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South Dakota: un itinerario alla scoperta della cultura dei Nativi

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South Dakota: un itinerario alla scoperta della cultura dei Nativi

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Una cultura affascinante e ricca di tradizioni, sulle cui tracce oggi si muovono centinaia di viaggiatori in un itinerario a tema speciale, quello dei Nativi d’America in South Dakota. Una realtà molto importante ancora oggi negli Stati Uniti e si calcola che, attualmente, se ne contino ben 71,800. Si tratta in buona parte di Dakota, Lakota e Nakota e abitano in nove riserve disseminate in ogni angolo dello Stato. Un viaggio che ne esplori le radici può quindi attraversare zone ormai molto note come : Cheyenne River Sioux Tribe, Crow Creek Sioux Tribe, Flandreau Santee Sioux Tribe, Lower Brule Sioux Tribe, Oglala Sioux Tribe, Rosebud Sioux Tribe, Sisseton Wahpeton Oyate, Standing Rock Sioux Tribe  e Yankton Sioux Tribe.

Andar per musei, gallerie e attrattive

Attraversando strade panoramiche infinite, comincia un tour non convenzionale per gli amanti delle vacanze mai banali e dal forte sapore culturale. Il giro può iniziare dalla Riserva di Pine Ridge, tribù Oglala, che si estende nelle Badlands, le così dette “Terre Cattive“. Affianca l’omonimo Badlands National Park ed è una terra mitica, dove molti valorosi Capi Oglala hanno lasciato il loro importante segno. Qualche esempio? Nel cimitero cristiano presso la Red Cloud Indian School riposa oggi Red Cloud (Nuvola Rossa) e in questo territorio nel 1890 ci fu lo storico Massacro di Wounded Knee, quando 250 inermi Lakota, donne uomini e bambini furono uccisi dalle truppe del Settimo Cavalleggeri. Tragedie che hanno forgiato il carattere dei Nativi che oggi sono ancora più forti e fieri e per chi vuole riscoprirne il percorso, il luogo giusto è il Wounded Knee Museum, museo dedicato al massacro, nella località di Wall. Chi raggiunge Interior, invece, appena fuori il Badlands National Park e la Pine Ridge Indian Reservation, troverà il nuovo piccolo trading shop, il Native West Trading Company, dove è possibile acquistare oggetti e manufatti autentici nativi ed approfondire la conoscenza della cultura e dell’arte Lakota.

Dalle Black Hills al Missouri River, tra epiche gesta e memoriali

L’itinerario storico-culturale continua verso le Black Hills, importanti per la presenza del grande monumento granitico dedicato al Capo guerriero Crazy Horse, Cavallo Pazzo, il tributo al grande leader Lakota e a tutta la cultura dei Nativi nord americani. Chi sceglie il mese di giugno, può assistere alla Spring Volksmarch, una marcia di circa 10km dalla durata di circa 2 ore e 30 minuti che consente di toccare il mento del volto di Cavallo Pazzo. Nel 2019, le date saranno il primo e il due giugno. Nella parte centro orientale dello stato, invece, è esposta una delle migliori collezioni di oggetti ed opere d’arte creati dai Lakota, all’Akta Lakota Museum di Chamberlain. Periodicamente vengono organizzate esposizioni che puntano su abiti tradizionali, tepee e rappresentazioni di bisonti oltre a oggetti di artigianato nativo. Il Missouri River, è la zona del famosissimo capo spirituale e culturale Sitting Bull, Toro Seduto, dove riposa in una una volta tombale cementificata, sulla quale si erge un monumento di granito col busto del condottiero indiano, disegnato ed eseguito da Korczak Zoilkowski, l’artista di Crazy Horse Memorial. Non serve allontanarsi molto per poter fotografare il monumento dedicato a Sakakawea, la nativa che aiutò gli esploratori Lewis&Clark nel loro famoso passaggio a nord-ovest. La zona di riferimento è la Highway 1806, a circa 3km a sud ovest di Mobridge.

Tra panorami indimenticabili

Questo è un percorso che viene ricordato in primo luogo proprio per i panorami mozzafiato. Il Good Earth State Park, ad esempio, nei pressi del Big Sioux River, è stato un importante sito culturale per i Nativi. La posizione era molto favorevole e intorno abbondavano corsi d’acqua, fauna e terreno fertile e oggi il parco è National Historic Landmark, si trova vicino a Sioux Falls ed è l’ideale per passeggiate e hiking, con un Visitor Center che ben spiega la storia dei popoli Oneota vissuti tra 1000 e il 1650 d.C. La vera strada scenografica è comunque la Native American Scenic Byway con i suoi  circa 600 km che chiunque intraprenda un viaggio di questo tipo deve percorrere. Per tutte le altre informazioni, il sito di riferimento è: https://greatamericanwest.it/.

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