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Marsala: da importante città punica a colore dell’anno

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Marsala: da importante città punica a colore dell’anno

di Francesca Spanò

Una moderna città a pochi chilometri da reperti e testimonianze storiche pregevoli, un vino e persino un colore. Pronunciare la parola [b]Marsala[/b], può evocare diversi elementi, tutti altrettanto interessanti e questa volta c’è una novità: [i]Pantone[/i], noto Color Institute ha scelto la medesima gradazione cromatica come sfumatura dell’anno. Abiti e accessori che potremo sfoggiare, dunque, avranno una tonalità rosso scuro a ricordare in parte le mille caratteristiche di un’isola, la [b]Sicilia[/b], che comprende nella parte occidentale il suo cuore più selvaggio.

Se il mondo del fashion conferma la validità e la bellezza del [b]color Marsala[/b], con i suoi tratti bordeaux mischiati al viola, non meno interessante può essere l’idea di organizzare un [b]tour[/b] nella Trinacria toccando non solo l’omonima città, ma spostandosi verso altre destinazioni limitrofe di particolare interesse come [b]Mozia[/b], Trapani con le sue saline ed Erice.

Si chiamava Lilybaeum (Lilibeo) l’antica Marsala ed è la più importante località punica isolana, passata alla storia anche perché è qui che sbarcò Garibaldi con i suoi Mille per scacciare i Borbone dal territorio.

[b]COSA VEDERE A MARSALA[/b]

La centrale [b]Piazza della Repubblica[/b] può rappresentare l’inizio di un itinerario che comprende il [b]Palazzo Comunale[/b] con il suo porticato e la [b]Chiesa Madre[/b], dedicata al patrono San Tommaso di Canterbury, con la presenza all’interno di una serie di sculture del Gagini. E’, tuttavia, il [b]Museo degli Arazzi[/b] con otto enormi esempi di manufatti di questo tipo, in seta e lana, tutti lavorati a mano il più richiesto. Raffigurano la conquista di Gerusalemme e risalgono al Cinquecento, quando vennero realizzati a Bruxelles. Importanti in Piazza San Girolamo le mura puniche e il [b]Museo Civico[/b], con un vasto assortimento di reperti romani ma, soprattutto, punici. Chi giunge da queste parti, di solito, si concede una giornata alle vicine [b]isole dello Stagnone[/b], disabitate e utilizzate un tempo per la raccolta del sale, con i suggestivi mulini a vento vicino a Trapani.

[b] MOZIA[/b]

L’unico tratto di terraferma abitato nell’area è l’[b]isola di San Pantaleo,[/b] che ospita il sito dell’antico insediamento fenicio-punico noto a tutti come [b]Mozia[/b]. Risale all’VIII secolo e oggi è possibile vedere quel che resta di quel periodo, ma anche attraversarne i sentieri per una piacevole passeggiata dopo un breve tratto in barca. Non sono pochi coloro che transitano nella zona in canoa godendo dei raggi del sole che, di solito, ne accarezzano i contorni. E’ uno dei siti siciliani più antichi, dove poter pure pranzare scegliendo uno spuntino nell’unico bar presente dopo aver acquistato il biglietto di ingresso lungo il sentiero che arriva alla[b] casa di Joseph Whitaker[/b], dove oggi c’è il[b] Museo Civico[/b]. Di fronte c’è la [b]Casa dei Mosaici[/b], con testimonianze non troppo ben conservate di capolavori artistici del passato.

[b]LE SALINE E IL MUSEO DEL SALE[/b]

A metà fra Trapani e Marsala, prendetevi del tempo per scattare bellissime foto nelle secche tra le saline. Meglio ancora se al tramonto o all’alba. Potrete osservare uomini al lavoro per estrarre il sale e prepararlo alla vendita, in un contesto del tutto particolare.

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