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Ritrovare se stessi: meditazione e yoga in India

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Ritrovare se stessi: meditazione e yoga in India

di Federica Giuliani | @traveltotaste

Possano tutti gli esseri dell’universo essere felici

Un viaggio in India si fa per convinzione, mai per caso. Anche se si sceglie per le sue bellezze naturalistiche e architettoniche, difficilmente chi parte per l’India torna senza esserne rimasto profondamente segnato, nel bene e nel male. Chi invece opta per questa destinazione con lo scopo di ritrovare se stesso attraverso meditazione e yoga, non potrà che rimanere soddisfatto. È una terra sacra, che conduce verso la luce, in un’evoluzione spirituale che aiuta ad evolvere.

Meditazione indiana: cos’è e consigli per praticarla

La meditazione addestra la mente ad avere maggiore consapevolezza di sé, per imparare l’osservazione dall’interno. In India si pratica da millenni e fa parte della tradizione induista e buddista. Meditare offre benefici reali e migliora la qualità della vita, ma prima di iniziare è bene saper scegliere cosa fa al caso nostro.

Esistono tre tipi di meditazione indiana, ognuna con le sue caratteristiche e gestualità.

  • Vipassana: nell’antica lingua Pali significa “vedere le cose in profondità, come realmente sono” è una delle più antiche tecniche di meditazione indiana e fu insegnata da Gotama il Buddha più di 2500 anni fa come metodo universale per uscire da ogni tipo di sofferenza. Praticabile da tutti, è considerata una vera arte di vivere e mira allo sradicamento delle impurità mentali con una conseguente felicità. Si pratica in un ambiente tranquillo, concentrando tutta l’attenzione sul respiro. Un obiettivo realizzabile è quello di praticare 15 minuti al giorno, per poi arrivare con il tempo a 45 minuti.
  • Anapanasati: è molto più che una semplice tecnica di meditazione. Aiuta ad agire con presenza di spirito senza pretendere di sovvertire il reale, con la consapevolezza che la Verità parte da un cambiamento di prospettiva interiore. Durante la respirazione ci si concentra sulla contemplazione del corpo, delle sensazioni, della mente e degli oggetti mentali. All’inizio, per calmare la mente, è utile contare le respirazioni.
  • Meditazione mantra: deriva da una tradizione hindu e consiste nel ripetere in maniera meditativa una singola parola o una frase. Lo scopo è quello di fornire qualcosa su cui concentrare l’attenzione ed evitare che la mente divaghi su altri pensieri. Il mantra più comune, nonché il suono universale, è l’Om ma ce ne sono molti tra cui scegliere. Bisognerebbe iniziare ocn una pratica di 5 minuti per poi arrivare a 20-30 minuti.

Dove praticare la meditazione in India

Yoga e meditazione sono attività complementari ed esistono una per l’altra. Per ottenere risultati da entrambe le discipline è bene praticarle entrambe con costanza e guidati da insegnanti seri. Allo yoga abbiamo già dedicato un articolo approfondito, con qualche consiglio su dove praticarlo in India, ma di seguito trovate qualche nuovo indirizzo dove praticare sia lo yoga che la meditazione.

  • Krishnamacharya Yoga Mandiram a Chennai: il metodo è basato sul principio fondamentale di Krisnamacharya, secondo cui lo yoga deve essere adattato ai bisogni del praticante per ottenere i massimi benefici terapeutici. Oltre alle regolari classi di yoga e corsi, sul sito web è possibile prenotare un appuntamento per la consultazione, dopo cui verranno assegnate classe e terapia utili al trattamento del proprio problema. Info
  • Sivananda Vedanta Centera a Trivandrum: gli ashram di Sivananda ospitano cercatori di spiritualità e pace senza distinzione di casta, colore, nazionalità. Il centro di Trivandrum promuove lo yoga secondo i principi tradizionali basati su cinque punti: asana, pranayama, savasana, dieta vegetariana, meditazione. Tutti gli insegnanti e collaboratori lavorano su base volontaria secondo il Karma Yoga. Info
  • Devaaya a Goa: se desiderate qualcosa di più lussuoso, a Goa, tra palme e giardini fioriti, trovate questo centro dove meditare, praticare lo yoga e provare diversi trattamenti di naturopatia. Info

Infine, per trovare un ashram affidabile consultate questo sito.

La testimonianza di David Meloni

David Meloni, insegnante di yoga Iyengar, ha da poco ottenuto a Pune il massimo livello della disciplina direttamente dalla figlia del fondatore della disciplina. In pratica, è il primo in Occidente ad avere l’abilitazione per trasmettere posizioni e tecniche di respirazione con un’altissima preparazione.

In questa breve intervista, ci racconta la sua esperienza.

  • Come ti sei avvicinato allo yoga?

Mi avvicinai alla pratica dello Yoga per una serie di casualità, se di casualità si può parlare.

Mia madre durante la mia infanzia lo praticò per qualche tempo seguendo un libro, un mio caro amico durante la mia addolescenza fece altrettanto, all’età di diciannove anni uno dei miei istruttori di arti marziali mi consigliò la pratica del Hatha Yoga, come supporto ai miei allenamenti ordinari per la mia preparazione agonistica.

Esattamente ventitre anni fa, andai alla ricerca di un libro che mi potesse guidare in maniera pertinenente e quello del Maestro B.K.S. Iyengar “Teoria e pratica dello Yoga” fu quello che attirò completamente la mia attenzione.

Mi resi conto ben presto degli effetti benefici a livello fisico, mentale ed emotivo e dei miglioramenti nelle prestazioni sportive che la pratica costante dello Yoga, anche sotto la guida di un buon libro, poteva portare.

Da li a breve il mio interesse per questa disciplina crebbe fino a diventare il mio maggior interesse.
La ricerca di un insegnante qualificato divenne quindi necessità fisiologica, trovai l’insegnante, ma per far questo fu necessario viaggiare all’interno del territorio italiano, all’epoca gli insegnanti di Iyengar Yoga erano reperibili solo in alcune città.

La guida di un insegnante preparato mi permise di raggiungere una buona comprensione dei principi dell’Iyengar Yoga e di poter pensare all’idea di affrontare il viaggio per il continente indiano per conoscere il leggendario Maestro “Bellur Krishnamachar Sundararaja Iyengar”, che alla mia settima visita, mi scelse come suo allievo diretto. Dal mio canto mi dedicai a seguirlo costantemente e da vicino dal quel momento fino alla sua scomparsa.

  • Quanto è importante per un praticante provare l’esperienza in India?

L’esperienza in India per l’immaginario collettivo è la vera svolta per la comprensione e l’apprendimento dello Yoga, per quanto mi riguarda la svolta avviene soltanto se capita di incontrare un ottimo insegnante “Maestro dell’arte e della scienza dello Yoga” cosa abbastanza rara in occidente quanto in India.

  • Meditazione e yoga come possono influire sulla vita quotidiana di un occidentale?

Non c’è differenza alcuna tra occidentali e orientali, siamo tutti esseri umani, tutti soggetti più o meno alle stesse tendenze, nel bene e nel male.
L’idea che in India la pratica dello Yoga e della meditazione sia insita nell’abitudine collettiva e nella cultura del suo popolo è un mito da sfatare. È però il suo Paese di origine e alcuni istituti e lignaggi meritano di essere visitati e frequentati, fra questi si possono trovare eccellenze, ma attenzione, è più un eccezione che una regola, bisogna avere la capacità e una base di conoscenza per poter valutare e scegliere.

Info: Ente del Turismo Indiano

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