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Cosa vedere a Bukhara, in Uzbekistan, nella città sacra dell’Asia

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Cosa vedere a Bukhara, in Uzbekistan, nella città sacra dell’Asia

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Un piccolo gioiello perso nell’Asia Centrale, una città sacra di una bellezza disarmante: Bukhara, in Uzbekistan, è una nuova meta del turismo internazionale che i viaggiatori riscoprono anno dopo anno. Di sicuro non lascia indifferenti lo spettacolo a cielo aperto che regala l’ingresso tra i resti più imponenti dell’impero conquistato da Tamerlano e quel mix ben bilanciato di architettura islamica.

La storia, la città vecchia e le feste tradizionali

Il cuore della città vecchia sorge nel centro della zona nuova ed evidenzia l’equilibrio perfetto tra antico e moderno. Il suo dedalo di strade, infatti, sembra essere rimasto fermo nei secoli senza il minimo cambiamento, al contrario di come appare la parte più recente. Il centro nevralgico resta la Lyabi- Hauz, una piazza con una vasca centrale diventata un vero luogo di ritrovo per residenti e visitatori di passaggio. Da qui, magari dopo aver sorseggiato un buon tè, ci si può addentrare nei vicoli carichi di bazar traboccanti di roba e ricordare il suo fiorente passato. Questo, infatti, era un notevole centro di passaggio lungo la Via della Seta e attraversandone il percorso si possono notare anche i migliori siti storici e religiosi della città. Della meravigliosa destinazione, si parla anche nel nuovo testo della Lonely Planet, Il Libro delle Città, e di sicuro è una meta da inserire tra quelle da conoscere al più presto se si vuole volare verso aree mitiche e ricche di passato. Chi sta scegliendo il periodo migliore per partire, dovrà decidere tra il momento più indicato per il clima e quello più interessante per le manifestazioni di respiro internazionale. Il clima nel periodo estivo è davvero estremo, meglio giungere tra settembre e novembre e aprile e maggio. Tuttavia, il 21 marzo si celebra la festa di Nowruz, che ricorda le celebrazioni zoroastriane del nuovo anno e a fine maggio, c’è il Festival della Seta e delle Spezie.

Le meraviglie da non perdere e le esperienze da fare

  • L’imponenza del Minareto Kalon lascia senza fiato e merita assolutamente una visita (interessante il complesso di Poi Kalon e la Madrasa Mir-i-Arab).
  • Da non dimenticare l’Ark, la città regale dentro la città per fare un viaggio nel tempo alla scoperta della vita degli antichi emiri locali.
  • Per una esperienza alternativa, c’è lo zindam, che è la prigione sotterranea dove furono rinchiusi prima di essere decapitati il diplomatico Charles Stoddart e l’esploratore Arthur Conolly.
  • Una visita nei bazar è praticamente d’obbligo, ma anche sorseggiare una tazza di tè nella Lyabi-Hauz.

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