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Berna, la magia di una passeggiata in equilibrio tra storia e bellezza

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Berna, la magia di una passeggiata in equilibrio tra storia e bellezza

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Vette alpine punteggiate da spruzzi di neve anche in estate e coltivazioni verdeggianti lievemente ondulate e, sullo sfondo lei, Berna, una città tranquilla disegnata intorno ad affascinanti panorami di boschi fitti e cieli azzurri. Una capitale più silenziosa rispetto al grande centro di moda e affari che è Zurigo, ma questa perla della Svizzera, opulenta, fertile e romanticamente rannicchiata sulle sponde del fiume Aare, è perfetta in ogni stagione. Adesso ancor di più, con le temperature miti e i tramonti a tarda sera, impreziosita dalle sfumature accese dalle luci lungo le vie acciottolate, i palazzi in arenaria e i portici immutati da oltre cinquecento anni. Auto e tram di passaggio riportano all’epoca moderna permettendo un viaggio nel tempo continuo nella cornice sempre unica della vegetazione dei colli circostanti e delle ripide sponde del corso d’acqua.

Atmosfere magiche e importanti personalità storiche

Berna è relativamente un piccolo centro, con i suoi 130mila abitanti e un approccio al quotidiano di tipo provinciale e, tutt’oggi, con i balconi carichi di specie floreali che in passato le sono valsi l’appellativo di “città più fiorita d’Europa”. Il centro storico è interamente pedonale diviso tra vicoli e stradine arricchiti di caffè e ristoranti, mentre il fiume è la sponda preferita da turisti e cittadini quando la colonnina di mercurio sale troppo. Chi, invece, si dedica a rilassanti passeggiate nella zona vecchia, ritrova ancora l’impianto medievale, le fontane e le torri, mentre a Nydegg, sulla punta orientale della penisola cittadina, probabilmente nell’XI secolo sorgeva un castello.

Si racconta che da qui sorse il primo insediamento, voluto da Bertoldo V duca di Zahringen. Lo stesso che battezzò l’area con il nome della sua prima preda: un orso. Ecco perché l’animale è associato a Berna in modo indelebile e lo si ritrova negli stemmi e in ogni angolo. Nel Quattrocento, tuttavia, un terribile incendio la rase al suolo e l’impianto attuale risale a quella ricostruzione. Al di là della Riforma Protestante e delle vicissitudini storiche, comunque, ha accolto personalità indimenticabili e di fama mondiale. Tra di essi come dimenticare Einstein, che qui ha vissuto e in loco ha anche sviluppato la sua famosa Teoria della Relatività e a Berna stessa l’ha pubblicata. Herman Hesse, invece, vi trascorse gli anni della Prima Guerra Mondiale.

I nuovi quartieri e quelli iconici: un giro veloce

Berna, che oggi appare tanto ordinata e tranquilla, ha continuato ad espandersi nel Novecento. Nuovi ponti e arcate si sono dunque aggiunti a collegarla ai sobborghi dell’Aare, come Kirchenfeld, un quartiere della zona sud carico di villette Anni Venti e trenta. C’è, poi Bumpliz, a ovest, che ha dato spazio a parte della popolazione a basso reddito e immigrati. Mai dimenticare, comunque, che alla città hanno dato lustro anche nuove committenze architettoniche come il Zentrum Paul Klee di Renzo Piano, e il modernissimo stadio, lo Stade de Suisse. Prima di tutto, però, è sempre il Centro Storico protetto dall’Unesco a meritare un bel tour. Le vie commerciali più animate, si trovano nella parte ovest della città vecchia, soprattutto in Marktgasse e in Spitalgasse, mentre gli amanti delle zone tranquille potranno trovare una atmosfera decisamente meno frenetica nell’area est. Tuttavia, è impossibile non innamorarsi dei suoi portici considerati “l’arteria commerciale coperta più lunga del mondo”. Tra i quartieri iconici  c’è il suggestivo Matte, per molti secoli del tutto autosufficiente e oggi caratteristico con il fiume che scorre in un canale scoperto e casette a graticcio ai lati. Da qui, si può tornare verso il centro storico  raggiungendo Badgasse, dove c’è un ascensore  che permette di proseguire fino a Marzili. Il tranquillo quartiere residenziale mostra una mezza dozzina di vecchi edifici industriali sulla banchina, oggi convertiti in centri artistici e sale da concerti.

Le fontane, la Torre dell’Orologio e il Parco degli Orsi

Su tutta la zona del centro storico sembra vegliare l’imponente Zytglogge, la Torre dell’Orologio, altro simbolo di Berna. Segna l’ora ufficiale locale e il punto da cui vengono misurate tutte le distanze ufficiali del cantone. Vanta un enorme tetto a guglie e un gigantesco quadrante dorato e quattro minuti prima di ogni ora entra in movimento un meccanismo meccanico, con figure come un gallo che canta e una processione di orsi. Molte delle fontane più belle, invece, si trovano nell’elegante Kramgasse.

Tra le altre, molto importante è la prima con la figura di un orso armato che regge lo stendardo del fondatore della città.

Al di là dei confini nazionali, infine, Berna è nota per il Bärengraben, o Fossa degli Orsi, dal 2009 ulteriormente a disposizione di queste creature locali. Possono contare, infatti su un un moderno parco di 6.000 metri quadrati che possono raggiungere attraverso un tunnel. Del resto, in loco, vengono allevati dal 1513.

Dove mangiare e dormire

In città sono tantissime le opzioni, tuttavia per dormire, a pochi minuti a piedi dalla stazione centrale e vicinissimo al centro, semplice ma molto carino è l’Hotel Savoy, un quattro stelle dotato di ogni comfort provato direttamente dalla redazione. Per la cena, chi desidera avere la vista sul fiume, può recarsi nello storico Restaurant Alter TramDepot, tra birre artigianali e cucina tipica svizzera.

Photo Credit: Massimiliani Cinà e Pixabay

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