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Equilibrio Sottile. Festival di fotografia a Bergamo

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Equilibrio Sottile. Festival di fotografia a Bergamo

di Daniela Bozzani

È l’Equilibrio Sottile di un ambiente incontaminato e affascinante, ma sempre più degradato dall’incuria dell’uomo, il tema scelto per  “Fotografica. Festival di Fotografia Bergamo, rassegna biennale alla sua seconda edizione.

Lo splendido Monastero del Carmine in Città Alta

Nello splendido Monastero del Carmine di Città Alta, alle mostre fotografiche, di maestri del gotha internazionale della fotografia e di giovani emergenti, si affiancano incontri e dibattiti. La denuncia dei danni irreparabili provocati dal cambiamento climatico, testimoniati da scatti rigorosi, a volte persino brutali nella loro efficacia comunicativa, dimostra al tempo stesso la bellezza del pianeta Terra, stimolando una nuova e più risoluta presa di coscienza rispetto al futuro sviluppo.

Le mostruose navi da crociera nella laguna di Venezia

Gianni Berengo Gardin, fotografo di fama internazionale, ritrae il quotidiano passaggio delle mastodontiche navi da crociera nella laguna di Venezia. Il pugno nello stomaco arriva forte, con la vivida crudezza delle fotografie, scattate tra il 2012 e il 2014, in un severo bianco e nero. Sulla vita di Gardin, il film “My Life in a Click” di Max Losito, che ha seguito il maestro per otto anni, verrà proiettato il 9 novembre alle 21.

 

I migranti ambientali di Alessandro Grassani

Profughi, rifugiati o migranti ambientali: non hanno un vero nome e per il diritto internazionale nemmeno uno status. Sembrano invisibili, eppure nel 2050 saranno tra i 25 milioni e 1 miliardo. Inseguendo la speranza di un futuro migliore nelle città, si trovano spesso davanti alla loro “ultima illusione”. Le immagini di Alessandro Grassani, autore di documentari su temi sociali in oltre 30 Paesi e per l’Organizzazione Internazionale per la Migrazione, raccontano il loro destino in Bangladesh, Mongolia e Kenya.

La terra ancestrale tra paradiso e inferno di Andrea Franzetta

Prodotta da Cortona on the Move la mostra di Andrea Franzetta, reporter internazionale, contributor del The New York Times Magazine e del National Geographic Travel, racconta un luogo ancestrale. lnfinite distese di sale, colori psichedelici di laghi straordinari e incredibili vulcani attivi sono, in una terra in continua evoluzione, nello stesso tempo paradiso e inferno. Un luogo dove è ancora possibile osservare i fenomeni che hanno dato origine al mondo.

Amazzonia: una catastrofe ambientale annunciata

Fabio Cuttica, fotografo dell’Agenzia Contrasto, presenta il reportage realizzato con la giornalista Emanuela Zuccalà, nella regione peruviana di Madre de Dios, nel giugno del 2017. In un solo chilometro quadrato di foresta amazzonica ci sono più di 75.000 tipologie diverse di alberi. In meno di vent’anni a causa delle miniere d’oro illegali sono stati distrutti 50.000 ettari di bosco. Per difendere l’ambiente, le comunità native stanno cercando di far ripartire l’economia attraverso il recupero delle tradizioni e la coltivazione della castaña (Bertholletia excelsa) o, più comunemente detta, noce brasiliana o amazzonica.

L’Olanda secondo Paese al mondo nelle esportazioni di cibo

Luca Locatelli, multimedia visual storyteller, vincitore del prestigioso premio World Press Photo 2018, per la categoria Environment, affronta il volto oscuro del progresso tecnologico, che tuttavia appare inevitabile; per questa ragione diventano fondamentali pianificazione e impegno nel suo utilizzo. L’Olanda è un paese piccolo e densamente popolato, con oltre 415 abitanti per kmq. È privo di quasi tutte le risorse che si ritiene siano necessarie per l’agricoltura su larga scala. Nonostante questo, nelle esportazioni alimentari viene subito dopo gli Stati Uniti, 270 volte il territorio olandese. Vista dall’alto, l’Olanda è un patchwork frammentato di campi intensamente coltivati a stretto contatto con città e periferie.

Gli effetti devastanti della più alta diga africana

Fausto Podavini, fotografo di reportage per varie Onlus, ritrae i devastanti sconvolgimenti causati dalla costruzione di una diga in Etiopia. La diga e le nuove piantagioni, hanno portato ad una riduzione del livello del fiume Omo, che attraversa l’omonima valle, dove vivono circa 500 mila persone tra agricoltori e pastori. Il lavoro fa parte di un’indagine iniziata nel 2011 per raccontare gli effetti di come investimenti imponenti, modificando irreparabilmente l’equilibrio uomo natura, si ripercuotano su aspetti socio-antropologici e socio-economici.

Gli effetti della luce artificiale notturna negli scatti di Jessica Bizzoni

Jessica Bizzoni, designer, ricercatrice e fotografa, indaga l’uso della luce artificiale e il dialogo tra il suo uso e lo spazio circostante. L’inquinamento luminoso è la questione ambientale più semplice da risolvere, ma il consumismo e le idee culturali non forniscono soluzioni. Il bagliore del cielo, sempre più visibile nell’ambiente, sta causando un’interruzione dei ritmi biologici che influiscono sulla salute umana, sulla flora e sulla fauna. Negli ultimi anni, molte città hanno iniziato a sostituire i tradizionali lampioni con diodi ad emissione luminosa, più luminosi ed efficienti dal punto di vista energetico, rispetto alle luci tradizionali. Sfortunatamente la luce blu ha molti lati scuri e aumenta il bagliore artificiale.

Artico. Ultima frontiera: la gestione quotidiana di un ambiente ostile

La straordinaria rassegna di “Artico. Ultima Frontiera”, è firmata da tre maestri della fotografia di reportage, Ragnar Axelsson, Carsten Egevang e Paolo Solari Bozzi, e curata da Denis Curti e Marina Aliverti. 65 immagini in bianco e nero, per indagare come gli abitanti in Groenlandia, Siberia e Islanda gestiscano quotidianamente un ambiente ostile, ricordando l’importanza della difesa di uno degli ultimi ambienti naturali non (ancora) sfruttati dall’uomo. Con “Cold is Hot”, Marina Aliverti presenta uno scorcio molto personale e sereno di questi luoghi, dove ha vissuto per due mesi nell’inverno del 2016, con i pescatori-cacciatori Inuit e i 3 fotografi. Il documentario “Sila and the Gatekeepers of the Arctic”, realizzato dalla regista e fotografa svizzera Corina Gamma, arricchisce la narrazione delle regioni del Nord.

Uno sguardo a 360 gradi, dunque, sulla fragile e potente bellezza della natura per aprire una riflessione sul rapporto sempre più spesso squilibrato tra uomo e ambiente, in cerca di una nuova pacificazione fatta di rispetto, tutela e sostenibilità.

Fotografica-Festival di fotografia Bergamo nasce con l’ambizione di raccontare i grandi fatti di attualità attraverso le immagini e di favorire il confronto con le sinergie sul territorio. In questa edizione, si sono sviluppati diversi progetti di interazione, tra cui la collaborazione con TTB Teatro tascabile di Bergamo, che ha sede dal 1996 presso il Monastero del Carmine. Il progetto di TTB, è il recupero e la valorizzazione in chiave culturale di questo spazio meraviglioso. Di renderlo un luogo dove esperienze artistiche diverse possano incontrarsi in una casa comune.

Informazioni Utili

Dove: Monastero del Carmine, Via Colleoni 21, Bergamo Città Alta.

Quando: 27 ottobre – 11 novembre.

Orari: da venerdì a domenica ore 10.00/20.00. Martedì ore 9.00/13.00. Il 1° novembre 10.00/20.00.

Biglietti: € 5.

Info: Fotografica. Festival di Fotografia Bergamo

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