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Le città dove vivono solo i gatti: dall’Asia all’Italia nel segno dei felini

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Le città dove vivono solo i gatti: dall’Asia all’Italia nel segno dei felini

 

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di Francesca Spanò | @francynefertiti

I gatti sono i protagonisti di internet, di post virali sui social e del cuore di milioni di persone nel mondo. Con il loro atteggiamento schivo ma anche molto affettuoso, questi batuffoli di pelo dagli occhioni irresistibili sanno come conquistare tutti ed esistono ormai delle città diventate praticamente il loro rifugio. Luoghi dove l’uomo è solo un ospite. Ma sono anche in primo piano in leggende e detti popolari mostrando la loro importanza sin dalla notte dei tempi. Basti pensare che nell’Antico Egitto erano considerati persino sacri.

Le città dei felini

Una fra tutte è, ad esempio, Istanbul dove si dice che chi uccide un micio deve pagare costruendo una moschea. Solo in questo caso potrà sperare nel perdono di Dio. In ogni angolo di un centro carico di fascino e a tratti cosmopolita si possono incontrare questi amici a quattro zampe che hanno accesso ovunque. Dalle moschee ai bazar, dai caffè ai ristoranti e sono sicuramente ben nutriti e venerati. Del resto, si dice che proprio un gatto salvò il profeta Maometto dal morso di un serpente. Si possono osservare numerosi, ad esempio, tra gli scavi del Gran Palazzo, ma anche nel quartiere di Fatih e in quello di Nisantasi. Chi si sposta a Van, invece, trova i “gatti nuotatori” che si muovono tra le acque dell’omonimo lago.

Volando in Cina, si giunge a Houtong, ex polo minerario del carbone vicino a New Taipei. I residenti l’avevano abbandonato, ma nel 2008 fu organizzato un servizio fotografico che illustrava la grande presenza di randagi in loco. Da allora tra casette colorate e stradine pittoresche, arrivano molti turisti alla ricerca dei felini.

Tra l’Asia e l’Italia, i gatti la fanno da padrone

In Giappone, ci sono le isole di Aoshima e Tashiro-Jima. La prima è carica di gatti perché un tempo vi si trovavano troppi topi che mettevano a rischio le barche dei pescatori, così ne furono introdotti in quantità. Oggi sono almeno 120. Nel secondo tratto di terra emersa, invece, sono sempre i pescatori ad averli portati ma solo come animali da compagnia. In più esistono diversi santuari dove vengono seppelliti i mici. Molti raffigurano queste creature e lo stesso vale per gli edifici.

E poi c’è Seborga, in Liguria un borgo medievale molto tranquillo, con 320 abitanti e almeno il doppio di gatti con i quali convivono felicemente.

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