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Château de Chambord: nel cuore della Loira un gioiello rinascimentale

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Château de Chambord: nel cuore della Loira un gioiello rinascimentale

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Immerso nel verde, in un trionfo di vegetazione dove francesi e turisti scelgono di trascorrere, nelle giornate miti e soleggiate, qualche ora all’aria aperta, il Château de Chambord è probabilmente il più incredibile tra i castelli della Loira. Uno spettacolo, un colpo d’occhio, una immediata suggestione: resta un perfetto esempio della creatività (architettonica e culturale) dell’epoca del Rinascimento. Di sicuro, durante un [b]tour a tema[/b], non può mancare, anche perché sono in arrivo interessanti novità. A partire dal prossimo giugno, sarà disponibile una ricostruzione virtuale con tanto di tablet a disposizione dei visitatori, per scoprire come dovevano essere le stanze originali. Tutti i dettagli sono stati meticolosamente studiati da accreditati scienziati, per rendere le informazioni assolutamente realistiche. A breve, poi, sarà disponibile una rete wi-fi che ha richiesto un laborioso lavoro per l’installazione, visto lo spessore delle pareti della fortezza.

Tuttavia, si tratta di un passo avanti fondamentale anche per una dimora d’epoca, tenendo conto che ogni anno vengono staccati circa 700 mila biglietti con la previsione di arrivare a un milione. Molti di più, invece, sono coloro che restano nel parco senza accedere all’interno e quindi senza pagare ticket.

Oltre al castello, cosa vedere

Si può anche fare un giro nel grande parco, dove periodicamente si possono prevedere escursioni per osservare gli animali, non ultimo il cinghiale. O, ancora, affittare una romantica carrozza, biciclette o auto elettriche e, per finire, seguire dei percorsi pedagogici ad hoc, soprattutto per gli studenti.
La metà dei visitatori riguarda stranieri, mentre gli italiani giungono al castello di Chambord, prevalentemente nel periodo di ferie, luglio e agosto.

La sua grandezza lo ha reso quasi una costruzione mitica, paragonata nel tempo “ad una donna con i capelli scompigliati dal vento” e a mille altri bizzarri elementi. La sua costruzione è legata a Francesco I, che quest’anno viene celebrato in Francia con diverse manifestazioni e all’inizio era una riserva di caccia. All’interno non resta quasi nulla dei mobili originali, ma c’è da dire che lui si spostava molto e li faceva continuamente smontare e trasportare altrove dalla sua corte.

Non si conosce il nome dell’architetto che lo ha progettato, ma di sicuro vi hanno lavorato circa 1800 operai. Tuttavia, il pensiero leonardesco sembra essere comunque presente, anche se è improbabile che abbia partecipato visto che morì prima, se non magari ispirando con i suoi bozzetti. Allo stesso modo, è evidente il legame con dei progetti di Domenico da Cortona.

I piani degli appartamenti, invece, sono più legati alle ville toscane contemporanee e quasi ogni sala contava sulla presenza di un caminetto per riscaldare ogni zona, in modo indipendente. Particolare la scala, ancora una volta di impronta leonardesta, doppia, e fatta in modo che ci si possa guardare senza mai incontrarsi, mentre una terza giunge poi fino al terrazzo. Arrivati in cima è splendido passeggiare godendo di panorami a perdita d’occhio sul verde circostante. Uno spettacolo che si è mantenuto nel tempo intatto, a raccontare di un’epoca di sfarzo, ma anche di bellezza che ha coinvolto l’Italia e la Francia ed è stata fondamentale per la storia di tutti.

Per maggiori informazioni, per scoprire in tempo reale gli eventi dell’anno nel Paese, ecco i siti Valle della Loira: www.visaloire.com e www.rendezvousenfrance.com

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