di Daniela Bozzani
Con nuova e stravagante maniera
Giulio Romano, pseudonimo di Giulio Pippi de’ Jannuzzi, è celebrato con una importante mostra, nata dalla collaborazione tra il complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova e il Musée du Louvre di Parigi. Con nuova e stravagante maniera approfondisce la figura del più talentuoso tra gli allievi di Raffaello e la sua “nuova maniera” di fare arte. Strettamente legato alla città di Mantova, dove visse e lavorò per oltre 20 anni, Giulio Romano ha lasciato testimonianze straordinarie del suo talento. Non solo nella Reggia Ducale e a Palazzo Te dove venne chiamato da Federico II Gonzaga, ma nell’intero territorio. Mantova è stata una officina di sperimentazione per il Maestro del Manierismo e alcuni luoghi della città ne documentano la capacità inventiva. Con questa mostra, Mantova rende omaggio al suo genio.
Un genio poliedrico
Il genio poliedrico di Giulio Romano si espresse in forme artistiche e discipline estremamente varie, dall’architettura alla pittura, dagli arazzi all’oreficeria, col comune denominatore del disegno dal quale i suoi collaboratori costruivano grandi opere o semplici oggetti d’uso comune. Un suo disegno preparatorio per un affresco è in sé un’opera d’arte.
L’arte licenziosa
La selezione dei 72 disegni prestati dal Louvre e affiancati da 40 tavole provenienti da altre istituzioni, punta tutto sul tema della creatività. La forza creativa che condensa in una singola immagine uno scenario più generale, nel quale si stratificano e si dipanano ulteriori significati: ogni scena disegnata contiene citazioni che arricchiscono nel tempo il primo colpo d’occhio. Il progetto, elaborato da un comitato scientifico, riformula la figura storica di un artista considerato, tradizionalmente, “licenzioso”.
Il segno di Giulio
I disegni di mano dell’artista sono eccezionalmente messi a confronto con le opere finite, dimostrando la stretta relazione che legava il maestro, i collaboratori e gli allievi. La mostra, divisa in tre sezioni, approfondisce gli aspetti diversi dell’attività di Giulio Romano: il segno grafico di un progettista, di un designer e di un pittore. I fogli raccontano l’evoluzione del suo operare, illustrando le esperienze dei cantieri mantovani e quelle di inventore di argenterie e arazzi.
Al modo e alla maniera di Giulio
La sezione che occupa la Corte Nuova di Palazzo Ducale e l’Appartamento di Troia mostra il dialogo diretto tra i disegni dell’artista e la decorazione della residenza dei Gonzaga. Nella Sala dei cavalli è esposto il foglio preparatorio per la decorazione del soffitto con la Caduta di Icaro. Nelle parti non sopravvissute ai secoli, i rilievi eseguiti da Ippolito Andreasi, hanno conservato il progetto originario di Romano. Nell’Appartamento della Rustica viene analizzato il Giulio Romano architetto, grazie ai numerosi disegni sulle case del Pippi e sulla produzione di opere religiose. Alcune pale d’altare eseguite da artisti della sua scuola sono messe a confronto con i disegni originali del maestro.
Arte e desiderio a Palazzo Te
Nelle sale napoleoniche di Palazzo Te la mostra Giulio Romano: Arte e desiderio, indaga la relazione tra immagini erotiche del mondo classico e le invenzioni figurative prodotte nella prima metà del Cinquecento in Italia, attraverso dipinti, disegni e oggetti preziosi provenienti da diverse istituzioni tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York e l’Ermitage di San Pietroburgo.
INFO
Titolo: Giulio Romano. Mantova 2019. Con nuova e stravagante maniera.
Dove: Palazzo Ducale e Palazzo Te, Mantova.
Quando: dal 6 ottobre al 6 gennaio 2020.
Orari: da martedì a domenica dalle 8.15 alle 19.15.
Biglietti: 20€, cumulativo per le due mostre.
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