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Arta Terme: dalle matrone romane a Giosué Carducci

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Arta Terme: dalle matrone romane a Giosué Carducci

di Silvana Benedetti

Domenica 19 luglio 1885 Giosué Carducci arrivò ad [b]Arta Terme[/b], stazione climatica alpina, all’epoca meta prediletta della buona borghesia veneta e della nobiltà friulana. Qui il Poeta, che solo pochi giorni dopo avrebbe festeggiato anche il suo cinquantesimo compleanno, si trattenne quasi un mese, ospite dell’Albergo Poldo. Il 18 marzo di quello stesso anno, Carducci fu colpito da un disturbo cardio-circolatorio e da una leggera forma di esaurimento nervoso. I medici che avevano diagnosticato la malattia, gli consigliarono di andare “a passare le acque” e un periodo di riposo in montagna. Appena arrivato a Piano d’Arta, Carducci rimase colpito dalla bellezza del paesaggio e dalle sue asperità selvagge e scrisse così alla moglie le sue prime impressioni: “ Belle montagne, un bel fiume. Acque sulfuree. Foreste di abeti. Incanto di frescura, di luce e di purità. Carne ottima e vin di Conegliano e trote, tutto a sei lire al giorno. Mi pare che starò proprio bene”. Oltre alle numerose lettere, Carducci qui ha composto la poesia “Il Comune rustico” e la “Ballata in Carnia”, due liriche significative nell’evoluzione artistica del poeta.

[b]FONTE DI BENESSERE PER RIGENERARE CORPO E SPIRITO[/b]

Immersa nella rilassante cornice dell’incontaminato paesaggio delle Alpi carniche, Arta Terme, nella Valle del Bût, a due passi dal Monte Zoncolan, è la principale località termale del Friuli Venezia Giulia. Per la sua particolare posizione geografica, ha clima e paesaggio d’alta montagna, pur trovandosi a 422 metri di altitudine: un luogo ideale per rigenerare corpo e spirito, anche grazie al potere curativo delle sue acque e dei suoi fanghi. Le delizie della Valle del Bût erano conosciute e apprezzate fin dal tempo dei Romani. Qui, infatti, si trovava Iulium Carnicum (l’attuale Zuglio), la “capitale” romana della Carnia, e da qui passava la Via Iulia Augusta, la lunga strada imperiale che da Aquileia portava in Austria. Sin da quei tempi le acque sulfuree dell’antica Fonte Pudia, erano rinomate per le portentose proprietà terapeutiche e molto frequentate dalle ricche matrone romane per le cure di bellezza. Le acque termali, ora incanalate nel moderno complesso delle Terme di Arta sono ideali per debellare i disturbi alle vie respiratorie, al fegato, alla pelle, per combattere e prevenire artriti, artrosi e nevralgie, per curare i postumi di lesioni e fratture. Design, tranquillità, grandi vetrate che si aprono sul verde: l’architettura delle terme “Fonte Pudia”, com’era nell’intenzione dell’architetto Gino Valle che le ideò nel 1965, si inseriscono nel paesaggio montano abbracciando la natura.

Alle [url”Terme”]http://travelglobe.it/CORPO/benessere-alle-terme-slovene-[/url], accanto ai tradizionali reparti per le cure a base di acque e fanghi, funzionano reparti dedicati all’estetica, alla medicina preventiva, all’atletica. All’interno dello stabilimento si trova il nuovissimo Palazzo delle Acque, tempio silenzioso ed elegante, con due piani vasca indipendenti uno dall’altro: il primo dedicato al benessere e al relax, il secondo concepito per offrire una gamma vasta e completa di terapie in acqua. Le due piscine, con acqua calda di diverse temperature (una che oscilla tra i 33° e i 35°C e l’altra tra i 29° e i 30,5°C) sono dotate di vari tipi d’idromassaggio e si affacciano sul verde del parco, grazie a grandi vetrate. Accanto a esse, la palestra (con i circuiti cardio-fitness per integrare il relax con una piacevole attività capace di migliorare il proprio peso forma e la tonicità muscolare, attraverso attività libere o con l’aiuto di personal trainer), l’area Wellness (con sauna tradizionale e bio sauna alle erbe, bagno turco, percorso Kneipp, talassoterapia, doccia emozionale e doccia scozzese) e il Centro estetico, con trattamenti che spaziano dall’estetica termale alla più moderna dermocosmesi viso e corpo, fino ai massaggi di benessere.

[b]MOLTO PIÙ DI UNA VACANZA TERMALE[/b]

Ma Arta Terme offre molto di più della tradizionale vacanza termale. Il paese, infatti, è un ottimo punto di partenza per splendidi itinerari naturalistici e storico artistici. C’è di tutto in questa suggestiva propaggine della Carnia, il Canale di San Pietro: montagne coperte da folte foreste, caratteristici paesi sparsi sulle alture vigilati dalle Pievi, le chiesette a far da sentinella nel fondo valle. In qualsiasi stagione si arrivi, si possono praticare sport, sbizzarrirsi in arrampicate, trekking e passeggiate. D’inverno, sciare su piste mai troppo affollate e sugli anelli da fondo prediletti da Maunela Di Centa , campionessa carnica DOC. Poco prima di arrivare ad Arta, merita una sosta Zuglio, per visitare il Foro, la zona archeologica, l’interessantissimo museo archeologico, dove sono custoditi reperti provenienti anche da altre aree carniche, e l’antica Pieve di San Pietro, che domina la vallata. Un piccolo mondo a misura d’uomo, con una gustosa gastronomia, tradizioni e miti: luoghi abitati dalle Streghe di Tenchia e dagli Sbilfs, i folletti del bosco.

[b]Link[/b]: [url”Arta Terme”]http://www.termearta.it[/url] | [url”Carnia Welcome”]http://www.carniawelcome.it[/url]

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