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Isola di Bounty, in Australia: un viaggio dove il tempo si è fermato all’Ottocento

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Isola di Bounty, in Australia: un viaggio dove il tempo si è fermato all’Ottocento

Ph Robert Huffstutter

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Ci sono villaggi bizzarri ricostruiti ad uso e consumo dei turisti distratti e, poi, ci sono luoghi che davvero sono fuori dal tempo, talmente particolari da diventare famosi in ogni angolo del globo. Un esempio su tutti è l’isola di Bounty (Norfolk) in Australia, il cui nome già evoca esperienze mitiche e selvagge ed, invece, è un posto dove gli abitanti sembrano trovarsi ancora nell’Ottocento. 1300 persone che non hanno dimenticato che tecnologia e moderno stile di vita sono più comodi sicuramente, ma preferiscono non progredire pur di rifiutare gli aiuti dell’Australia (che relative tasse produrrebbero).

In questo senso, i ragazzi studiano in casa e il sistema sanitario non è certo legato ad ospedali ben organizzati. Così da tempo va avanti un braccio di ferro ininterrotto con Camberra, che cerca di imporre il suo sistema sociale. Se il governo in questione potrebbe averla vinta a breve, per ora intanto in questo angolo di mondo, il tempo sembra essersi fermato.

Sull’isola di Norfolk, nel 1856, per la precisione l’8 giugno, approdò il Bounty noto per l’ammutinamento a bordo, ma al di là di questo evento ora sarebbe tempo di modernizzare le antiquate leggi locali e decidere di vivere in quest’epoca. Almeno questo quanto ritiene l’Australia, con il Parlamento di Camberra che vuole concedere loro lo stesso livello medico e le medesime pensioni. Del resto, il tratto di terra emersa, non è nemmeno troppo isolato, trovandosi a 1400 chilometri dal Nuovo Galles del Sud, quindi non ha motivo di condurre una esistenza del tutto fuori dal mondo.

Sembra che gli isolani che tanto difendono il loro sistema, non riusciranno a vincere la causa. Nelle prossime settimane le nuove leggi entreranno in vigore e si comincerà mettendo a nuovo gli edifici poi occupati dai burocrati australiani. Insomma un nuovo sistema e delle tasse da pagare: non si prospetta un roseo futuro per queste persone che vivevano serene lontano dal caos del moderno vivere.

I rischi

L’Australia potrebbe avere dei reali interessi sull’isola, che vanno oltre il benessere. Potrebbe, infatti, puntare ai diritti di pesca, ad imporre tasse sul reddito e sulla terra o a trasformare l’area in una zona altamente turistica.

Gli abitanti fermi ancora a due secoli fa

La storia è presto spiegata: nel 1856, la Regina Vittoria donò ai discendenti degli ammutinati del Bounty quest’isola, permettendo loro di lasciare Pitcairn. Si erano, dunque, dati delle leggi con le quali avevano trovato un perfetto ordine sociale. Lo stesso che ora è destinato a restare un ricordo.

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