ente del Turismo, inoltre, ha acquistato ulteriori 3.000 palme da cocco. È quindi giunta l’ora di tornare su queste isole, per godere della natura, del mare e dei sapori, contribuendo alla loro definitiva rinascita.

Spiagge e rum

Le 60 isole dell’arcipelago sono un vero paradiso in Terra: sabbia bianca, mare trasparente e scogliere illuminate dal sole ne sono la prova. Ma tutta questa natura è resa ancora più attraente da un prodotto locale famoso in tutto il mondo: il rum.

Il celebre e apprezzato liquore, ottenuto dalla distillazione della canna da zucchero, ha una lunga tradizione negli atolli caraibici e anche alle British Virgin Islands è l’ingrediente fondamentale per la preparazione di molti deliziosi cocktail. Ecco i luoghi dove assaggiarli:

  • Soggy Dollar Bar sull’isola di Jost Van Dyke: il famoso Painkiller è stato inventato nel 1970 proprio qui. Il locale deve il suo nome al fatto che per raggiungere la spiaggia su cui si trova, la bellissima White Bay, i marinai sono soliti ormeggiare le loro barche al largo, per nuotare poi fino a riva. I soldi con cui pagano i loro cocktail sono, fradici, soggy appunto. Il cocktail che “anestetizza” è preparato con molto rum, succo d’ananas, arancia e crema di cocco.
  • Cane Garden Bay a Tortola: la baia prende il nome dalla canna da zucchero presente nella zona, che viene utilizzata per produrre il rum. A pochi passi dalle acque limpide, si trova la storica Callwood Rum Distillery, un’antica distilleria ancora attiva e oggi adibita anche a museo del rum. In questa splendida baia non mancano i locali dove assaggiare il Rum Punch, un cocktail a base di rum scuro, sciroppo di granatina, un mix di succo d’ananas, arancia e altri frutti come mango o frutto della passione, con l’aggiunta di qualche goccia di angostura bitter. Se cerchi una dolcezza totale, invece, devi assaggiare il Bushwacker: un frullato a base di rum, crema di cocco, Baileys, Amaretto di Saronno, vodka, Kahlua e sciroppo al cioccolato, iltutto accompagnato da un’abbondante dose di ghiaccio.
  • Beach Bar dell’Anegada Reef Hotel: il locale sull’isola Anegada custodisce la ricetta del Milk of Amnesia, un cocktail a base di vodka, Kahlua, Amaretto di Saronno, latte e altri ingredienti segreti. Nonostante non comprenda il rum, questo cocktail cancellerà ogni traccia di stress e preoccupazione.

Per ulteriori informazioni sulle British Virgin Islands, visitate il sito ufficiale dell’Ente del Turismo.

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