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Il sale delle Alpi: storia e curiosità delle saline della Svizzera

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Il sale delle Alpi: storia e curiosità delle saline della Svizzera

di Francesca Spanò | @francynefertiti

C’è una lunga tradizione che lega il [b]sale alla Svizzera[/b]. Il suo commercio, infatti, che si perde nel tempo, è da sempre stato regolato dai cantoni e la popolazione non ha mai sofferto la mancanza di questo prezioso alimento. Nello stesso tempo, nessun privato si è arricchito a dismisura con il suo commercio, grazie a politiche ad hoc e ad una fornitura ben bilanciata.

La [url”regalia del sale”]http://www.salz.ch/it/prodotti[/url] si occupa oggi di far arrivare l’approvvigionamento in questa terra vicina all’Italia. Non un semplice dettaglio, perché chi non eccede nell’uso può sfruttarne le qualità benefiche di prevenzione e mantenimento della salute. Non solo: oltre al sale da cucina iodato e fluorato, viene distribuito anche quello antigelo, senza il quale la mobilità in inverno sarebbe di fatto bloccata.

L’accordo di un commercio equo e costante, risale al 1973, quando tutti i cantoni, ad esclusione del Canton Vaud, firmarono un concordato che permetteva il trasferimento alle Schweizer Rheinsalinen del diritto di vendere questo prodotto. Un progetto che ha poi potuto contare pure sull’appoggio non solo del Canton Giura, ma anche del Principato del Liechtenstein e della
Südsalz GmbH Heilbronn in Germania, diventati azionisti della Schweizer Rheinsalinen. Lo scorso anno, poi, si è potuto assistere alla fusione della Schweizer Rheinsalinen con la Saline de Bex SA e alla nascita della denominazione Schweizer Salinen – Salines Suisses.

Possono procedere alla vendita, comunque, solo le saline svizzere e lo stesso vale per l’eventuale importazione. Tra i doveri interni ci sono quelli del costante stoccaggio e della prevenzione delle emergenze.

Grande importanza [url”in Svizzera”]http://travelglobe.it/Detail_News_Display?ID=78259[/url], ovviamente, è data, infine, alla [b]sostenibilità degli imballaggi[/b] senza spreco di risorse, così come agli stessi trasporti ottimizzati su gomma – rotaia e all’assenza di politiche di aumento prezzi per i sali “sani” con iodio e fluoro.

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