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Dalì, Magritte, Man Ray e il Surrealismo al Mudec di Milano

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Dalì, Magritte, Man Ray e il Surrealismo al Mudec di Milano

La collezione di arte surrealista del museo Boijmans Van Beuningen famosa in tutto il mondo dialoga con alcune opere della Collezione Permanente del Mudec. A cura di Els Hoek Alessandro Nigro. In apertura Mudec Milano. Ph.Carlotta Coppo

di Redazione

Era il primo dicembre 1924 quando a Parigi il poeta André Breton pubblicava la sua raccolta di prose “Poisson Soluble”, la cui introduzione sarebbe diventata il Primo Manifesto del Surrealismo, inaugurando ufficialmente la più onirica tra le avanguardie del XX secolo. I Surrealisti cercarono di esplorare la psiche umana oltre i limiti imposti dalla ragione, di espandere la realtà oltre i suoi confini fisici, per attingere a una dimensione più piena dell’esistenza che definirono surrealtà.

Il Surrealismo è (…) «automatismo psichico puro, attraverso il quale ci si propone di esprimere, con le parole o la scrittura o in altro modo, il reale funzionamento del pensiero. Comando del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica e morale.» 

[André Breton, Manifesto del Surrealismo, 1924]

Salvador Dalí. Couple aux têtes pleines de nuages 1936 Olio su tavola Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam Purchase with the support of the Museum Boijmans Van Beuningen Foundation, the Rembrandt Association, the Prins Bernhard Cultuurfonds, the Erasmusstichting and Stichting Bevordering van Volkskracht Credit line photographer: Jannes Linders © Salvador Dalí, Gala-Salvador Dalì Foundation by SIAE 2023
Salvador Dalí. Couple aux têtes pleines de nuages 1936 Olio su tavola Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam Purchase with the support of the Museum Boijmans Van Beuningen Foundation, the Rembrandt Association, the Prins Bernhard Cultuurfonds, the Erasmusstichting and Stichting Bevordering van Volkskracht Credit line photographer: Jannes Linders © Salvador Dalí, Gala-Salvador Dalì Foundation by SIAE 2023

Una visione – quella comune a tutte le manifestazioni surrealiste – che critica fortemente la razionalità cosciente, libera le potenzialità immaginative dell’inconscio per il raggiungimento di uno stato conoscitivo di “sur-realtà”, in cui veglia e sogno sono entrambe presenti e si conciliano in modo armonico e profondo, creando spesso immagini nitide e reali ma accostandole tra di loro senza alcun nesso logico. Oltre alla liberazione dell’individuo, per la quale fecero riferimento soprattutto alle idee della psicoanalisi freudiana, i surrealisti perseguirono anche l’ideale di una liberazione della società in senso politico, schierandosi su posizioni progressiste e anticolonialiste. 

André Breton. Manifeste du surréalisme. Poisson soluble. Éditions du Sagittaire. Paris 1924 Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam

Il Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam possiede una collezione di arte surrealista unica e famosa in tutto il mondo, che annovera artisti come Salvador Dalí, Max Ernst, René Magritte e Man Ray; il museo racconta un intero movimento artistico non solo esponendone le opere ma anche approfondendo con focus verticali le tecniche, gli stili, i materiali, riflettendo così i metodi e le idee di lavoro degli artisti legati al movimento. Oltre a dipinti, oggetti e opere su carta, la collezione comprende numerosi libri rari, periodici e manifesti di importanti artisti e scrittori surrealisti.

La mostra è divisa in sei sezioni – La prima,Una rivoluzione surrealist– contiene alcuni straordinari capolavori che attirano lo spettatore introducendolo direttamente nel mondo del Surrealismo. Il surrealismo non è uno stile, ma un atteggiamento. La seconda – Dadaismo e Surrealismo – mostra le origini dadaiste del Surrealismo, con opere e pubblicazioni di Kurt Schwitters, Tristan Tzara e Francis Picabia e presenta tre artisti Dada che hanno avuto un ruolo importante nel gruppo surrealista: Max Ernst, Man Ray e Marcel Duchamp. La terza sezione – La mente sognante – indaga in modo particolare la visione artistica di Salvador Dalí, come tutti i Surrealisti influenzato dalle idee della psichiatria e della psicoanalisi del suo tempo (Sigmund Freud, Pierre Janet, Carl Gustav Jung), era interessato a Freud e dipingeva anche paesaggi onirici, ma si accorse nel tempo che la sua tecnica pittorica era troppo lenta e che le immagini diventavano coscienti. Di conseguenza sviluppò il suo “metodo paranoico-critico“, che di fatto lo portò a creare immagini multi-interpretabili e ‘stratificate’. In mostra in questa sezione la sua Venere di Milo a cassetti, del 1936. 

Jacques Lacomblez Déplier les énigmes 2009. Olio su tela / Oil on canvas. Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam

La quarta sezione  – Il caso e l’irrazionale – si concentra sui vari metodi usati dai surrealisti per ottenere l’accesso all’inconscio. Dai giochi d’azzardo al collage, al frottage, alla scrittura e al disegno dal flusso di coscienza. Alcuni artisti hanno cercato mezzi e modi per avere le allucinazioni o hanno usato esperienze psicotiche nel loro lavoro. Uno dei capolavori più importanti in questa sezione è quello di Eileen Agar, Figura seduta. La quinta sezione indaga il Desiderio con opere che – in modo più o meno esplicito – trattano di amore e desiderio sessuale. I surrealisti esplorarono la loro sessualità per accedere ad aree che la società borghese aveva represso da tempo. Un esempio ne è la Venere restaurata di Man Ray, presente in mostra. Come molti altri surrealisti, Man Ray si immerge in un inebriante mondo di amore e desiderio, praticando l’amore libero e fotografando le donne nei modi più sensuali. L’ultima sezione, la sesta – Stranamente familiare – prende spunto dai Canti di Maldoror. In questo romanzo gotico del XIX secolo, la bellezza è descritta come “l’incontro casuale di un ombrello e una macchina da cucire su un tavolo da dissezione“. Gli artisti surrealisti hanno preso questo come loro credo, creando una bellezza attraverso combinazioni insolite comparabili tra loro. 

Jan Schlechter Duvall Erotic. 1971. Olio su tavola. Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam
Jan Schlechter Duvall Erotic. 1971. Olio su tavola. Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam

Nell’ambito della mostra, una sezione particolare approfondisce il tema del complesso rapporto tra il Surrealismo e le culture del “sud globale”. Tale rapporto costituisce un fil rouge che accomuna numerosi protagonisti del movimento, a partire dal capofila André Breton, che scoprì l’arte a quel tempo detta “primitiva” sin da ragazzo, diventandone poi un importante collezionista. Per i surrealisti quello per le culture native non fu solamente un interesse di tipo estetico o collezionistico, ma costituì uno dei temi di riferimento del movimento. I surrealisti ebbero in particolare una predilezione per gli oggetti etnografici oceanici e dell’America del Nord, che apparivano ai loro occhi più fantastici e poetici di quelli africani (già culturalmente connotati per il loro legame con il precedente Cubismo), nonché dotati di valenze magiche e ancestrali che ben si armonizzavano con la poetica del movimento, che oltre al sogno si era interessato agli stati di trance e ai poteri medianici. Gli artefatti delle culture native venivano inoltre a integrarsi nel concetto di “meraviglioso”, una delle categorie fondanti del movimento che assicurava l’accesso alla dimensione della surrealtà, essenziale per la liberazione dell’individuo e per il suo affrancamento dalle convenzioni della società. Tali manufatti, nella loro totale impermeabilità alle convenzioni mimetiche occidentali, sembravano inoltre incarnare anche un altro concetto chiave del movimento, quello della “bellezza convulsiva”, non intesa quindi come equilibrio e armonia ma come tensione distopica tra due polarità contrastanti generanti energia

Dalì, Magritte, Man rRay e il Surrealismo. Capolavori dal Museo Boijmans Van Beuningen . Mudec Milano. Ph.Carlotta Coppo

Curatori

Els Hoek curatrice presso il Museo Boijmans Van Beuningen e Alessandro Nigro professore associato di Storia della critica d’arte presso l’Università di Firenze. 

Catalogo

24Ore Cultura, Milano 2023, 270 pagine € 32

Info

DOVE : Mudec Via Tortona 56, tel. 02/54917
QUANDO: 22/03/2023 – 30/07/2023 
ORARI: Lun 14.30 -19.30 | Mar, Mer, Ven, Dom 09.30 – 19.30 | Gio, Sab 9.30-22.30 
BIGLIETTI: Intero € 16 | Ridotto € 14
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura.
 

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