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Le meraviglie distrutte della Siria rivivono al Colosseo

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Le meraviglie distrutte della Siria rivivono al Colosseo

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di Redazione | @travelglobemag

Un prospero e ricco passato, quello della Siria, vilipeso dalla follia umana. Città e architetture ne hanno sempre testimoniato l’importanza che, oggi, è ridotta a qualche mucchio di cenere. Per non dimenticarne l’ingente patrimonio a Roma verrà allestita una straordinaria mostra 3D che, dal 7 ottobre all’11 dicembre 2016, porterà al Colosseo il Toro di Nimrud, la sala dell’Archivio di Stato di Ebla e il soffitto del Tempio di Bel a Palmira.

La ricostruzione e la mostra

I tesori siriani sono stati ricostruti in scala 1:1 grazie a stampanti 3D, utilizzando materiali che ricordano il marmo e l’arenzaria. La mostra – Rinascere dalle distruzioni-Ebla, Nimrud, Palmira -, compiuto da aziende italiane, vuole mostrare qualcosa di mai visto prima. Un atto simbolico per dimostrare che non si possono cancellare storia e cultura. Intende essere anche un test tecnico-scientifico in modo da farsi trovare pronti nel momento in cui si potrà ricominciare la vera ricostruzione del patrimonio perduto. Non si tratta certo di una rappresentazione teatrale. Il realismo delle ricostruzioni è garantito dall’accuratezza scientifica impiegata nelle tre fasi di lavoro: studio dei disegni e delle fotografie, realizzazione dei manufatti in materiale plastico e rivestitura con polvere di pietra, infine l’anticatura fatta a mano.

Un documentario di un’ora, curato da Sky Arte HD, verrà raccontata la storia dei tre siti e saranno documentate le ricostruzioni seguendo il tema conduttore dell’iconoclastia e i temi teologici. Il documentario andrà in onda in Italia a gennaio e sarà distribuito in tutto il mondo.

Tesori di Siria e Iraq da non dimenticare

Il Toro androcefalo alato dell’antica città di Nimrud è stato distrutto dall’Isis nel 2015. l’Archivio di Stato di Ebla del 2300 a.C., che ha visto la luce tra il 1974 e il 1976, rappresenta una tra le massime scoperte delle civiltà della scrittura. È andato parzialmente distrutto in questi anni di guerra e le sue tavolette, molto fragili, hanno bisogno di interventi di manutenzione continui, che la situazione in Siria ha ovviamente impedito. Il Tempio di Bel a Palmira, infine, è andato distrutto sempre per mano dell’Isis nell’agosto 2015.

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