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Fuga nelle Langhe, in cerca di bellezza alla Locanda del Pilone

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Fuga nelle Langhe, in cerca di bellezza alla Locanda del Pilone

 

di Federica Giuliani | @traveltotaste

Le colline delle Langhe formano un quadro sempre uguale, ma comunque diverso. La bellezza non varia con l’alternarsi delle stagioni, perché le linee morbide – ora verdi,, ora brulle, ora punteggiate dai grappoli d’uva matura –  mantengono invariata la loro naturale eleganza. Il territorio, designato Patrimonio UNESCO da qualche tempo, è adatto a chi cerca un po’ di relax, a chi vuole immergersi nella storia dei suoi borghi e castelli, a chi piace pedalare lungo i declivi e, soprattutto, agli appassionati di buon vino e cibo.

Tra i tanti luoghi dove soggiornare e mangiare nelle Langhe ce n’è uno speciale, che sa di casa ma vanta un’accoglienza degna di un re. La Locanda del Pilone si trova a pochi passi da Alba, sulla cima di una collina che domina l’arco alpino. La grande casa di campagna apparteneva a una famiglia di viticoltori, ma fu acquistata dagli ex-editori Boroli con l’intento di mantenere l’identità contadina. Qui di dorme, si mangia e si fa vino.

L’hotel

Solo otto camere, tra doppie, Junior Suite e Suite, dove soggiornare nel pieno silenzio della natura. Gli arredi sono quello di una volta: armadi portabiancheria di legno, poltrone Luigi XV di velluto o broccato, tavoli in arte povera e tende pesanti che però non celano nulla, perché il complemento più prezioso è dato dal panorama. La grande stanza comune, un tempo, doveva essere il fienile con il tetto sorretto da qualche pilastro; ora è chiuso da vetri che permettono di spaziare con lo sguardo e i pensieri.

Il ristorante

In cucina dalla riapertura 2016 dopo la pausa invernale, Federico Gallo, giovane chef non ancora trentenne, ma già di grande esperienza maturata fin da giovanissima età nelle cucine di Cannavacciolo, del Geranium di Copenhagen, ma anche oltre oceano. I suoi piatti sono semplici, senza inutili decorazioni, con pochi ingredienti che parlano da sé. Le proposte sono tipiche delle Langhe con qualche tocco esotico a personalizzarle. Indimenticabile il tonno di coniglio con crema all’aglio dolce, puntarelle, limone e olive taggiasche, ma anche i plin all’arrosto d’anatra e borragine. Le animelle, che non annovero tra i gusti che preferisco, mi hanno ugualmente conquistata per la delicatezza. Il pasto già piacevole viene maggiormente allietato dalla costante cura del personale, tutto giovanissimo. A voi hanno mai cambiato il bicchiere del vino dopo aver mangiato l’uovo o il tovagliolo prima di servire il dessert? Piccoli e invisibili gesti che non si dimenticano. Si può prenotare un pasto alla Locanda anche se non si è ospiti per la notte. I menu degustazione costano 65 e 95 euro, ma si può scegliere anche alla carta.

Info e prenotazioni: Locanda del Pilone

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