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Dionisiache a Segesta: in scena Le Troiane- Il soffio degli dei

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Dionisiache a Segesta: in scena Le Troiane- Il soffio degli dei

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Il sipario sulla sesta edizione delle Dionisiache si alzerà per l’ultimo spettacolo questa sera con Le Troiane – Il Soffio degli dei, portato in scena anche il 28 e il 29 agosto. La rassegna, organizzata dal Parco Archeologico di Segesta, in questo surreale 2020, non è stata fermata nemmeno dal fantasma del Covid-19 e ha permesso agli spettatori di godere di un ricco programma con eventi in cartellone dal 10 al 30 agosto. Lo scenario indimenticabile, immerso tra verde, tramonti infuocati e la sagoma del superbo tempio, hanno fatto il resto. La direzione artistica è stata affidata anche questa volta a Nicasio Anzelmo.

Le Troiane – Il soffio degli dèi

La lettura scenica è liberamente tratta dalla tragedia di Lucio Anneo Seneca e alla magistrale recitazione degli attori coinvolti, si unisce la magica atmosfera del contesto. L’evento, già proposto nelle scorse ore, è una produzione teatro della Città, centro di produzione teatrale Artelè, con la partecipazione di Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Silvia Siravo, Barbara Giordano, Massimo Reale. Nonostante il discreto vento che ieri sera portava via fogli e polvere, sono riusciti a regalare ai presenti un viaggio indietro nel tempo in una storia tragica e struggente. Il racconto di Seneca parte dal momento successivo alla caduta della città di Troia, vinta dai Greci condotti da Agamennone. In questo momento buio, le donne locali vengono assegnati, tramite sorteggio, agli alti ranghi dell’esercito dei vincitori. Ecuba e Andromaca sono distrutte dal dolore per la situazione, mentre Elena richiede un doppio sacrificio umano: l’uccisione di Polissena, ultime delle figlie del re di Troia, e quella del figlio di Andromaca e Ettore: Astianatte. La morte di due piccoli, permetterà alla flotta greca di avere venti favorevoli al ritorno in patria. Bravissimi gli interpreti a rendere perfettamente quella sofferenza e quei conflitti emozionali con pacatezza e grande intensità.

Uno scenario d’eccezione

Tra vigneti a perdita d’occhio, l’arancione del sole che si perde tra le dolci colline e i resti dell’area archeologica, lo spazio teatrale diventa una bellissima area arricchita da scenografie, costumi e grande recitazione per esplorare la sofferenza femminile dopo la caduta di Troia. Nella lettura scenica non mancano i rumori d’ambiente, il porto dal quale la flotta greca attende impaziente di poter tornare in patria dopo dieci anni di guerra, a sostenere lo svolgersi degli avvenimenti, come un’eco del tempo più che realtà oggettivamente presente.

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