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Umbria sotterranea: quando l’arte e la storia fanno rima con cuore

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Umbria sotterranea: quando l’arte e la storia fanno rima con cuore

di Francesca Spanò | @francynefertiti

C’è una terra che regala tesori a chi la guarda e conserva meraviglie in fondo al suo cuore più nascosto. Quel luogo è l’Umbria, una delle regioni più belle e amate d’Italia, storicamente importante e carica di panorami unici. I suoi segreti più interessanti si ritrovano nella parte “sotterranea“, da Perugia a Orvieto, fino a Narni.

Un racconto che parte dalla notte dei tempi

Il viaggio che porta a scoprire l’Umbria non può non iniziare da ciò di cui l’occhio può immediatamente godere. Se è vero che ci sono pagine nascoste del suo passato che solo un giro più lungo può svelare, è sicuro che il tour ha il primo stop a Perugia con la Cattedrale di San Lorenzo. Da qui si apre un universo parallelo, è proprio il caso di dirlo, che trova spazio a partire dalle navate, i chiostri e ogni angolo del Duomo. In un dedalo di archi e cunicoli si incontrano pozzi, antiche gallerie, strade pendenti e persino torri, che riportano indietro al passaggio di etruschi romani e agli anni del Medioevo. Una full immersion nel passato , quasi un viaggio nel tempo che questa volta non è immaginario e interessa storia e leggenda, sacro e profano. In questa città le scoperte sono avvenute anche di recente, sotto palazzo Sorbello con il pozzo etrusco. Per iniziare il percorso basta recarsi presso il Museo del Capitolo di San Lorenzo, accanto alla Cattedrale, dopo la prenotazione obbligatoria. L’itinerario parte dal chiostro della canonica con una scalinata laterale e si giunge nella Sala del Conclave, dove sono stati eletti i papi Onorio III, Onorio IV, Celestino V e Clemente V. Seguendo il percorso predefinito si arriva ai resti delle maestose mura etrusche dove sorgeva probabilmente un tempio dedicato a Giunone- Era. Si cammina poi su una antica strada prima etrusca poi romana, su cui si notano ancora i segni lasciati dai carri fino ad arrivare sotto Piazza Cavallotti. Su richiesta vengono spesso organizzate anche delle passeggiate con uno speleologo/archeologo per scoprire i sotterranei della Cattedrale, la Postierla della Conca, porta secondaria di accesso alla città, nei pressi dell’acquedotto romano.

Da Orvieto a Narni

Orvieto ha due tradizioni che si sviluppano sotto e sopra, con un grande simbolo: il cinquecentesco pozzo di San Patrizio. Ha una profondità di 50 metri e 248 scalini distribuiti su due rampe elicoidali interconnesse e delle finestre a nicchia. La sua parte sotterranea si può percorrere con una visita guidata attraverso le opere realizzate dagli antichi abitanti in circa 2500 anni di scavi. in un’ora si attraversa un millennio tra grotte sorte intorno ad una rupe, proprio sotto il tessuto urbano. Pure in questo caso, vengono svelati tesori di epoca etrusca, fino alla città medievale e rinascimentale.

E poi c’è Todi, col portale di San Fortunato che accoglie il visitatore. Si continua su piazza del Popolo lungo via Mazzini verso l’antico Foro Romano. Restauri passati hanno portato alla scoperta nella zona di cisterne di età romana che oggi si possono visitare. Vi si accede scendendo una scalinata di ferro per poi continuare il giro sotterraneo tra cisterne, gallerie, pozzi e cunicoli, scavati nei secoli nel basamento di tufo sul quale poggia la città.

Il percorso nel sottosuolo di Narni inizia dal convento di San Domenico, da cui si snodano gli incredibili ambienti di una chiesa del XII secolo. La sua storia è quasi fiabesca, dovuta principalmente a una scoperta casuale. Nel 1979 un gruppo di speleologi scoprì il suo mondo sotterraneo e oggi è sempre più amato dai turisti. Un tempo la zona doveva essere circondata da una domus di cui resta una cisterna romana, ma è percorrendo un antico corridoio che inizia una incredibile meraviglia. Si apre agli occhi del visitatore una grande sala, dove un tempo avvenivano gli interrogatori del Tribunale dell’Inquisizione. C’è poi una piccola cella, dove si attendevano gli interrogatori e intorno nelle pareti delle strane iscrizioni con numeri e simboli che ancora adesso non sono stati del tutto decifrati. In più, di recente, è stata ritrovata  una cripta del XII secolo assieme all’abside della chiesa di Santa Maria Maggiore, la prima cattedrale di Narni, con un mosaico bizantino del VI secolo.

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