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07/07/2020

Tra ville e famiglie nobili della Bassa Padovana: dai Colli all’Adige

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di Silvana Benedetti

Fare un viaggio in Italia per molte persone significa seguire il circuito collaudato delle località più famose e blasonate, fiore all’occhiello della nostra penisola.

Ma il viaggiatore più curioso ed esperto ama spingersi per avventurarsi al di fuori delle rotte più battute, dove è possibile vivere esperienze che offrano una visione autentica della cultura e delle tradizioni locali.

Il nostro suggestivo itinerario si dipana a sud della provincia di Padova, a soli 70 chilometri da Venezia, in un territorio ricco di storie e leggende, dove la terra scandisce, attraverso colori e profumi, il passaggio delle stagioni.

Ci troviamo nell’area che si estende dai Colli Euganei fino al fiume Adige, una zona prevalentemente pianeggiante, attraversata da numerosi corsi d’acqua e caratterizzata da ameni paesaggi agricoli. Qui vi sono custoditi borghi pittoreschi, abbazie e storiche ville.

#daiColliallAdige un progetto del Gal Patavino

#daiColliallAdige è il nuovo sistema di promozione del turismo rurale, che coinvolge 46 Comuni dell’area tra i Colli Euganei e la Bassa Padovana. Il Progetto, che si inserisce nell’ambito del Programma di Sviluppo Locale del GAL Patavino, è sostenuto dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (con Unione Europea, Stato, e Regione Veneto) e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

Accompagnati dai discendenti delle nobili famiglie che abitavano un tempo questi luoghi, siamo andati alla scoperta di alcune delle ville più belle del territorio: Villa Ca’ Conti a Granze e Villa Miari de Cumani a Sant’Elena. Una visita che ci ha riportato indietro nel tempo, a quando tutto ruotava attorno a queste dimore padronali, dove famiglie numerose si alternavano nelle generazioni, i bambini correvano nell’aia e i contadini lavoravano la terra.

Si parte dalla bella Monselice

Prima di metterci in viaggio verso l’interno, vale la pena di dedicare una visita a Monselice: città di atmosfere antiche e incrocio di civiltà.

Prima i Romani, poi i Longobardi, i Franchi di Carlo Magno, gli Estensi, gli Svevi e infine la Serenissima: per la sua posizione strategica, Monselice accolse gli stili e le culture di civiltà di diverse epoche. Oggi i visitatori possono ancora ammirare importanti vestigia della città medioevale, la Torre Civica, parti della cinta muraria e soprattutto l’imponente complesso del Castello rimasto pressoché intatto.

Lo splendido percorso che si snoda sulle pendici del colle della Rocca, definito dal poeta Gian Antonio Cibotto “la passeggiata più bella del Veneto”, è caratterizzato da un susseguirsi continuo di luoghi straordinari, nei quali è racchiusa l’essenza stessa delle vicende storiche della città.

Villa Ca’ Conti a Granze

Granze sorge in una zona che ai tempi dei Romani era probabilmente centuriata. Il paese ospita il complesso architettonico di Ca’ Conti, una maestosa magione rinascimentale, riccamente decorata e arredata.

Originariamente stazione benedettina, Ca’ Conti,  divenne poi proprietà della famiglia Conti, nel 1580,  che ne fece il casino di caccia e la dimora estiva. La villa venne acquistata verso la fine dell’Ottocento dai Marchesi Rusconi Camerini, che la trasformarono in azienda agricola. Oggi la villa è proprietà di Francesco Rusconi Camerini.

L’edificio, tutto circondato da mura, venne fatto costruire in stile palladiano, con il tipico pronao aggettante, cui si accede attraverso la maestosa gradinata. Nel salone d’ingresso campeggia lo stemma della famiglia Conti, che dà il benvenuto al visitatore e lo conduce alla scoperta degli splendidi affreschi cinquecenteschi e delle decorazioni ottocentesche di Vittorio Biasin.

Del complesso fanno parte un affascinante e romantico  giardino all’italiana, con statue e piante secolari, un oratorio ancora attivo, una splendida barchessa, ed è circondato dai terreni dell’azienda agricola di famiglia.

Villa Miari De Cumani a Sant’Elena

Anche Villa Miari De Cumani era in origine un monastero benedettino.  Da ottocento anni, però, questa dimora storica di pregio, è di proprietà dei De Cumani, che nel corso dei secoli vi hanno apportato numerose modifiche. Il complesso architettonico si caratterizza per lo stile eclettico e la peculiarità di essere una villa-castello, composta da più corpi collegati tra loro, immersa in un grande parco e circondata da una cinta muraria merlata.

Nel XVI secolo, al complesso originario vennero aggiunti alcuni altri edifici  e una barchessa. In epoca successiva venne completata la cappella e, a seguire, altri interventi ottocenteschi, diedero alla villa il suo aspetto definitivo. All’interno, i pregevoli arredi che vediamo oggi, sono frutto del gusto dalla contessa Antonia Miari, nata alla fine dell’Ottocento.

Di notevole interesse storico-artistico sono i dipinti rinascimentali a soggetto religioso che troviamo nella “Sala dei quadri”, attribuiti a Jacopo Palma il Giovane. Le antiche librerie in larice della biblioteca sono traboccanti di testi antichi; di estrema raffinatezza sono i ventagli, le porcellane e gli altri oggetti d’epoca conservati nella “Sala dello Zodiaco”.

L’Oratorio, dedicato ai Santi Antonio e Sabino e consacrato nel 1771, ospita le tombe di alcuni componenti della famiglia e di due amate domestiche.

Il giardino all’inglese, un parco che si estende per ben otto ettari, venne realizzato in perfetto stile romantico nel 1856,  accoglie piante esotiche, piccole sculture, una grotta e un laghetto.

© TravelGlobe RIPRODUZIONE RISERVATA

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