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5 cocktail per 5 Paesi: viaggio nei sapori da sorseggiare

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5 cocktail per 5 Paesi: viaggio nei sapori da sorseggiare

di Federica Giuliani | @traveltotaste

Seduti sulla terrazza di un grattacielo o in riva al mare, ogni viaggiatore ha assaggiato almeno una volta questi [b]cocktail[/b], ma chi ne conosce la storia? Saper dosare liquori, sciroppi e aromi è un’arte e bisogna sapere che ogni bicchiere racconta attimi di vita lontana.

Manhattan da New York

Si dice che l’inventore di questo cocktail, normalmente servito come aperitivo, fosse un barman del Manhattan Club di New York, da cui ovviamente prende il nome. La sua prima comparsa sui banconi dei bar risale al 1874, ma nel tempo è diventato un must dei newyorchesi più alla moda.
Per prepararlo ci vogliono bourbon, vermouth rosso e angostura da mescolare nel fixing glass e poi servito nella classica coppa Martini.

Mint Julep: Persia o USA?

È originario degli Stati Uniti del sud, ma alcuni credono che le sue origini siano da ricercare in Persia dove veniva preparato con profumati petali di rosa. La prima apparizione fu nel 1803 in un libro pubblicato a Londra, dove veniva descritto come “una dracma di liquore con della menta”.
Si prepara con bourbon, zucchero, foglie di menta fresca e ghiaccio.

Sangria: sapore di Spagna

Dolce, fresca e profumata di frutta, la sangria è sinonimo di Spagna. È di origini contadine: nacque infatti quando gli agricoltori pensarono di creare qualcosa dall‘unione di vino e frutta. Il nome deriva dalla parola spagnola “sangri”, che significa sangue e indica il colore intenso della bevanda. Non esiste una ricetta precisa ma, in generale, prevede vino rosso, brandy, frutta fresca, Grand Marnier, zucchero, agrumi e spezie come la cannella.

Americano ma italiano

Nato in Italia negli anni ’30, fu imposto dal regime fascista perché i suoi componenti erano di produzione esclusivamente nazionale.
Anche se non c’è certezza, pare che sia stato chiamato così in onore di Primo Carnera, che divenne campione mondiale dei pesi massimi al Madison Square Garden di New York nel 1933. Gli italiani festeggiarono il suo ritorno in patria con questo cocktail.
Per prepararlo, Bitter Campari e vermut rosso miscelati direttamente sul ghiaccio nel bicchiere old fashioned. Completare con soda e una fetta di arancia.

Kir, Digione in un sorso

Anche questo è un cocktail nazionalista. Realizzato con soli ingredienti francesi, è un aperitivo molto apprezzato in patria. Ricetta e nome li dobbiamo all’abate Kir, che era anche il sindaco di Digione. La bevanda veniva offerta in occasione di ricevimenti ufficiali e fu molto apprezzata da ospiti quali Papa Giovanni XXIII e il generale de Gaulle.
Per disciplinare deve avere una gradazione minima di 15° e un contenuto di almeno 400 g di zucchero per litro; a base di vino bianco e Creme de Cassis, la sua produzione è consentita solo a Digione. Per degustarlo, quindi, dovrete organizzare una gita da quelle parti.

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