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Un villaggio tutto di bambole e spaventapasseri: curiosità giapponesi

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Un villaggio tutto di bambole e spaventapasseri: curiosità giapponesi

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Dopo il [url”villaggio dei nani”]http://travelglobe.it/MENTE/in-cina-un-misterioso-villaggio-abitato-solo-da-nani[/url] e una serie di altre città che nel mondo sono diventate note per elementi bizzarri, dal Giappone si è fatto strada un altro luogo che unisce romanticismo e passione. Sì, perché è un posto dove più che di persone, la popolazione è fatta di bambole. O meglio di curatissimi spaventapasseri. La loro creatrice è una donna minuta che vive a Nagoro e con tanta bravura e pazienza ha dato vita a molti piccoli capolavori, in un angolo di mondo che si trova tra le montagne di Shikoku, una delle quattro isole maggiori del Paese del Sol Levante.

[b]Tsukimi Ayano[/b] ha 65 anni e le sue bambole sono di paglia e a grandezza naturale, quindi il suo lavoro è tanto e meticoloso e proprio per questo non passa inosservato. Non può, ovviamente, tenerle tutte, quindi da tempo le sistema in vari angoli del villaggio dove anche i visitatori possono vederle. Eccole, dunque, che fanno capolino nelle case abbandonate, nei campi, sugli alberi e tra i banchi dell’unica scuola che vi si trova. Fino al 2012 era in funzione, poi i cancelli sono stati sbarrati con gli ultimi due diplomati.
Oggi a Nagoro sono in pochi: in tutto 35 persone e 150 tra bambole e spaventapasseri. Non è strano che sia così poco popolato. Restare da queste parti non assicura lavoro, così in molti si sono trasferiti in città e si calcola che in meno di venti anni diventerà disabitato del tutto.

La sua passione per le bambole non è nuova e lei ha cominciato ben 13 anni fa, per un motivo ben preciso: aveva bisogno di tener lontani gli uccelli che distruggevano il suo campo. Da una questione di utilità, è passata al diletto. Creare i fantocci le è piaciuto e non si è più fermata. Oggi ne ha completati almeno 350 e molti hanno l’aspetto dei ragazzi che un tempo abitavano qui, ma si sono spostati per lavoro. Ci sono poi quelli che riprendono gli anziani morti qualche anno fa. Il problema è che si stanno rovinando perché gli agenti atmosferici hanno ovviamente un grande peso e ogni tre anni, alla signora tocca risistemarli. Per la gioia dei turisti, insomma, è facile vederla al lavoro anche all’esterno, per curare quelli che sono un po’ i suoi figli.

Photo Credit: Thomas Peter

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