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Modena: cosa fare nella città dei motori, della musica e della buona tavola

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Modena: cosa fare nella città dei motori, della musica e della buona tavola

di Devis Bellucci | @devisbellucci

Sei di Modena se… Ami l’odore intenso della nebbia nelle sere d’autunno e quelle candide brinate che facevano scintillare pozze e marciapiedi, prima del riscaldamento globale, e se quando sei in giro ti sembra sciatto ogni bar che non esponga, accanto alle solite brioche, gnocco e focacce ingrassati con mortadella o prosciutto per una colazione come Dio comanda.

Si leggono anche cose così in quei gruppi sui social dedicati alla città di Enzo Ferrari, Luciano Pavarotti, Vasco Rossi, Massimo Bottura e via dicendo, che potremmo proseguire con un elenco sterminato di eccellenze tra musica, cucina e motori, insieme a un patrimonio culturale celebrato dall’UNESCO. In pratica, (quasi) il meglio di quasi tutto.

Un weekend a Modena: che cosa vedere

Il centro storico cittadino, attraversato dalla Via Emilia che collega tutte le principali località della Regione, è comodamente visitabile a piedi e raggiungibile in autobus dalla stazione dei treni. L’unico rimpianto se non venite in auto è la mancanza di un bagagliaio per riempirlo di leccornie – tortellini freschi, salumi, Aceto Balsamico Tradizionale, formaggi, etc. – di cui traboccano le botteghe modenesi.

  • Piazza Grande: è il cuore pulsante di Modena, nonché orgoglio di ogni Mudnés. Dichiarata coi suoi monumenti Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, è dominata dal Duomo, un capolavoro del romanico, e dalla torre campanaria detta la Ghirlandina. Dalla torre si gode il panorama più bello sulla città, con lo sguardo che abbraccia case e palazzi fino agli Appennini. La piazza, insieme al tratto adiacente di Via Emilia, è sempre un via vai di gente a passeggio o seduta nei tanti caffè, studenti, cadetti con addosso la divisa storica dell’Accademia Militare, bancarelle in occasione di qualche festa o mercatino un weekend sì e l’altro pure, uomini attempati che discutono in dialetto di politica vicino alla Preda ringadora, il grande masso rettangolare collocato accanto al Palazzo Comunaleche, nel Medioevo, fungeva da pulpito per gli oratori cittadini.
  • Piazza XX Settembre: attigua a Piazza Grande, la bella piazza da cui si arriva con la galleria del pane (è solo uno dei tre ingressi) al mercato coperto Albinelli, il vero must per ogni buongustaio in visita. Venne inaugurato nel 1931 ed è uno dei mercati più belli d’Italia con le sue botteghe di carni, salumi, frutta e verdura, pesce, dolci e pasta fresca. Qui fanno la spesa, ogni mattino, i più celebri ristoratori della città, mentre moltissimi modenesi vi si recano in pausa pranzo. È il luogo ideale per acquistare le eccellenze gastronomiche locali, in un’atmosfera magica e voluttuosa. Consiglio: se volete conoscere e degustare il vero Aceto Balsamico Tradizionale di Modena fate un salto poco più lontano, a La Consorteria 1966in Piazza Mazzini, uno spazio completamente dedicato all’oro nero di Modena.
  • Le chiese: tra le più belle ci sono quella di Sant’Agostino detta Pantheon degli Estensi, o Santa Maria della Pomposa, che sorge in una delle piazzette più graziose di Modena, nonché cuore della movida serale.
  • Piazza Roma e il Palazzo Ducale: qui ha sede la prestigiosa Accademia Militare di Modena che forma gli ufficiali dell’Esercito e dell’Arma dei Carabinieri. Di solito il complesso è visitabile nel weekend su prenotazione.
  • Giardino Ducale Estense: venite qui per una sosta relax, è il polmone verde cittadino, particolarmente bello in primavera e in autunno.

Città d’arte, musica e motori

Dopo aver esplorato il centro storico, si apre un ventaglio di possibilità che accontentano tutti i gusti.

  • Per chi ama l’arte: da non perdere la visita alla Galleria Estense, una delle più importanti Gallerie Nazionali d’Italia. La collezione comprende opere di Guido Reni, Guercino, El Greco, Correggio, Gian Lorenzo Bernini e Diego Velázquez, il cui ritratto di Francesco I d’Este è un’icona cittadina e lo si ritrova pure sulle etichette di molti prodotti gastronomici. Di tutt’altro genere, il Museo della Figurina, che testimonia l’avventura imprenditoriale di Giuseppe Panini, modenese, fondatore delle Edizioni Panini. La raccolta comprende qualcosa come 500.000 esemplari di figurine e affini. Modena è anche fotografia e arte contemporanea, grazie alla Fondazione Fotografia Modenae alla sua Scuola di alta formazione sull’immagine contemporanea. Da anni la Fondazione traghetta in città, presso diversi spazi espositivi, le più importanti mostre fotografiche nazionali e internazionali.
  • Per chi ama la musica: per conoscere la storia del più grande tenore modenese nella sua dimensione più intima e personale si può visitare la Casa Museo Luciano Pavarotti, dove sono esposti tanti oggetti appartenuti all’artista.
  • Per chi ama i motori: chi invece ha una passione per le rosse di Maranello vada al MEF, il Museo Enzo Ferrari, allestito all’interno di un’avveniristica struttura che riproduce il cofano di un’autovettura. Qui si può ripercorrere l’epopea del Cavallino Rampante e del suo fondatore, con la possibilità di visitare l’officina restaurata in cui lavorava il padre di Enzo e la casa dove nacque il fondatore della Ferrari.

Dove mangiare

In un certo senso verrebbe da dire “ovunque”, visto che Modena negli ultimi anni è diventata protagonista assoluta sulla scena gastronomica nazionale e internazionale, soprattutto grazie allo chef Massimo Bottura. La sua Osteria Francescana (Via Stella 22) è salita per ben due volte sul podio deiWorld’s 50 Best Restaurants. Se però vi turba la lunga lista d’attesa o il conto della Francescana, qualche anno fa Bottura ha inaugurato un secondo locale, La Franceschetta 58, a pochi passi dal centro storico e molto più informale. Qui vengono proposti un menù degustazione e a un menù alla carta con prezzi assolutamente abbordabili (i piatti vanno dai 9 ai 16 Euro), insieme a selezioni dei migliori salumi e formaggi italiani. Per provare la miglior cucina tradizionale modenese – tipo pranzo dalla nonna – andate alla Trattoria Aldina (Via Luigi Albinelli 40), un’istituzione cittadina, oppure alla Trattoria il Fantino (Via Donzi 7), dove oltre a piatti tipici come i tortellini in brodo di cappone e i tortelloni di ricotta, vi serviranno il più famoso piatto unico di Modena: gnocco fritto e crescentine (per tutti “le tigelle”) accompagnati da affettati, formaggi, pesto di lardo, intingoli vari e marmellate. È un piatto che racconta l’intera provincia di Modena, con leggere varianti sulle montagne, dove prevalgono le tigelle sullo gnocco e compaiono tra gli intingoli quelli a base di funghi porcini, nonché i sostanziosi stufati con salsiccia di maiale e patate. E da bere? Il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, le cui vigne coronano come un ricamo i colli della zona, alle falde degli Appennini.

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